𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙓. ⚽💙

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"E se vuoi sentirmi
chiamami,
se non vuoi sentirmi
chiamami lo stesso,
rimarremo in silenzio."






Confusa.
Stanca.
Esausta.
Non vi erano aggettivi migliori che potessero descrivere il mio stato d'animo in quel preciso istante.
Appena chiusa la telefonata con Damiano, mi buttai il cuscino sulla faccia.
Non sapevo più cosa dovevo fare.
Il mio telefono continuava a vibrare, e pensai che fosse Federico.
Non potevo deluderlo: gli avevo promesso un appuntamento.
Ma Damiano.....
Lui mi mandava in confusione.
Non dovevo permettere che qualche complimento in più facesse mutare la mia opinione verso di lui.
Dovevo essere decisa.
Avevo diciotto anni ormai, non quattordici.
E dovevo sapere esattamente cosa volevo.
Non potevo permettermi più dubbi, perché avevo sofferto già troppo.
Quel nuovo pensiero mi diede la forza di alzarmi dal letto e di catapultarmi verso la mia scrivania per rispondere a Federico.
Non sapevo cosa sarebbe successo fra noi in quell'appuntamento, ma una cosa era certa:
Non sarei stata io a impedire che accadesse qualcosa.
Volevo godermi il momento.
Federico era un ragazzo troppo buono, e si meritava tutta la mia ammirazione e il mio rispetto.
Era così diverso da Damiano.
Erano come il giorno e la notte.
Federico era un ragazzo non troppo estroverso, carino, dolce, che teneva alla sua famiglia più che a qualsiasi altra cosa.
Damiano....
Era tutto un altro mondo.
Un mondo che persino io faticavo a capire.

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"Federico?"
dissi io rispondendo.

"Ehi, Karen!
Ti ho chiamata per dirti che questo cavolo di hotel mi ha chiesto 100€ per la notte, colazione esclusa."

"Okay, vuoi che ti paghi io la differenza?"
risposi.

"Ma sei fuori?
No, era per dire che se ho speso 100€ è solo per te.
Per vedere te."
esclamò felice.

"O forse perché essendo un calciatore puoi' permetterti di sborsare un sacco di soldi in più...."
replicai maliziosa.

"Dai, su.
Dico sul serio.
Sono felice di essere venuto qui a Milano per te. Stavo cercando su Google qualche posto carino per l'appuntamento, ma non saprei.
Tu che dici?"

Potevo sentire benissimo quanto fosse felice.
Era davvero contento, e io non avrei mai distrutto quella felicità.

"Beh....
Perché non andiamo allo stesso ristorante del mio compleanno?
È molto bello, e poi è lì che ci siamo incontrati per la prima volta."

"Cavolo, non ci avevo pensato!
Va bene allora."
disse Federico.

"Karen, cerchiamo però un tavolo magari più appartato.... Che so..."
disse in leggero imbarazzo.

"Oh, Federico, non preoccuparti!
Gli dirò di darci un tavolo sulla terrazza esterna, quella che ridà dietro il Duomo.
Non ci vedrà quasi nessuno, tranquillo."

"Ma non è mica per quello!
È perché voglio godermi il momento con te soltanto. Quando sono andato in Toscana dai miei, al ristorante ero pieno di paparazzi ovunque.
Non sono un problema per me, però voglio godermi con te quell'attimo speciale.
Lo capisci, vero?"
esclamò il ragazzo.

Mi lusingavano tutte quelle attenzioni che mi rivolgeva.
Sarebbe stata una serata veramente speciale, me lo sentivo!

"Lo capisco, Fede, lo capisco benissimo.
Meglio di quanto tu possa immaginare."

"Grazie mille, Karen.
Bene, allora posso prenotare?"
disse contento.
Adoravo la sua voce.

"Si, certo.
Ma aspetta.... Se vuoi prenoto io."

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora