𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙓𝙓𝙄𝙄𝙄. ⚽💙

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"Piú dell'amore
a prima vista
amo chi inventa
occasioni
per rivedersi
ancora."












Fin da quando ero piccola, ho sempre inseguito la perfezione più totale.
Non vi era un giorno in cui mi recassi a scuola senza avere perfettamente i capelli piastrati o i vestiti stirati.
Studiavo ininterrottamente, inseguendo il mio unico obiettivo: ottenere il massimo dei voti.
Quando frequentavo le medie, finivo per piangere se invece di un dieci prendevo un nove e mezzo.
Perché volevo essere perfetta, impeccabile.
Molti dei miei ex fidanzati si erano innamorati di me proprio per questa mia caratteristica.
Tendevo a inseguire sempre il massimo e ad apparire inarrivabile agli occhi altrui.
Era soltanto un modo di difendermi dalle cattiverie del mondo circostante.
Perché ammettiamolo, se tutti avessero conosciuto il mio carattere sensibile e fragile, come avrebbero reagito?
Perciò mi nascondevo dietro un tailleur nero perfetto e un rossetto rosso sangue, il tutto incorniciato dai capelli lunghi e lisci.
Col tempo questa mia grande caratteristica è venuta meno, ma la vera Karen è uscita fuori del tutto.
Le cose cambiarono con i Måneskin.
Non dovevo essere perfetta quando ero con loro. Bastava che fossi Karen.
E già essere Karen, era un gran privilegio per tutti loro.
Dovevo soltanto fare quello che sapevo fare meglio: suonare la mia amata chitarra.
Perciò, spente le luci del palcoscenico, tornavo alla mia vita normale e piuttosto banale.
Non dovevo essere sempre impeccabile.
Nel periodo in cui avevo fatto la modella, questo requisito era tra i primi a comparire nelle liste delle Agenzie di moda.
Dovevo apparire imbronciata, guardare avanti e camminare in modo deciso.
Avevo lasciato il mondo della moda su passerella appena compiuti i diciotto anni.
Mia madre ci rimase male, ma non riuscivo più a sostenere un peso del genere.
Perché io volevo essere Karen, la sola e unica.
E tutto ciò ostacolava il mio percorso di crescita.
Ovviamente il mio inseguire il massimo non era cessato così, anzi, avevo continuato a voler apparire perfetta agli occhi altrui.
Qualche tempo fa sentii una canzone....
Faceva proprio così:

"Cause I feel like I'm the worst,
So I always act like I'm the best."

Non vi era frase capace di descrivermi meglio.
Perché seppur era vero che odiassi e non riuscissi a recitare, apparire perfetta era la mia specialità.
Specialità che aveva fatto invaghire di me Federico, sin dal primo sguardo.
E col tempo, mi stavo rivelando a lui per quella che ero veramente:
una diciottenne insicura e piena di paure, troppo sensibile e overthinker.
Una così sarebbe stata soltanto un' problema per un campione come lui.
Invece....
Sembrava non voler mollar l'osso.
Ma se i primi due giorni assieme erano stati un autentico disastro, come avrebbe potuto sopportarmi per una vita intera?
Vedevo il mio "per sempre" immaginario sfumare sempre più.
O forse, non era mai esistito.
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Ero in piedi accanto al frigorifero della cucina di casa mia.
Fissavo un punto fisso nel vuoto.
Avevo gli occhi lucidi.
Federico era in piedi accanto a me.

"Mi dispiace un sacco, Fede.
Questi due giorni sono stati un vero disastro. Ho provato a mostrarmi impeccabile ai tuoi occhi, ma è chiaro quanto io abbia fallito miseramente."
ammisi io.

"Non dirlo neanche per scherzo!
Karen, io non volevo che il nostro appuntamento fosse perfetto.
Io volevo che fosse nostro, al 100%.
E lo è stato, con pregi e difetti.
E io so benissimo quanto tu avresti voluto finire quella serata in modo differente, ma non possiamo prevedere il futuro.
Nessuno di noi è perfetto, non mi hai deluso, te lo giuro...."

Federico mi si avvicinò.
Alzai lo sguardo, e lo fissai nei suoi profondi occhi marroni.
Sembrava convinto di ciò che stava dicendo.

"Non pensavo neanche che tu mi avresti mai concesso la possibilità di avere un appuntamento con te!
E poi.... Ci siamo persino baciati, abbiamo passato una notte stupenda.
Non sarà stato l'appuntamento perfetto, ma non ti ho mai chiesto questo.
Ti ho chiesto di rendermi felice accettando la mia proposta di uscire insieme.
E tu lo hai fatto. E tu non puoi' immaginare quanto io sia felice di essere qui a Milano con te invece che a Firenze."

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora