𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙄𝙄𝙄. ⚽💙

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🎵 AVVISO! 🎵
È consigliata la lettura del capitolo sulle note della canzone di Ariete
"L'ultima notte".
Buona lettura e buon ascolto!

"Un'altra estate passa
e la guardiamo andare
in silenzio.
Tu mi sfiori
le labbra,
e mi prometti
ci vediamo
presto."



















Quando sai che qualcosa sta per finire, tutto ti sembra più bello.
Inizi ad apprezzare veramente i momenti passati sul divano a guardare insieme Instagram, le colazioni fatte sempre troppo tardi e i pomeriggi passati a guardarlo giocare a padel con i suoi amici.
Quando sai che qualcosa sta per finire, anche i piccoli momenti che prima davi per scontanti iniziano a valere più dell'oro.
Era ciò che mi stava accadendo con Federico.
Eravamo ormai giunti al sedici di Agosto, giorno in cui lui sarebbe partito per Torino.
L'indomani avrebbe ripreso gli allenamenti, per poi scendere pochi giorni dopo in campo contro l'Udinese.
Ai ragazzi che avevano vinto l'Europeo, erano state concesse vacanze più durature dalle varie società calcistiche.
Ciò aveva permesso a Federico di rientrare il diciassette anziché il due di agosto, e io ne fui così grata!
Non ero pronta a vederlo andare via, non ero affatto pronta a vederlo partire e lasciarmi sola all'aeroporto di Massa assieme a Sahara.
Non ero pronta a vederlo partire, non sapendo quando lo avrei rivisto.
Io non ero pronta a lasciare che quel ragazzo scomparisse dalla mia quotidianità da un giorno all'altro.
Speravo tanto che il momento dei saluti non sarebbe mai arrivato, e invece arrivò anche per noi.

Durante il viaggio verso Massa, non riuscii che a pensare a quanto ci fossimo divertiti assieme al Forte.
Ripensai ai pomeriggi passati a schizzarci l'acqua, e le serate trascorse in piscina con Margherita e Tommaso.
Abbandonare i due ragazzi fu molto difficile per me, anche se Margherita mi comunicò che presto sarebbe tornata a Milano con il fidanzato.
Lei aveva la mia stessa età, ma in Sicilia aveva frequentato una scuola professionale della durata di quattro anni.
Perciò, si ritrovava a diciotto anni da poco compiuti già pronta all'Università e al mondo del lavoro.
Lei e Tommaso avevano programmato di prendere un appartamento in affitto nella periferia milanese, per poi studiare assieme alla Bocconi.
Erano stati ammessi entrambi, ed io ero così felice per loro!
Ero sicura che fra i due sarebbe stato per sempre.

Sapere che Margherita sarebbe tornata a vivere a Milano rappresentò per me un elemento fortemente positivo, che mi convinse quanto quella città e la stessa Torino fossero le destinazioni migliori per la mia iscrizione universitaria.
Avrei avuto le persone che amavo vicine in ogni caso.
Già, era quella la decisione giusta, ed io sarei andata a visitare le due Università ben presto.
Intanto, però, continuavo a pensare a cosa avrebbe detto mia madre una volta tornata a Milano.
Mi avrebbe chiesto come mai ero risultata irraggiungibile telefonicamente per oltre tre settimane.
Difatti, avevo deciso di disinstallare ogni tipo di social network per godermi le vacanze con Federico.
A Milano avrei anche dovuto fare i conti con la situazione di Damiano, ma sapevo quanto lui sapesse essere maturo in certi ambiti.
Ormai aveva capito quanto Federico contasse per me, e magari chissà, un giorno si sarebbe anche accontentato del semplice ruolo di amico.
Per il momento, il nostro rapporto era in bilico tra i rancori accumulati durante la nostra relazione e la voglia di tornare ad essere amici.
Volevo tanto tornare ad essere sua amica...
Damiano mi avrebbe potuta aiutare anche a fare chiarezza sulla situazione dell'Università.

Avevo proprio bisogno di tutti i miei amici!
Loro sarebbero stati la mia fonte di forza nei mesi che avrei trascorso lontana da Federico.
Ma il mio cuore e la mia mente erano già proiettati a Giugno, quando il nostro "incubo" a distanza sarebbe finito per sempre.
Perché io volevo passare il resto della vita con Federico Chiesa, e quando trovi la persona giusta vuoi semplicemente che il resto della vita inizi domani.
Dovevo soltanto pensare positivo fino a quel momento, e ricordarmi quanto Federico mi amasse.
La notte in cui mi aveva baciato le cicatrici non l'avrei rimossa facilmente dalla memoria.
Perché aveva curato le ferite del cuore tanto quanto quelle della pelle.
Era lì che mi ero innamorata definitivamente di lui.
Si dice che la persona giusta di faccia innamorare due volte: prima di lei, e poi di te stessa.
Per me non ci fu nulla di più vero.
Finalmente riuscivo a guardarmi allo specchio senza considerarmi troppo magra o troppo grassa, troppo alta o troppo bassa, troppo sorridente o troppo musona.
Ero semplicemente Karen, e a Federico bastava e avanzava così.
E, a dire il vero, anche a me.
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora