λς. Ή Νιφετώδης Άκρόπολις

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L'Acropoli Innevata

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L'Acropoli Innevata

Dopo aver chiuso la porta della camera, Magdalene vide due figure in fondo al corridoio; non sembrava si stessero facendo nulla di male, ma dalle loro voci si poteva intuire che vi fosse un litigio in corso. A gran falcate superò velocemente le porte delle varie stanze, fino ad arrivare vicino alla coppia che non sembrava averla notata.

"Cosa ci fai qui, eh? Hai già rovinato la mia infanzia, e adesso vuoi rovinare anche Magdalene?!"

"Innanzitutto, io non ho mai rovinato niente. Era solo un dato di fatto che tu, Figlio di Nike, fossi troppo debole per sconfiggermi. E non dovresti incolpare me per essere stato invitato ad una cena di Natale."

"Che sta succedendo?" Si intromise Magdalene, notando Sicheng pronto a sferrare un pugno contro Yuta.

"Ah, niente di che. Solamente una chiacchierata sul passato. Giusto, Lose-lose?" Rispose con nonchalance il figlio di Ares, lanciando un ghigno verso Sicheng che pareva stesse per esplodere dalla rabbia. "Vai a farti fottere, Areside. Vedremo chi perderà nel duello delle Sfide."

La ragazza fu a dir poco sorpresa dal compagno d'allenamento, essendo un tipo solitamente molto pacato e controllato. Non l'aveva sentito usare dei termini volgari nemmeno con suo fratello minore, che al contrario ne aveva il vocabolario pieno.

Era evidente che fra i due ci fosse storia. E poteva anche immaginare come la loro relazione si fosse sviluppata, conoscendo i modi spesso sgarbati e sarcastici di Yuta.

"Ok. Cerchiamo di calmarci tutti e di parlare in modo civile. Gli altri stanno cercando di dormire"

"Ben detto, Magda." La assecondò il ragazzo rivolgendo a Sicheng un sorriso derisorio. E quest'ultimo perse completamente la pazienza. Rapidamente prese il figlio di Ares per il colletto della maglia e con forza lo spinse contro il muro. La botta provocò un gran frastuono, ma ciò non sembrava aver turbato Yuta, che continuava a ghignare divertito.

"Picchiami. Libera tutte le tue frustrazioni su di me. Mostra a Magdalene tutta la tua rabbia verso di me, che hai semplicemente perché non sei mai riuscito a disarmarmi."

Sicheng decise di lasciarlo andare, seppure i suoi occhi infuocati intendessero il contrario. Fece qualche passo all'indietro, non distogliendo lo sguardo da quello vittorioso di Yuta. Poi si girò verso di lei; vide rabbia, tanta rabbia, ma anche delusione e rammarico.
E voltandosi, si chiuse in camera, lasciando i due nel completo silenzio.

Continuando a guardare la porta nella quale Sicheng era scomparso, Magdalene ripeté nella sua mente più e più volte gli eventi a cui aveva assistito in quegli ultimi minuti. Mai aveva visto il figlio di Nike in quel modo. Sapeva che le persone non mostravano deliberatamente la loro rabbia a chiunque, ma nemmeno durante i duelli si presentava con un minimo di quella collera. Era un combattente calmo e contenuto, dai movimenti precisi e puliti. Ma quel Sicheng che aveva visto sembrava essere una persona totalmente diversa. Oserebbe dire che avesse assimilato la collera e la sete di sangue con cui Ares andava in battaglia.
Qualunque cosa Yuta gli avesse fatto, non era sicuramente una ragazzata.

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