δ. Έἰσβολή

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Attacco

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Attacco

Si sentì un boato e i pezzi di vetro della finestra caddero per terra con un coro di tintinnii.
Magdalene, per la paura, si era abbassata con le mani sul capo, per poi arretrare velocemente e cadere per terra. Subito alzò lo guardo, e vide un'orrenda creatura arrampicata sul muro di fronte a lei. Non sapeva cosa fosse, ma aveva delle fattezze femminili, con il corpo da uccello, la testa da donna, la coda di serpente e artigli e denti in bella mostra.
Non capiva cosa ci facesse una creatura del genere nella casa del suo amico, o cosa volesse da lei. Anzi, per un momento, pensò perfino di essere diventata pazza o di star vivendo un sogno. Però, smise di pensare quando la creatura riprese a volare e a dirigersi verso di lei.

Velocemente, si rialzò e uscì dalla stanza, non dando importanza alle scaglie di vetro conficcate nella sua pelle. Di corsa raggiunse il salotto, sperando di non avere quel mostro alle costole. Ma per sua sfortuna, si girò ed egli la prese per le braccia con gli artigli appuntiti. Sentii di non riuscire più a toccare il terreno, mentre tutto il corpo diveniva più pesante.

Con un immenso coraggio, morse una delle zampe del mostro, e questi la lasciò cadere, sopra i pezzi di vetro.
Ignorando il dolore raddoppiato, si mise seduta e accanto a sé vide un pezzo di ferro proveniente da un qualche soprammobile. Lo prese, si rialzò e, saltando da un mobile all'altro mentre la creatura cercava di prenderla, Magdalene le balzò addosso per poi cecarla agli occhi.
Cadde per l'ennesima volta sulle scaglie di vetro e ceramica, mentre la creatura si contorceva dal dolore.
La ragazza sapeva che era il momento perfetto per scappare, e che ciò non sarebbe durato a lungo, però tutto il dolore accumulato dalle ferite arrivò come un lampo, non permettendole di alzarsi.

Il mostro sembrava essersi ripreso, e cercava di trovarla con il proprio fiuto. Magdalene era in panico. Non voleva morire in quel modo, senza nemmeno aver salutato sua madre o aver saputo che fine avesse fatto Taeyong. Ma con il mostro diretto verso di lei e l'anima in pace, si coprì gli occhi grondanti di lacrime, aspettando il momento fatale.

Però, dopo aver aspettato qualche secondo, ella non sentì niente. Si moriva con così tanta facilità?! Senza nessun dolore?!, si disse mentalmente la ragazza.

All'inizio pensò di essere finita in Paradiso, però, quando aprì gli occhi, vide il mostro in mezzo al salone, che combatteva contro due ragazzi in volo. Due ragazzi provvisti di elmi e scarpe con le ali.
Ma Magdalene non riusciva più a concepire un pensiero dotato di un minimo senso logico, il dolore e lo shock stavano piano piano prendendo il controllo totale della sua mente.

Così, presa dalla stanchezza, dalla confusione e dalla sorpresa del momento, la vista di Magdalene si scurì, ed ella svenne.

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