μθ. Παράδοξα Εὔνοια

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Affetto Impensabile

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Affetto Impensabile

"E uno, due, tre e quattro! Brava, continua così!" Rimbombò tra gli alberi del Campo la voce di Magdalene, mentre il tintinnio delle spade faceva compagnia.

La figlia di Atena si era dimostrata una buona insegnante per i nuovi arrivati, per la sorpresa di molti, e in quello stesso momento era impegnata ad allenare i suoi tre studenti: Minju, Lena e Xiaojun.
Non era passato molto tempo da quando avevano iniziato, ma vi erano stati subito dei miglioramenti; Minju era indubbiamente la più dotata fra i tre e anche Lena mostrava delle buone qualità. Il piccolo figlio di Nemesi, che inizialmente si era dato perduto, aveva cominciato a fare molto progressi e sebbene fosse ancora lontano dalle sue compagne più giovani, Magdalene riusciva a vedere per lui un futuro. D'altronde, non tutti potevano essere dei guerrieri eccellenti. Xiaojun avrebbe sicuramente avuto molte altre doti per farlo brillare nel mondo greco.

"Bravissima, Lena. Continua così e presto potrai allenarti con Jisung e Chenle." Finì Magdalene, ricevendo dalla bambina un timido sorriso.
Lena tornò poi a sedersi accanto alla sorella e Xiaojun si alzò per cominciare la sua sessione.

Poiché i giovani non avevano tutti e tre le stesse abilità nel combattimento, Magdalene aveva deciso di allenarli separatamente, chiedendo loro però di guardare la lezione di ognuno. Diceva che osservare fosse un altro modo per imparare, ma Minju non la pensava allo stesso modo. Vedeva le mosse dei suoi due compagni, ascoltava le correzioni della loro insegnante, ma tutto ciò che sentiva era già impresso nella sua mente. Finiva per annoiarsi la gran parte delle volte e non le piaceva. Lei era un tipo energico, doveva sempre stare in movimento e non ascoltare sempre le medesime cose.

E fu per quel motivo che quel pomeriggio decise di andarsene, ovviamente in modo furtivo. Ma sua sorella era molto più attenta a lei di quanto sembrasse, e lo capì quando se la ritrovò alle sue spalle.

"Lena, cosa fai qui?!"

"Ti seguo" Rispose calma la minore.

"Torna indietro, Magdalene potrebbe arrabbiarsi."

"Torno indietro solo se ci sei anche te"

Minju sbuffò sonoramente e si rigirò per continuare a camminare. Ma andò a sbattere contro il tronco di un albero.

"Ehi! Guarda dove vai!"

Come non detto, quello non era un albero.

Minju alzò lo sguardo e si ritrovò davanti una ragazza dai capelli corti e cinerei. Indossava una maglia bordò che era stata infilata al bordo nei jeans neri. Il suo portamento e il suo aspetto erano mascolini e se non fosse stato per la sua voce l'avrebbe seriamente scambiata per un uomo.
Ma, oltre ciò, la trovò straordinariamente bella. Sarebbe anche potuta piacerle, se non fosse stato per lo scudo di Ares sulla maglia e il suo viso contorto dall'ira.

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