λη. Ή Ἠώς

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L'Aurora

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L'Aurora

La notte, alla fine, passò.
Selene, dopo aver vegliato sui due ragazzi addormentati sulla cima del Partenone, si trovò costretta a doverli alzare, in vista dell'arrivo di sua sorella Eos.
Così, quel mattino, Yuta si svegliò di sorpresa, dopo essere stato colpito da un sassolino caduto dal cielo. Per poco non cascò dalla tettoia dell'edificio, ma i suoi riflessi furono abbastanza veloci.

In un primo momento si chiese come mai si fosse risvegliato su un tetto a 15 metri dal terreno, ma i ricordi della notte cominciarono a fluire nella sua mente, ritrovandosi anche una Magdalene a sbavargli sulla spalla.

Una luce lo colpì d'improvviso, e vide l'aurora rosa del mattino salire pian piano verso l'alto. Quello spettacolo era a dir poco straordinario, ai suoi occhi. E quel momento sarebbe stato perfetto solo se con lui ci fosse stata anche Magdalene, sveglia e cosciente.

"Ehi, Magda... Sveglia..." Sussurrò muovendola per la spalla, sperando di non svegliarla in modo troppo brusco. Ma la ragazza mormorò un semplice "Joy, è presto".

"Magda... Sveglia... Sono Yuta"

Magdalene, avendo udito in modo chiaro il nome del coetaneo, aprì gli occhi di scatto. E davanti a sé, si ritrovò il più bel panorama che avesse mai visto; l'aurora dipingeva di rosa il cielo, mentre nell'orizzonte il Sole cominciava ad uscire, definendo la silhouette dei monti e dei palazzi.
Sentendosi rilassata da quella vista, si adagiò nuovamente sulla spalla di Yuta, aspirando l'odore del ragazzo, che la strinse più a sé con un braccio intorno alle spalle.

Rimasero in quel per minuti infiniti, fino a quando il Sole non poté essere visto interamente.

"Buongiorno" Mormorò Yuta con voce roca e bassa, leggermente impastata dal sonno.

"Buongiorno" Rispose Magdalene, alzando lo sguardo e incontrando quello del ragazzo.
Rimasero ad osservarsi per vari secondi, finché la figlia di Atena non si ricordò di non essere al Campo Mezzosangue.

"Oh Zeus- Chissà che ora è! H'ava e gli altri saranno preoccupatissimi!"

Le sue parole riportarono alla realtà anche l'altro semidio, portandolo ad immaginarsi il trambusto che si sarebbe creato una volta scoperto che avessero dormito fuori ed insieme.

"Sbrigati, Yuta! Magari torniamo che non sono ancora svegli!" Esclamò Magdalene dal basso, e solo in quel momento il ragazzo si accorse che la sua amica fosse già ai piedi del Partenone.

"Come- Come diavolo sei scesa!?"

"Mi sono spinta giù, imbecille! Siamo semidei!" Rispose lei, incitandolo con le braccia a fare lo stesso. E nonostante la lieve paura, Yuta si spinse e si lasciò cadere da un'altezza di 14 metri.

E finì sopra Magdalene, che collassò per il suo peso.

La ragazza sentì dolore alla schiena a causa dell'impatto, oltre a ritrovarsi il corpo di un ragazzo più grande e grosso di lei. Ma ciò non le impedì di trovare la situazione esilarante.

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