νς. Γονεῖς

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Genitori

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Genitori

Magdalene ricominciò a prendere coscienza di ciò che le stava intorno quando sentì un paio di morbide dita solleticarle la guancia. Si rese conto che parte del suo viso era appoggiato ad un tessuto caldo e possente mentre il suo corpo era sdraiato sulla sabbia della spiaggia. Lentamente aprì gli occhi per osservare le sua mano appoggiata al petto di qualcuno. Alzò lo sguardo, e incontrando quei suoi occhi neri le tornarono in mente i bellissimi momenti di quella notte.
Le guance si fecero rosse per l'improvviso imbarazzo e l'emozione che le faceva pompare il cuore, così si rannicchiò nuovamente, sorridendo.
Sentì il petto del suo amante vibrare mentre ridacchiava, per poi sentire le sue umide labbra venire a contatto con la sua fronte.

"Buongiorno" Disse Yuta con voce leggermente roca e Magdalene poté intuire che non fosse sveglio da molto.

"Buongiorno" Rispose lei alzando finalmente il capo. Si mosse un po' per mettersi più comoda e riappoggiò la guancia al suo petto, mentre il ragazzo la cingeva per la vita.

Rimasero così abbracciati per molto tempo, con Magdalene che accarezzava la pelle scoperta del compagno e Yuta che di tanto in tanto mormorava una dolce melodia.
Quando il Sole era ormai totalmente emerso dall'orizzonte il figlio di Ares smise di canticchiare e si irrigidì.

"Non ti sei pentita, giusto...?" Magdalene si girò e appoggiò il mento sul suo petto per guardarla dritto negli occhi con uno sguardo impassibile.

"Tu ti sei pentito?"

"No." Rispose subito il ragazzo e la coetanea sorrise.

"Nemmeno io."

I due ragazzi decisero di districarsi dal loro abbraccio per sedersi l'uno accanta all'altra e godersi le luci del sole mattiniero.

"Come va a casa?" Chiese lui d'un tratto, senza voltarsi.

"Jeno e Lucas sono meravigliosi. Ormai li sento veramente come miei fratelli."

Yuta annuì silenziosamente, abbassando lo sguardo sulla sua mano attorno a quella della ragazza.

"E tu?"

"Io cosa?"

"Hai fratelli o sorelle con cui vai d'accordo, oltre a Miya e Rui?"

Il figlio di Ares ci pensò su per qualche minuto, indeciso su chi veramente considerasse un proprio famigliare in quella grande famiglia. Poi il ricordo del suo primo giorno nel palazzo di suo padre lo fece sorridere.

"Sì, un fratello. È molto più grande di noi, ma fu il mio primo amico quando arrivai nella dimora di Ares."

"E... Com'è stata l'infanzia per te?"

Per tutto quel tempo nessuno dei due aveva mai accennato all'infanzia di Yuta. Le uniche informazioni che le avevano riferito erano che la sua famiglia fosse giapponese e che lui avesse preso la bella voce di sua madre.

Χαρμολύπη - Un Amore InvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora