2. Contromisure

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Egon

Egon non si lasciò sfuggire il sospiro di Atlas non appena Morgan e lady simpatia se ne furono andati.

Il re poggiò i gomiti sul tavolo, intrecciò le dita delle mani e con una lenta esasperazione ruotò lo sguardo su sua moglie. «Ti avevo detto di restare a riposo.»
«E io che senza di me non avresti avuto speranze con Morgan Sandor» Freya alzò un angolo delle labbra in un ghigno di soddisfazione, «a quanto pare avevo ragione.»

Atlas scosse la testa, ma poi le prese una mano e la condusse sulla sua pancia rotonda, quindi aprì il palmo e accarezzò la curva quasi perfetta ricoperta dall'abito della silfide.
Egon distolse lo sguardo, d'un tratto la stanza gli sembrò incredibilmente piccola e pensò che sarebbe stato  meglio intrattenersi con il capitano della guardia reale piuttosto che disturbare marito e moglie... Quasi meglio.

«Modrin» dal tono di voce di Atlas fu chiaro che avesse bisogno di lui in quanto generale e non capitano, «voglio sentinelle in tutta la città e almeno un paio di messaggeri da mandare a Oek.»
L'elfo chinò la fronte. «Sì, mio re.»

E dire che i due un tempo non riuscivano neanche a chiamarsi per nome...

«Sarà meglio allertare tua zia e Hyel» proseguì, rivolgendosi a Freya, «e di' a Nirowem di tornare a Domea.»
La regina incrociò le sopracciglia. «Ma è appena arrivato!»
L'altro scosse la testa. «Non importa. Serve qualcuno che raggiunga Abrak in fretta e lui è veloce... Poi potrà tornare qui e restare per il tempo che desidera.»
Freya arricciò le labbra in una smorfia di malcontento e a Egon venne da sorridere. La gravidanza l'aveva senz'altro resa capricciosa come non lo era mai stata.

«E va bene» sbuffò lei, «poi, però...»
La silfide fu bruscamente interrotta da un altro sospiro del re, che si passò una mano tra i capelli, andando a scontrarsi con la corona. «C'è tanto da fare... E abbiamo davvero poco tempo...»
Si tolse la corona e la poggiò sul tavolo, poi, non contento, la spostò più a destra, poi più a sinistra e infine la mise esattamente dove l'aveva poggiata la prima volta. Le sue dita irrequiete andarono a stuzzicargli i capelli, poi le sopracciglia, poi...

A Egon venne il mal di testa solo a guardarlo.
«Atlas!» gridò.
La salamandra sobbalzò, quindi lo fissò con aria interrogativa. Gli occhi d'ambra erano spenti e scavati, Egon se ne accorse solo in quel momento, e persino il suo colorito olivastro si era fatto piuttosto pallido. Strano per una salamandra.

Erano rari i casi in cui Atlas si fosse ridotto in quello stato... Ed Egon non era mai riuscito a salvarlo da se stesso quando Atlas cadeva così in basso.

«Si può sapere, per Xels, che cosa stai facendo?!» sbraitò.
L'amico si scosse, come per riprendere il controllo di sé. «Mi preparo ad affrontare un probabile scontro» disse in tono ovvio, «se gli umani sono così convinti della nostra colpevolezza, potrebbero non avere scrupoli nell'attaccarci. E se c'è anche solo una briciola di possibilità che scoppi una guerra, tanto vale giocare in anticipo e riunire i vecchi alleati.»

Freya rabbrividì. Era la prima volta che Egon la vedesse fremere alla parola "guerra". Certo. Perché adesso non si trattava più di rischiare tutto per un bene superiore, ma di proteggere il futuro... E quindi di proteggere se stessa e il bambino che portava in grembo.

Istintivamente la regina racchiuse il suo ventre gonfio tra le braccia, come se fossero uno scudo contro le minacce che aleggiavano nell'aria della stanza. Aveva gli occhi persi nel vuoto e le labbra premute l'una contro l'altra ad aspettare qualcuno che la rassicurasse, o che le desse una soluzione che in quel momento era incapace di trovare da sola.

«La guerra può essere evitata» sbottò Egon ed entrambi i sovrani scattarono a guardarlo.
I lineamenti di Atlas per un attimo si distesero. «Sei il mio consigliere, Egon, avanti... Consigliami cosa dovrei fare.»
Egon rimase un attimo seduto a pensarci, poi si alzò, camminò intorno alla sua sedia e infine poggiò gli avambracci sul bordo dello schienale. «Innanzitutto» cercò un contatto visivo con Freya e lei glielo concesse, «qualunque sia il tuo incantesimo su Morgan Sandor, continua così, sta funzionando.»
Lei alzò le sopracciglia, ma non disse nulla.
«Potremmo usarlo a nostro vantaggio» concluse il lord.
Atlas sbarrò gli occhi. «Stai chiedendo...» si sporse sul tavolo e con un indice picchiettò il legno, «a mia moglie incinta di sedurre un altro uomo?»

Ignis - Elementali Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora