Egon
6 anni dopo
«Devi calmarti. Non hai nessun motivo di stare così in ansia» Atlas lo guardava con un'espressione gelida.
Abbigliato d'oro e di rosso con la sua corona, il sigillo e lo stemma del leone e dell'aquila sul cuore sembrava più regale del solito.
O forse erano i capelli più corti, o la barba che si era fatto crescere, o le rughe ai lati degli occhi che lo rendevano meno giovane e più austero.Egon deglutì. «Per te è facile parlare. Non hai perso sia moglie che figlia.»
Atlas abbassò lo sguardo e la sua mano calda si poggiò sulla spalla di Egon. «Vedrai che in qualche modo...»Le porte della stanza sul retro della sala grande si aprirono di scatto.
Freya entrò nel suo meraviglioso abito azzurro cielo e la corona scintillante. «Renan è pronto!»
Egon si pulì i palmi sudati sui pantaloni. «Merda!»«Hey» Freya gli diede un pugno sulla spalla, «rilassati. Ci siamo tutti quanti.»
Egon chiuse gli occhi e tirò un sospiro. «Sia ringraziato Xels!»
Atlas schioccò la lingua sui denti, poi lo superò e offrì il braccio alla moglie. «Andiamo.»
Freya gli sorrise e accettò l'invito.Egon si prese un istante per restare solo con se stesso. Gli anni erano passati così in fretta che non si era nemmeno reso conto che le rughe di Atlas erano la copia di quelle sul suo viso.
E adesso le cose sarebbero cambiate di nuovo con la stessa velocità.
Lasciò la stanza d'attesa e si incamminò verso Renan, che lo aspettava in piedi all'esterno della sala principale del Palazzo del Fuoco.
La divisa formale dei Pušak'reskar gli stava a pennello e sul cuore lo stemma di capitano brillava quanto gli occhi preoccupati.
Quando vide arrivare il fratello, Ren mise su un sorriso impacciato. «Allora?» chiese, «Come sto?»
Egon lo osservò dalla testa ai piedi; il fratellino era diventato alto quanto lui, ma aveva conservato i lineamenti dolci del viso. Solo che adesso erano molto più tesi dei capelli neri raccolti ordinatamente nel codino basso.«Molto più in ansia di quanto lo ero io» sbottò Egon.
Ren alzò gli occhi al cielo. «Sul serio, Egon. Ho bisogno di saperlo.»
«Stai benissimo» addolcì il tono.Porca puttana.
Se non avesse controllato le sue emozioni si sarebbe ritrovato a piangere davanti a Renan di lì a qualche secondo.
Il fratello parve calmarsi un po'. Inspirò profondamente ed espirò dal naso con lentezza. «Hai qualche consiglio da darmi?»
Egon si guardò intorno, dall'altro lato della porta che li separava dalla sala grande, i bisbigli iniziarono ad acquistarsi. Era il segnale che toccava a loro.Poggiò una mano sulla spalla del fratello e gliela strinse. «Quando entrerà da questa porta, non avrai occhi che per lei. E allora capirai che andrà tutto bene.»
Ren rimase a fissarlo in silenzio, poi rilassò le sopracciglia e le labbra si distesero in un sorriso.
«Sei pronto a sposarti, adesso?»
Renan annuì.
«Bene.»Aprirono le porte e percorsero il corridoio tra gli invitati fino a raggiungere l'arcata per la celebrazione. Reminiscenze del suo giorno lo seguirono per tutto il tragitto. Quella volta, c'era stato Atlas ad accompagnarlo.
Un minuto dopo il loro arrivo all'arcata, le porte si riaprirono e la fidanzata di Renan avanzò nel vestito rosso come l'etere.
Egon avvertì il fratello sospirare e poi restare senza fiato. Senz'altro la sua quasi moglie doveva essere bellissima, ma Egon non ci aveva fatto troppo caso.I suoi occhi erano fissi su un'altra bellezza.
I capelli rosso intenso sobbalzavano sul vestito blu scuro in un contrasto meraviglioso. Le mani sottili spargevano petali di rose nel corridoio, prima che la sposa vi passasse. Gli occhi dorati erano puntati nei suoi. Erano i suoi occhi.
La copia non sfregiata del suo sguardo.
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Ignis - Elementali Vol.2
خيال (فانتازيا)[COMPLETA] Sono passati due anni dalla liberazione di Valdris, due anni da quando Egon Merrior veste i panni del Lord del Palazzo del Fuoco. Ma i giorni festivi e tranquilli finiscono nel momento in cui riceve una comunicazione reale da Atlas: una n...