Zora
2 anni dopo
Clove era seduta davanti a lei, con le braccia incrociate sui seni e gli occhi blu e sottili che la guardavano dall'alto verso il basso.
«Quante volte?» le chiese.
«Due» mormorò Zora, «no, forse tre. O quattro. Al giorno.»
«Per Xels, Zora!» sbottò mettendosi le mani nei capelli. «Ma come hai fatto a dimenticarlo?!»
Lei scosse la testa, ma non fu una buona idea. Le vertigini le fecero arrivare un altro conato di vomito.
«Abbiamo festeggiato per tre giorni, Clove! Tre! E c'eri anche tu!» le puntò un dito contro, come se fosse servito a giustificarsi. «Lo sai che non reggo l'alcol! Avresti dovuto tenermi d'occhio!»Clove si portò una mano al petto. «Io?! Eri con Egon! Lui non ci ha pensato?!»
Zora abbassò lo sguardo. L'amica non aveva tutti i torti... Però non capiva.
«Era il suo compleanno, volevo che si divertisse.»
Clove sbuffò e alzò gli occhi al cielo. «A quanto pare l'ha fatto, eccome!»Zora incrociò le ciglia e le lanciò un'occhiataccia. «Anche io, se proprio vuoi saperlo» provare a farle cambiare idea sarebbe stato impossibile. Sospirò. «È stata colpa mia, Clove. Dovevo stare attenta... Ma ero così... In estasi...»
La mezz'elfa si alzò di scatto dalla sedia, lasciando Zora appollaiata sul letto in uno stato pietoso. «D'accordo! D'accordo! Non voglio sentire altro» inspirò profondamente e cacciò l'aria dalla bocca, esasperata. «Il compleanno di Egon è stato il mese scorso, giusto?»
Zora scosse la testa. «Due mesi fa.»
Clove imprecò.
Merda.Clove non imprecava mai.
«E che mi dici di ieri?» le chiese.
Zora scosse la testa. «Non ho bevuto.»
La sera prima, nonostante i festeggiamenti per l'anniversario della nascita del nuovo regno, Zora non aveva toccato un goccio di bevanda che non fosse acqua.Soprattutto perché Clove e Orestes l'avevano guardata malissimo dopo l'ultima volta che si era ubriacata, due mesi prima.
«Per Xels, Zora!»
Era già l'ottava volta che ripeteva quella frase. Forse Clove se ne rese conto, quindi si massaggiò gli occhi e placò i toni.
«Come ti senti, adesso?»
«Un po' meglio» mentì.
Clove non se la bevve.Zora guardò fuori dalla finestra. A Lagren non faceva caldo come alla Montagna di Fuoco, il sole sorgeva un po' più tardi e a quell'ora non riscaldava abbastanza.
Zora si sollevò lo scialle sulle braccia scoperte. «Dov'è Egon?»
«È con Orestes. Sono stati convocati dal re o qualcosa del genere.»Zora annuì, gli occhi bassi. «Ti prego, non dire nulla a Orestes... Devo prima... I-io devo...»
«Hey» la ragazza si inginocchiò davanti a Zora, le prese le mani fredde nelle sue. «Non aprirò bocca con nessuno.» Il sorriso sulle labbra perfette e il viso puro, incorniciato da ciò che bionde più lunghe, non bastarono a consolare Zora.
«Ti voglio bene.»Zora fu scossa da un brivido. Clove non era una che si lasciava scappare quelle dichiarazioni all'improvviso. Le sorrise di rimando. «Anch'io te ne voglio.»
La bionda si sollevò per abbracciarla.Oh, allora la situazione era davvero complicata.
No. Se la sarebbe cavata.
Se la cavava sempre.*
Egon era teso, il che non era un bene. Non per il discorso che avrebbe dovuto fargli.
Negli ultimi dieci minuti si era passato la mano nei capelli così tante volte che i morbidi ciuffi corvini non avevano più un verso giusto.
«Va tutto bene?» gli chiese lei.
Egon le lanciò un'occhiata interrogativa. «Sì. Perché?»
«Sei silenzioso.»
Erano tornati a casa dopo cinque giorni trascorsi a Lagren.
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Ignis - Elementali Vol.2
Fantasy[COMPLETA] Sono passati due anni dalla liberazione di Valdris, due anni da quando Egon Merrior veste i panni del Lord del Palazzo del Fuoco. Ma i giorni festivi e tranquilli finiscono nel momento in cui riceve una comunicazione reale da Atlas: una n...