Zora
«Egon, che stai facendo?!»
Lui non si voltò a darle spiegazioni, ma la trascinò dietro di sé con una certa insistenza, evitando gli sguardi dei curiosi e scansando ogni sorta di ostacolo sul suo cammino.L'urgenza della salamandra la preoccupò. «È successo qualcosa?»
Se Orestes o Clove erano nei guai, Zora non se lo sarebbe mai perdonato... Per il Primo! Era in pensiero persino per Kai!Egon non imboccò la scalinata che avevano sceso qualche ora prima, ma trovò una porta di servizio nascosta da un tendaggio d'oro prezioso.
La porta conduceva a un corridoio buio e solitario, costellato da colonne a destra. A sinistra, le finestre davano sul cortile ed erano bagnate dalla pioggia che ormai cadeva impetuosa e picchiava sui vetri come le scarpe di Zora sul pavimento.«Va tutto bene» rispose Egon, ma dal tono non sembrava affatto sicuro.
«Orestes e Clove...»
«I tuoi amici stanno bene» la interruppe.Ottimo. Se non altro era già qualcosa.
«Allora perché stiamo correndo?!»
Egon le tirò il polso e Zora fu spinta contro una delle colonne del corridoio. La salamandra le fece segno di tenere la bocca chiusa.Poi Zora sentì un sussurro. Le orecchie elementali di Egon dovevano aver avvertito prima di lei che non fossero soli e perciò l'aveva nascosta nel buio e le si era quasi premuto addosso, in modo che il mantello nero la tenesse ben coperta.
Per gli dèi.
Aveva appena finito di ballare con il principe e aveva ancora l'affanno, poi la corsa nel corridoio non le aveva dato tregua e adesso questo... La sua vicinanza, il suo profumo, il calore del suo corpo.
No.
No. Era sbagliato pensare a Egon in quel modo; le avrebbe dato solo false speranze.I sussurri erano fin troppo vicini. Zora lanciò un'occhiata oltre la spalla di Egon, ma il corridoio sembrava praticamente vuoto... Se non fosse stato per un pezzo di stoffa che sbucava da dietro a un'altra colonna, due file più avanti.
Che cosa...?
Non si trattava di bisbigli. Erano ansiti. E poi una donna gemette.
Zora sgranò lo sguardo non appena capì e nascose il suo imbarazzo dietro al mantello Egon, mentre lui si sporgeva per scorgere la coppia che si era appartata nel buio.
«Oh, guarda amore, qualcuno ha avuto la nostra stessa idea!» fece la voce femminile.
L'uomo rise. «Chiedigli se restano a guardare o vogliono unirsi.»Egon non le diede nemmeno il tempo di morire dall'imbarazzo che le prese la mano e la condusse di nuovo nel corridoio. La coppia esplose in una risata quando gli passarono accanto e gli occhi sfacciati di Zora scivolarono fino alle mani che l'uomo muoveva sotto la gonna della donna.
Tenne la bocca chiusa, a quel punto non poteva fare altro che seguire Egon, sperando che la portasse lontano da lì il prima possibile.
Il corridoio buio terminò insieme alla fila di colonne ed Egon svoltò a sinistra, dove le finestre continuavano a sporgere sul cortile. Un tuono la fece saltare per lo spavento ed Egon le strinse la mano più forte, ma il lampo illuminò la nuova zona del castello: tre porte si stagliavano sulla parete opposta a quella delle finestre.
Egon, senza mai fiatare, si avvicinò alla prima stanza e provò a ruotare la maniglia. Chiusa.
Zora incrociò le sopracciglia.
Adesso basta.«Devi dirmi dove stiamo andando, subito!»
Le sue minacce erano vane e la salamandra la ignorò di sana pianta; continuarono a camminare finché dal bordo inferiore della terza porta non intravidero un filo di luce. Egon si bloccò di scatto e Zora gli andò a sbattere contro.
Lui non disse nulla, ma attese, allora Zora capì che stava ascoltando per valutare se la camera fosse vuota o meno.
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Ignis - Elementali Vol.2
خيال (فانتازيا)[COMPLETA] Sono passati due anni dalla liberazione di Valdris, due anni da quando Egon Merrior veste i panni del Lord del Palazzo del Fuoco. Ma i giorni festivi e tranquilli finiscono nel momento in cui riceve una comunicazione reale da Atlas: una n...