Zora
No. No. No. E no.
Non era possibile. Non poteva crederci.Aveva comprato un vestito nuovo, rinunciando a una buona settimana di pasti caldi - e adesso doveva persino chiedere a Orestes di ospitarla a cena - e per cosa?
Per nulla!
Si era comportata tutta la mattina come un'oca starnazzante, e per cosa?
Un bel cavolo di niente!Perché? Perché lo stronzo aveva spiattellato ai quattro venti che Talon sarebbe tornato tra due giorni, così, come se non fosse un'informazione preziosa.
Che Kal la ghiacciasse, Egon Merrior era un bastardo.
Aveva perso tempo a farsi bella quella mattina e lui l'aveva degnata solo di uno sguardo torvo.
Forse le salamandre non erano interessate alle donne?
No, no. Zora ricordava bene tutte le volte che Egon aveva nominato la sua regina, quella... Freya, e lui le era sembrato alquanto entusiasta della sua sovrana.Forse non era interessato alle donne umane?
C'era da dire che però era fin troppo pieno di sé, aveva un ego smisurato, e il suo bell'aspetto non faceva altro che peggiorare il quadro.Zora avrebbe voluto strapparsi il vestito da dosso. Era scomodo e ridicolo e aveva la sola funzione di aiutarla nel suo tentativo di seduzione per estorcere alla salamandra tutte le informazioni utili. Proprio quelle che lui le aveva servito su un piatto d'argento senza che lei muovesse un dito.
Porca vacca! Non era neanche arrivata a fargli occhi dolci!Forse l'arte della seduzione non faceva per lei, anzi, sicuramente.
Aveva marciato velocemente, incazzata nera, fino alla piazza del porto, poi scese più giù.
Ridicola. Sia lei che la bugia sull'inesistente uomo cieco per cui doveva leggere.
Andò spedita verso il covo di Madre Alys.
Oh, non avrebbe mai più seguito un'idea della maga.Sedurre un uomo?! Lei, che a stento riusciva a guardarli in faccia!?
Zora si paralizzò.
Egon non era un uomo. Era una salamandra.
Frammenti di ricordi le passarono davanti agli occhi; ricordi recenti, di quella mattina, quando aveva fatto irruzione nella sua abitazione e l'aveva trovato in cucina.
Fino a quel momento se l'era immaginato diverso, chissà, magari con il torso ricoperto da scaglie di rettile. Di certo non così... Umano.Escludendo le improbabili iridi dorate e la capacità di generare il fuoco dal nulla, Egon appariva quasi normale. Ma non lo era. Era una salamandra. Uno di quegli esseri spietati e senza cuore che avevano ucciso la sua famiglia.
Tutto sommato, alla fine le era andata bene. Al solo pensiero di dover flirtare con uno di loro le venne il voltastomaco.
Prima di rendersene conto, arrivò al vicolo delle prostitute e la parete coperta di edera si aprì magicamente davanti a lei.
Madre Alys era nascosta nell'ombra e appena la vide sgranò lo sguardo.«Dove devi andare?»
Zora contorse le labbra in una smorfia. «So quando tornerà Talon» tagliò corto.
Madre Alys chinò la testa da un lato, poi diede un'occhiata alle spalle della ragazza mentre l'entrata di pietra si richiudeva sigillandole nel nulla, lontane dalla luce dell'esterno. «Di già? È stato un azzardo ammaliare una salamandra sotto la luce del sole.»
La ragazza fu scossa da un brivido di disgusto. «Dopodomani» sbottò, ignorando completamente le implicazioni della donna.Non le andava che sapesse cosa aveva fatto... O meglio, cosa non aveva fatto per ottenere quell'informazione.
Madre Alys si lasciò andare a un sospiro liberatorio. «Finalmente!»
Sbatté i palmi delle mani sul suo banco da lavoro, senza rinunciare alla sua solita grazia.
Un gesto alquanto insolito per la maga; sembrava raggiante, eccitata.
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Ignis - Elementali Vol.2
Fantasy[COMPLETA] Sono passati due anni dalla liberazione di Valdris, due anni da quando Egon Merrior veste i panni del Lord del Palazzo del Fuoco. Ma i giorni festivi e tranquilli finiscono nel momento in cui riceve una comunicazione reale da Atlas: una n...