54. Assedio

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Zora

Era arrivata al limite di una foresta. Alla sua sinistra un sentiero dissestato conduceva a un capanno abbandonato e fu lì che decise di smontare da Amias.
«Resta qui nascosto» gli raccomandò lisciandogli il pelo sul muso.
Il leone ruggì un avvertimento e lei gli sorrise. «Me la caverò» disse, «non seguirmi, Amias.»

Lo lasciò e proseguì verso i cancelli della città senza voltarsi indietro, ripetendosi due parole incessantemente: "Posso farcela".

La sua convinzione crollò miseramente non appena arrivò all'ingresso della città. Gli uomini comparirono sulle mura laterali e davanti alle porte come se fossero sempre stati nascosti lì. Tutti le puntarono un'arma contro.

«Ferma!»
Zora si immobilizzò all'istante e alzò le mani mostrando loro i palmi vuoti.
Come se fosse servito a qualcosa.

Non le serviva un'arma fisica per attaccarli. Gli umani, invece, sembravano abbastanza forniti; alcuni tendevano le frecce sugli archi, altri puntavano lance taglienti contro di lei, pochi impugnavano armi da fuoco.
Immaginò che se Edlynne e Talon fossero sbarcati presto, il numero di soldati armati con la polvere da sparo sarebbe aumentato di gran lunga.

«Sono un'umana!» gridò contro di loro, «guardatemi, sono un'umana!»
I soldati a terra avanzarono lentamente e la osservarono.
Parvero convincersi.
Un uomo sulla trentina abbassò l'arma, mentre gli altri continuavano a tenerla sotto tiro.
«Da dove vieni?» fece l'uomo. Aveva la pelle abbronzata e il blu della divisa gli faceva risaltare gli occhi dello stesso colore.
«Da Helaware. Voglio parlare con Morgan Sandor.»
I soldati si guardarono tra loro e poi scoppiarono in una risata.

Il biondo davanti a lei, però, restò serio. «Non credo che Lord Morgan Sandor voglia ricevere una bugiarda» estrasse la sua spada, uno dei pochi a indossarne una al fianco, «quelli di Helaware sbarcheranno tra meno di un'ora.»

Zora sgranò lo sguardo. «Cosa?!»

Meno di un'ora...
No!

Lo sbarco era previsto per il giorno seguente.
Che cazzo stava succedendo?

«Vi attaccheranno» gridò.
D'improvviso, non aveva più tempo. Doveva ricorrere a misure disperate.
I soldati sghignazzarono.
«Dovete portarmi subito da Sandor! Non avete idea di cosa succederà quando le navi attraccheranno!»
Gli uomini rinnovarono la presa sulle armi, nessuno aveva più voglia di ridere, ma tutti volevano attaccarla.
«Vattene, bambolina. Qui non si entra.»

Zora deglutì. «Devo parlare con lui.»
«È una traditrice, Den» fece un altro al biondo, «prendiamola o uccidiamola.»
Quello che si chiamava Den la fissava come se si aspettasse un passo falso da un momento all'altro.

Bene.

Zora buttò un'occhiata alle rifiniture in legno del cancello della città e alle torce spente ai lati dell'ingresso.
«No, voi mi porterete da Sandor, perché lui mi sta cercando.»
I soldati scossero la testa, ma quelli con le pistole le caricarono, pronti a fare fuoco.

Il cuore le batteva all'impazzata. Zora si concentrò sul legno. Le bastò una parola, una sola, e il fuoco brillò e incendiò ogni cosa.
I soldati gridarono per la sorpresa. Alcuni imprecarono.
Den rimase impassibile.

«Ho dato fuoco alla nave che è arrivata al vostro porto» disse, «Sandor mi vuole viva.»

Cinque minuti dopo era inginocchiata davanti a un uomo bellissimo, dai capelli rossi e la pelle abbronzata.

«Hanno detto che il responsabile era una salamandra e che è morto» le disse Morgan Sandor, seduto nel suo studio luminoso decorato con motivi marini. Una donna imperscrutabile con i capelli castani corti era in piedi accanto a lui.
Zora alzò un sopracciglio. «Se non mi credi, chiedilo ai tuoi uomini» diede uno scossone alle manette e le catene tintinnarono, «oppure slegami e ti darò una dimostrazione.»
«La ragazza non mente, mio Signore» intervenne il simpatico biondo.
«Grazie, Den» Sandor si alzò dalla poltrona e girò attorno alla sua scrivania, poi poggiò il bacino contro il bordo e accavallò le caviglie, osservandola dall'alto come un padrone col proprio cane. «Sei una maga?»
«Un'incantatrice.»
«Perché Merrior non ti ha portato da me e ha tradito il patto?»

Ignis - Elementali Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora