32. La danza dei bugiardi

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Zora

L'aria profumava di umidità e il cielo era coperto da nuvole grigie e pesanti che presto avrebbero portato pioggia. Però, il castello era a dir poco sopraffacente. Uno stuolo di nobili da tutto il continente di Lomen affollava le vie d'accesso al palazzo e si riversava sui tappeti dorati e neri che conducevano fino ai cancelli. Le guardie erano disposte ai lati di un corridoio che dal piazzale delle carrozze conduceva fino ai cancelli.

Zora si accostò a Egon inconsciamente e si scontrò con il suo fianco.
«Non posso prenderti sottobraccio, il tuo mantello mi intralcia.»
«Allora dovrai farne a meno» ribatté lei a tono.
Riuscì a strappargli un sorriso. «Stammi vicino, fiorellino.»
Zora gli diede ascolto, se non altro perché c'era troppa gente e non solo si sentiva a disagio, ma non voleva neanche perdere gli altri e ritrovarsi da sola.

Dietro di loro, Orestes e Kai camminavano lentamente e in silenzio, a ogni modo le nobili signore ricoperte di piume e profumi disgustosi parlavano abbastanza per tutti quanti.

Egon si piegò dal suo lato per sussurrarle nell'orecchio. «Kai e Orestes andranno a cercare la stanza di Talon e sbirceranno tra le sue cose mentre il generale sarà impegnato con te.»
Zora prese un lungo respiro. «Quindi servo solo da distrazione... Che bello.»
«No. I ragazzi sono il piano B nel caso in cui il generale non ti dica niente di interessante.»

Un gruppetto di ragazze li superò e una di loro lanciò un'occhiata languida a Egon.
A Zora venne voglia di prenderlo sotto braccio e portarlo via da quelle oche, ma quando si guardò attorno scoprì che la situazione era la stessa ovunque si girasse.
Gli uomini facevano gli occhi dolci alle donne e queste, invece, sorridevano e si pavoneggiavano. Alcune storcevano il naso quando posavano gli occhi su Zora; nessun abito o acconciatura perfetta avrebbe ingannato l'occhio della nobiltà, era evidente che Zora appartenesse a un altro rango. Ma tutte perdevano interesse in lei quando spostavano lo sguardo su Egon; qualche ragazza più giovane era intimidita dalla sua cicatrice, ma altre, le più audaci, iniziarono a bisbigliare dei commenti fin troppo spinti.

Egon, con il suo udito, di sicuro riusciva a sentire ogni cosa.
Zora gli si incollò al fianco. «Non ti dà fastidio?»
Lui incrociò le sopracciglia. «Cosa?»
«Che ti trattano come se fossi un pezzo di carne... Quando succede a me, io mi incazzo parecchio.»
Egon le fece scivolare una mano sulla spalla, un gesto che allontanò molte delle vipere curiose. «Ormai lascio correre... Vedi è un po' difficile quando sono le donne a importunare gli uomini. Tu puoi incazzarti, io... Dipende... È complicato.»

Però non aveva risposto di no.

«Posso tirare loro i capelli se ti dà fastidio» propose.
Egon si mise a ridere genuinamente. «Grazie per il pensiero, ma abbiamo una missione, fiorellino.»

Giusto.

Anche se non poteva dare spettacolo della sua forza, Zora si impegnò a incenerire con gli occhi qualunque ragazza si prendesse troppa confidenza, almeno finché non arrivarono all'ingresso.

Le guardie formavano un percorso a senso unico che conduceva a una scalinata verso il piano inferiore. Le musica arrivava fin lì e il vociare aumentava a ogni passo.

Egon la portò da un ragazzo della servitù che si occupava del guardaroba. Nessuno chiese a Egon di lasciare la spada e se qualcuno l'avesse fatto lui gli avrebbe mostrato i canini, tenendolo a bada.
«Posso prendere il vostro mantello, lady...?»
Lady.
Per poco Zora non rise in faccia al ragazzo del guardaroba... Però si trattenne e gli regalò un sorriso. Dopotutto, lei avrebbe potuto essere al suo posto. Era quella la gente a cui apparteneva; con Egon stava solo recitando.

«Certo!» fece per slegare il mantello, ma il ragazzo lo tolse per lei e lo ripose nel guardaroba.
Zora percepì il cambiamento nel tipo dei sussurri che li circondavano; adesso tutti erano rapiti dal suo vestito. Si sarebbe volentieri soffermata sui commenti delle donne che fino a un momento prima l'avevano derisa, ma Egon la stava guardando con un certo interesse e la sua reazione era di gran lunga più intrigante.

Ignis - Elementali Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora