9 - Storia chiusa quindi

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Sono le otto e mezza quando salgo sul taxi diretta al Flagorous. Non ci avevo messo molto a prepararmi, avevo indossato un vestito color vinaccia che mostravano le spalle nude, e due maniche che avvolgevano le braccia, insieme ad un paio di stivali neri alti fino al ginocchio. Con trucco e capelli ero riuscita a giostrarmela anche senza Mercedes: un leggero filo di eyeliner con un rossetto bordeaux e capelli sciolti.



Nella hall avevo salutato Jeff, che mi aveva chiesto di avvertirlo la prossima volta che Mercedes mi avrebbe fatto visita. Lo rassicurai che la mia amica è innocua, ma non sembrava molto tranquillo, mi chiedo cosa gli abbia detto per traumatizzarlo così.

Per fortuna il tassista non è in vena di conversazione, quindi mi sto godendo Manhattan con le sue luci della notte, una magia che penso abbiano solo poche città al mondo. Nemmeno la mia amata Firenze riusciva a reggere il confronto con la magia notturna della Grande Mela. Intanto prendo il cellulare e leggo qualche commento delle lettrici del mio blog.

Passiamo davanti al Four Season, e mi vengono una scarica di brividi difficili da decifrare. Ripenso alla serata con David, a quanto mi piacerebbe riviverla, ma cambiandone il finale. Non si è più fatto sentire, forse solo io avevo avvertito quella tensione tra noi due.

Sicuramente è stato un uomo difficile da interpretare, enigmatico. E poi con quella sua ultima frase non posso, chissà cosa intendeva.

Arrivati al Flagorous, pago la corsa e scendo dal taxi che si era fermato proprio davanti al locale.

Ogni tanto Mercedes mi aveva portata, è un posto davvero carino, all'esterno con le sue luci rosa scuro, e anche all'interno con divanetti di pelle e luci soffuse.

Sento subito Mark chiamarmi dall'altra parte della strada. Era con Luis, un ragazzo davvero bellissimo, non il mio genere, però oggettivamente molto bello con capelli biondi e occhi celesti che si abbinavano perfettamente alla pelle olivastra e ai capelli neri di Mark.

"Anna!" mi salutano una volta che mi hanno raggiunto.
"Ciao!" saluto Mark con un forte abbraccio, e poi saluto Luis facendogli le congratulazioni per le nozze.
"Anna, hai visto. Mi ha intrappolato alla fine!" mi dice Luis facendomi l'occhiolino.
"Ehi, sei tu che mi hai fatto la proposta" dice rimostrandomi ancora una volta l'anello che brillava sotto una delle luci del locale.
Stanno benissimo insieme, e io adoro Luis. Siamo andati d'accordo dalla prima volta che ci siamo incontrati, era il compleanno di Mercedes, e lui sembrava spaesato quanto me. Avevamo passato quasi tutta la serata insieme, e alla fine ci eravamo divertiti parecchio, forse con l'aiuto di qualche cocktail.

Mentre aspettiamo Mercedes, Mark inizia a raccontarmi di come aveva già organizzato parte del matrimonio, ma dopo un po' inizia a diventare incontenibile, odia aspettare la sorella, e immagino che lo avrebbe fatto presente al suo arrivo.

Finalmente la vediamo arrivare, mentre scende da una macchina grigia, vedo al posto del conducente Julius, che con un cenno della mano mi saluta, ricambio con un sorriso. In realtà Julius mi è simpatico, è il primo tra quelli che Mercedes mi aveva fatto conoscere che sembrava avere intenzioni serie, l'unico "problema" era la moglie.

"Allora, entriamo!" dice appena ci raggiunge, girandosi ancora una volta a salutare il suo accompagnatore, che abbassa il finestrino e le dice "Ti chiamo domani!", lei risponde con un sorriso ammiccante.

Entriamo nel locale, che era già piuttosto pieno nonostante fossero solo le nove di sera.

Troviamo un divanetto libero con un tavolino e decidiamo di sederci lì. Quando arriva il cameriere ordino un Cosmopolitan, consapevole che non sarebbe stato buono come quello che mi aveva offerto David; appena ci lascia, Mark inizia con la ramanzina.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora