"È pronta Miss Neri?" mi chiede John porgendomi un bicchiere di Starbucks con un cappuccino ancora caldo.
"Ci sono. Grazie John, non dovevi" gli dico infilando il cappotto.
"Nessun problema, ero passato a prenderne uno anche per me" sorride, prima di salutare David.
"Eccomi" dice una volta uscito dalla camera.
"Dove cazzo è il mio portafoglio?"
È nervoso, ma non posso biasimarlo. Io sono giorni che mi alzo con il battito a mille.
"Cristo" impreca dopo aver cercato per tutta la cucina.
Abbiamo passato la scorsa settimana nel cottage, in pieno relax. Poter godere di David a trecentosessanta gradi è una rarità, e posso di averne approfittato alla grande. Avevamo in mente di restare ancora qualche giorno, prima che David fosse obbligato a tornare in ufficio. Per quanto riguarda me, non si poneva il problema. Potendo lavorare da casa, sarei rimasta qui per tutto il mese.
Ma poi aveva chiamato Bones.
La prima udienza era stata fissata.
E i fantasmi del passato si sono ripresentati.
Avrei dovuto rivedere Katie, i suoi occhi, la sua cattiveria.
Avrei dovuto rivedere la donna che ci ha rovinato gli ultimi mesi, che ci ha fatto del male.
Che ha ucciso il nostro bambino.
La prima reazione, devo dirlo, non è stata delle migliori. Al pensiero di dover rivivere tutto, ancora una volta, avevo vomitato.
Ma poi mi ero convinta, anche grazie a David, che questa cosa andava per forza affrontata, che il peggio era ormai passato. Le mie dichiarazioni in tribunale sarebbero state decisive.
In cambio, lui e Bones mi hanno promesso che la mia presenza non sarà necessaria ad ogni udienza, ma solo quando strettamente necessario o quando ne avrei avuto voglia. Per quanto mi riguarda, possiamo fermarci alla prima opzione.
"Eccolo" dice venendomi incontro, "possiamo andare". Mi bacia delicatamente la fronte, prima di scendere verso il garage.
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Una volta seduti in macchina mi prende la mano, mentre John si siede sul sedile anteriore, accanto a Trevis.
"Ehi" richiama la mia attenzione, "andrà bene, sarà veloce" mi promette. Ma so che non può saperlo davvero.
Annuisco mentre gli stringo la mano.
"Ci sarò io accanto a te, sempre", mi schiocca un bacio sulle nocche. "Ti prometto che appena avremo finito con le nostre dichiarazioni ce ne andremo. Bones saprà gestire tutto."
"Va bene", mi sforzo di sorridere, prima di baciargli delicatamente le labbra.
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Anche se all'inizio vorrei non crederci, capisco qual è l'aula in cui si terrà il processo, dalla quantità di gente che vi si trova davanti. Per lo più giornalisti.
Vedendo il mio sguardo preoccupato, David stringe la mia mano, che non ha ancora lasciato, da quando siamo scesi dalla macchina.
John e Trevis si sistemano uno davanti e l'altro dietro di noi, mentre a controllare i giornalisti, fortunatamente, si sono disposte altre guardie.
Camminiamo veloce, e tra richieste di dichiarazioni e fotografie, entriamo finalmente in aula.
Mi guardo intorno e per un attimo mi rilasso riconoscendo facce familiari.
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Fidati di me
ChickLit[COMPLETA. IN REVISIONE] Anna arriva a New York delusa dalla vita, dall'amore e dall'amicizia. Insomma, deve ricostruirsi una nuova vita e dimenticare il passato. Qui incontra David: "Fidati di me", le dirà più volte. Ma farà bene a fidarsi? È giov...