56 - Natale (prima parte)

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Indosso un bellissimo vestito bordeaux di velluto, lungo fino ai tacchi, che ho scelto neri e abbastanza alti. Raccolgo i capelli in una coda alta, dopo aver arricciato leggermente le punte. Decido di fare una foto da Mandare a Mercedes, curiosa dei suoi commenti a proposito. Alla caviglia indosso il regalo di Natale che mi ha fatto David ieri sera.

Esco dalla cabina armadio e mi fermo ad osservarlo per qualche secondo, prima che si accorga della mia presenza. È concentrato a farsi il nodo alla cravatta, davanti allo specchio. Indossa un pantalone classico, poco aderente, e una camicia bianca.Non è ancora entusiasta all'idea di trascorrere il pranzo da sua madre, ma sono convinta che entrambi debbano darsi un'opportunità per scusarsi, e per ricostruire un rapporto, più o meno stabile.

"Ehi, vieni un po' qui" mi dice appena nota che lo sto osservando. Mi avvicino lentamente, sorridendo. "Dio, sei bellissima Anna", commenta spostando un piccolo ciuffo ondulato che mi è sfuggito dalla coda.

"Direi che sono in ottima compagnia" rispondo osservando ogni centimetro del suo corpo, purtroppo coperto.

Mi sorride sfacciato, consapevole forse della sua bellezza. Insomma, David è sempre David, e per certi aspetti non cambierà mai.

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A mezzogiorno scendiamo nel mio vecchio appartamento a prendere i miei genitori, che per l'occasione, devo ammettere, si sono vestiti davvero bene. "Buon Natale cari!" ci saluta mia madre, mentre si infila il cappotto beige. Poi scendiamo velocemente verso il parcheggio, a prendere l'auto.

"Travis?" chiedo a David.

"Non sono proprio un mostro Anna" dice sorridendo, "lui e John durante le vacanze natalizie hanno le ferie". Beh, non era scontato, penso. 

Io e lui acceleriamo il passo, dato il freddo, mentre i miei ci seguono con un paio di metri di distanza, perché mio padre è troppo impegnato a rifarsi gli occhi con le auto che vede. "E poi ci sono io con te. Prometto che sarò una perfetta guardia del corpo" mi prende in giro, mentre mi accompagna tenendo una mano dietro la mia schiena.

"Non ho dubbi" rispondo sorridendo, consapevole che lui può essere molto più pericoloso di John e Travis messi insieme.

Salgo sull'Aston Martin, mentre David, cavallerescamente apre la portiera a mia madre, che lusingata lo ringrazia.

Mentre usciamo dal parcheggio mando gli auguri a Mark e Luis, che non vedo l'ora di rivedere, per raccontargli tutto quello che è successo dopo il matrimonio.

"Comunque nel vostro palazzo devono esserci davvero tanti appassionati di auto" commenta mio padre, "pagherei per conoscere il proprietario di quella Lamborghini, anzi.. pagherei per poterci fare un giro".

"Eh certo, perché secondo te, te la farebbe provare così..." risponde mia madre, con il suo solito tatto.

Non rispondo, ma cerco di trattenere una risata. La Lamborghini è di David.

"Penso che il proprietario farà un'eccezione" risponde David, che ha evidentemente seguito egregiamente il discorso. Gli sorrido grata, mentre gli prendo la mano, che poggia sulla mia gamba.

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Imbocchiamo il vialetto di casa di David, appena superato il cancello. Mi guardo intorno. Il prato che circonda la villa è innevato, e sembra un altro posto rispetto all'ultima volta che sono stata qui. Immediatamente nella mia mente si ripropongono tutte le immagini della cena di beneficenza, Christopher, io che mi chiudo in bagno a parlare con Mercedes, Luis che viene a prendermi...

"Ehi, tutto ok?" mi dice David mentre rallenta. Annuisco. Quante cose sono cambiate da allora.

Parcheggiamo nel vialetto accanto alla macchina di Peter, che dev'essere già arrivato, in compagnia di Cloe.

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