55 - L'unica cosa che indosserai

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Arrivo in cucina quasi correndo, e davanti agli occhi mi si presenta una scena che non pensavo avrei mai visto in vita mia. Mia madre che, con un grembiule preso da non so dove, sta sfornando la focaccia che faceva a me e mia sorella da bambine. Mio padre è invece seduto tranquillamente su uno degli sgabelli.

Li abbraccio fortissimo, contenta di vederli, così inaspettatamente. Quasi con le lacrime agli occhi. "Che ci fate qui?" chiedo una volta essermi staccata dall'abbraccio di mia madre.

"È stato il tuo fidanzato" mi risponde lei, volgendo lo sguardo alle mie spalle. Dietro di me c'è David, appoggiato allo stipite della porta, che mi guarda.

"Grazie" mimo con la bocca. Lui mi sorride facendomi sciogliere.

"Vi lascio soli, vado a cambiarmi" mi dice.

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"Piano che ti bruci!" mi ammonisce mia madre mentre cerco di prendere un pezzo di focaccia appena sfornata. Eccola! Ma dal profumo e dall'aspetto sembra troppo buona e non posso aspettare.

Mi siedo sugli sgabelli, accanto a mio padre, mentre lei sciacqua qualche teglia sotto l'acqua.

"Quando siete arrivati?" chiedo curiosa.

"Ieri sera. Ci è venuto a prendere all'aeroporto un signore davvero gentile, avrà più o meno la mia età" commenta mio padre, anche se dubito. Travis è decisamente più giovane, ma non glielo farò notare, "solo che non era molto in vena di chiacchere, e il mio inglese di certo non è buono".

"Non ti preoccupare, Travis non è comunque un gran chiacchierone" affermo addentando il primo pezzo di focaccia.

"Certo che dev'essere proprio innamorato questo ragazzo" commenta mia madre togliendosi il grembiule, attirando la mia attenzione. Mi racconta che David li aveva chiamati per organizzarmi una sorpresa per Natale, ma anche per scusarsi di quello che aveva combinato nel bar. Certo, ci avevano messo un po' a capirsi per via della lingua, ma ora eccoli qui. Non ci scommetterei, ma dietro potrebbe anche esserci lo zampino di Angelica.

Dopo poco ci raggiunge David che si è cambiato. Ora indossa di nuovo i suoi panni, pantalone blu e camicia bianca, con maniche arrotolate. Si avvicina a noi passandomi una mano sulla schiena.

"Prendi" gli dico porgendogli un pezzo di focaccia ancora fumante.

"Grazie" risponde, in italiano. Sorrido istintivamente mentre mia madre sembra sciogliersi alla vista del mio fidanzato.

"Grazie a te" rispondo anch'io.

"Quanto vi fermate?" chiedo loro, sperando di poter passare il Natale tutti insieme, magari anche festeggiare l'anno nuovo.

"Andremo via dopodomani" risponde mio padre.

"Ma come... così presto?" dico delusa.

"Ne approfittiamo per fare un giro della East Coast, visto che ormai tuo padre è in pensione" interviene mia madre, che sembra non essersi ripresa dalla presenza di David, il che mi diverte decisamente. "Ce lo ha proposto David, in modo che potessimo conoscere il Paese in cui vivi ora".

Rimango leggermente sbalordita da questa affermazione. Nessun accenno al fatto che io dovessi tornare in Italia, come al solito, anzi addirittura un tour per ambientarsi negli Stati Uniti.

Guardo David, che si sta gustando la focaccia. So che tutto questo è merito suo, sa quanto io ci tenga al fatto che i miei accettino il mio trasferimento. E questo viaggio sono sicura che porterà i suoi frutti.

"Dopo di che, abbiamo un aereo per andare da Angelica, non vedo l'ora di conoscere mio nipote" dice mia madre. "Com'è caro?" chiede a David.

"Molto buona" dice dopo aver deglutito l'ultimo pezzo. Si avvicina di nuovo a me, mettendomi una mano dietro la schiena, "anche Anna è una cuoca molto brava" commenta.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora