Alle otto del mattino Mercedes e Mark mi hanno letteralmente buttata giù dal letto.
David era già sveglio per una riunione in ufficio e ha pensato bene di farli entrare prima di uscire con Trevis.
"Buongiorno cara!" saluta Mercedes iniziando ad aprire tutte le tende del living, mentre io cerco lentamente di abituarmi alla luce.
"Non ti facevo così mattiniera Mercedes" commento raccogliendo i capelli in una coda di cavallo, prima di ricevere commenti a proposito.
"Caffè?" chiedo ai due fratelli, mentre vado verso la cucina.
"Abbiamo un po' di cose da fare oggi" mi risponde, "comunque sì grazie cara, un caffè lo prendo volentieri. A Mark non lo fare perché è già schizzato" sorride posando rumorosamente la borsa sull'isola.
Alzo le sopracciglia. Certo Mark è sempre su di giri, ma non si può dire che la sorella sia tanto diversa. In ogni caso, non obietto e preparo il caffè.
"Ti avevamo detto che saremmo arrivati presto!" si aggiunge anche lui alla discussione.
L'altra sera, al Flagorous, ci eravamo messi d'accordo per vederci oggi, in preparazione della serata che avrei trascorso con David.
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"Buongiorno John" lo saluto una volta usciti dal palazzo. Oggi finalmente c'è un po' di sole e nessuna traccia di neve o pioggia. Infatti, lo rivedo con i suoi amati occhiali da sole, mentre ci apre la portiera.
"Grazie caro" dice Mark, prima di salire sul range Rover.
Mi dispiace essere stata abbandonata anche questa volta da Luis, ma è dovuto tornare anche lui in banca, avendo davvero molto lavoro arretrato. Ma ieri sera mi ha inviato un messaggio in cui mi diceva di chiamarlo per qualunque emergenza.
La prima tappa della giornata prevede un pit stop al negozio di Mark, il che non promette bene. Inizio a pensare che Mr Hammes stia iniziando a spillarmi un po' troppi soldi. "Sappi che non ho intenzione di spendere tutto quello che ho sulla carta di credito. Come hai detto tu, mi hai rifatto il guardaroba qualche mese fa".
Lui sbuffa schiarendosi la gola. Poi si gira e mi guarda alzandosi anche lui gli occhiali da sole, un po' meno sobri di quelli di John. "Prenderai il vestito più bello che c'è, cara. Sarà il mio regalo per i tuoi ventisette anni".
"Non dire sciocchezze" gli rispondo. Sarebbe un regalo esagerato.
"Non le dico mai" ribatte, riabbassandosi gli occhiali. Il che significa che non ho più diritto di replica.
"Perché al mio compleanno non lo regali anche a me uno dei tuoi vestiti?" commenta la sorella, seduta davanti, accanto a John.
"Perché tu vieni e mi obblighi sempre a farti lo sconto!" obietta, "e poi credi che non sappia che quel vestito verde che hai preso mentre ero in viaggio non l'hai pagato?"
Mercedes sgrana gli occhi e poi si rigira dal lato del parabrezza. Palese segno di colpevolezza.
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Esco dal negozio con un bellissimo regalo di compleanno che non vedo l'ora di indossare e con un Mark più che soddisfatto. Meno allegra è stata Rosemarie, che ho scoperto anche lui chiamare Rosalinda. Non so quanti abiti dovrà rimettere a posto.
Non posso credere di aver trascorso lì più di quattro ore, e credo che dovrebbero darmi una medaglia per aver superato il record di vestiti provati in un negozio.
Mentre siamo in auto, di ritorno verso casa, ricevo un messaggio da David.
Pranziamo insieme Miss Neri?
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Fidati di me
ChickLit[COMPLETA. IN REVISIONE] Anna arriva a New York delusa dalla vita, dall'amore e dall'amicizia. Insomma, deve ricostruirsi una nuova vita e dimenticare il passato. Qui incontra David: "Fidati di me", le dirà più volte. Ma farà bene a fidarsi? È giov...