11 - Il capo del capo del mio capo

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Io e Luis arriviamo davanti alla palestra, dove avremmo fatto la nostra prova di yoga, alle sette di sera. Lui mi sembra stravolto, Mark gli aveva fatto arrivare in ufficio una serie stoffe per le tovaglie del ristorante.


"Non capisce che io lavoro in banca!" mi dice incavolato fuori dalla palestra, mentre finisce di fumare una sigaretta.


"Chissà cosa pensano i miei colleghi quando vedono arrivare fattorini, prima con inviti, poi con stoffe! Per non parlare del mio capo. Sto esaurendo!" dice strofinandosi un occhio e con l'altra mano gettando la sigaretta per terra. In effetti lo vedo spento, i suoi occhi celesti che ho sempre visto scintillare mi sembrano ingrigiti e quelle occhiaie gli rovinano il volto, degno di un modello.

"Devi resistere" gli dico, "sai com'è fatto, e tu lo ami per questo" gli dico mentre entriamo.

"Hai ragione, speriamo che questa lezione mi faccia bene" mi sorride.

"Ciao, abbiamo prenotato una lezione di prova di yoga" dico alla ragazza alla reception.

"Ciao! Certo, benvenuti! L'istruttore si chiama Brian, lo spogliatoio è in fondo a destra, vicino alla sala pesi e per la lezione dovete salire al secondo piano" ci dice sorridendo.

"Grazie mille" le diciamo, e ci dirigiamo verso gli spogliatoi.

Una volta cambiati saliamo al secondo piano, dove troviamo subito la sala. Ci sono ancora dei tappetini liberi, così ci sediamo, mentre aspettiamo l'istruttore, che arriva dopo pochi minuti.

Finita la pratica mi sento un po' meglio, la giornata di oggi è stata davvero stancante, e anche Luis sembra più riposato.

Mentre mettiamo a posto i tappetini, ci viene incontro l'istruttore. È un ragazzo alto, con i capelli lunghi quasi fino alle spalle, abbastanza muscoloso. Ha molti bracciali e qualche collana che durante la lezione tintinnavano.

"Ciao ragazzi, sono Brian, scusate se non mi sono presentato prima, ma oggi ero un po' in ritardo!"

"Ciao! Figurati anche noi pensavamo di essere in ritardo" gli dice Luis. Ci presentiamo anche noi.

"Come vi è sembrata la lezione?" ci chiede.

"Bene, penso proprio di iscrivermi!" gli rispondo. La lezione mi era piaciuta molto, e avevo bisogno di un momento per me stessa.

"Si anche io" dice Luis con uno sguardo rilassato. "Il mio futuro marito mi sta facendo impazzire, sarà il mio rifugio".

"Perfetto!" ci dice "Allora ci vediamo giovedì prossimo!" 

"Assolutamente" dico sorridendogli e usciamo dalla sala.

Entro nello spogliatoio e vado a farmi una doccia veloce senza lavarmi i capelli. Cerco di fare il prima possibile, sperando di non far aspettare troppo Luis, che mi avrebbe riaccompagnata a casa. Mi sto mettendo i jeans quando sento il cellulare squillare e pensando sia Luis non rispondo, dato che ho quasi finito di vestirmi, ma dopo qualche secondo che ha riagganciato, lo sento di nuovo squillare, mentre mi sto infilando le scarpe.

Prendo il cellulare dalla borsa.

È David.

Con il disgusto per come mi aveva trattata decido di respingere la chiamata, e dopo aver tolto la suoneria, lo rimetto in borsa.

Esco dallo spogliatoio e Luis è lì che chiacchera con la ragazza al bancone. Paghiamo l'iscrizione al corso, e ci informa che abbiamo accesso anche alla sala attrezzi.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora