48 - Odio tutto questo

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"Dì qualcosa" mi implora, ma senza guardarmi. La casa è quasi totalmente immersa nel buio, se non fosse per una lampada che illumina fievolmente il living. I suoni che ci avvolgono sono pochi, solo qualche clacson ogni tanto.

Il racconto di David ha spezzato il mio cuore in mille pezzi. Mentre mi parlava ho provato un dolore che non pensavo fosse possibile. E per molteplici ragioni.

Katie, mi ripeto mentalmente. Non posso credere di essere stata amica della persona che da mesi mi minaccia. Tutti i pezzi del puzzle iniziano ad unirsi, e mi chiedo come io abbia fatto a non pensarci. Katie. Era l'unica che poteva entrare nel palazzo senza insospettire Jeff, ovviamente.

Come ha potuto farmi questo? Ma soprattutto, come ha potuto fare questo a David? Indurlo a prendere quelle cazzo di pastiglie, che ha poi nascosto una volta arrivato nel cottage.

E poi, il fatto che l'abbia baciata....

"Anna" mi dice inginocchiandosi davanti a me, che sono ancora seduta sul divano. Lo guardo. I suoi occhi sono lucidi. Sul mio volto invece, non scende alcuna lacrima. Sono schifata da tutta la situazione. Guardo le sue labbra. Le labbra che hanno baciato Kate.

"Ti prego, dì qualcosa" mi chiede ancora una volta, prendendo le mie mani tra le sue.

L'ha fatto perché non mi minacciasse ancora, mi ripeto. Ma non credo che un bacio soltanto possa aver placato questa sua dipendenza da David.

"Ci sei andato a letto" affermo, sicura della risposta.

Lui si alza velocemente in piedi, "no!" mi dice con sicurezza. "Anna, non sarei mai riuscito a farlo, credimi. Da quando ho conosciuto te, il tuo corpo, l'amore che provo per te... come avrei potuto? L'ho fatto perché in quel momento non ragionavo, mi è sembrata la cosa più ragionevole in quel momento... baciarla, farle credere che ti avrei lasciata. Anna, davvero, non c'è più con la testa!"

"La stai sentendo ancora?" gli chiedo.

Esita. Il mio sguardo è severo.

"Sì, ho dovuto. Sennò le cose sarebbero peggiorate. Ma ti giuro che...", dio, ogni parola che dice è come se mille coltelli mi trafiggessero.

"La stai vedendo?" chiedo ormai insicura della risposta.

"No" mi risponde mentre io continuo a guardarlo. "Le mando qualche messaggio, niente di più. Per tenerla buona". Ecco come si spiega il fatto che non appena siamo tornati dal cottage io non abbia più ricevuto alcun tipo di minaccia.

"Cosa le scrivi?"

"Anna..."

"Voglio sapere cosa cazzo le scrivi!", mi deve rispondere, è un mio diritto saperlo.

David tira fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni. "Tieni, il codice è 8595".

Sblocco il telefono e apro subito i messaggi.

Il numero di Katie non è lo stesso da cui mi inviava i messaggi di minaccia. Sicuramente per quello si era procurata un usa e getta. Leggo solo gli ultimi, per fortuna le conversazioni sono molto brevi, il che mi tranquillizza un pochino.

Quanto manca ancora? Ti penso continuamente.

Lui risponde:

È quasi fatta, promesso.

Leggo qualche altro messaggio, ma si limitano a dichiarazioni d'amore di lei, e risposte brevi di lui.

"Devi smetterla immediatamente" gli dico, mentre lui torna a sedersi sul divano accanto a me.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora