David
Mi richiudo la porta alle spalle e quasi fatico a riconoscere dove mi trovo. Il cuore sta battendo o sono morto? Appena il vento gelido mi colpisce la faccia, come se mi avesse dato uno schiaffo, riprendo coscienza.
La gente mi passa accanto sul marciapiede come se fossi in un film. Il rumore del traffico sembra muto, mentre la mia mente sembra esplodere nel caos.
Trevis mi guarda appoggiato all'Aston, sta per aprire la portiera ma mi vede immobilizzato.
"Mr Lockwood?" dice, mentre una leggera pioggia inizia a scendere.
Reagisci cazzo, mi impone il cervello.
Muovo i primi passi verso l'auto e mi siedo sui sedili posteriori.
Il mio cervello ripensa alle parole di Drew, e di nuovo il mio cuore sembra fermarsi.
Trevis richiude la portiera e il silenzio mi pervade.
Sono incazzato?
Sono deluso?
Sono triste?
Non so neanche come cazzo sentirmi! Cristo!
Mette in moto e l'auto parte velocemente.
La pioggia scorre ora più violenta sul finestrino, e l'unica cosa che vorrei fare è uscire e urlare. Urlare a pieni polmoni.
"La porto in commissariato?" mi chiede Trevis, guardandomi dallo specchietto retrovisore.
Annuisco con un filo di voce.
Anna. E tu, come cazzo ti senti?
Guardo l'orologio, sono le sei e venti di pomeriggio.
Da quando Drew ha iniziato quel discorso, il tempo sembra essersi dilatato.
Interrompo la corsa di Trevis.
"Fermati al Sean's Bar". Giusto un goccio. Non se ne accorgerà neanche. D'altronde non sono dipendente dall'alcool, ne ho solo bisogno in questo momento.
Mi sto giustificando?
_______________
Il bancone è già pieno di gente, nonostante l'ora. Ventinove anni, un cazzo di impero da gestire e mi ritrovo seduto in mezzo a uomini che avranno il doppio della mia età, già ubriachi fradici.
Una volta era diverso questo posto... o forse l'ho sempre visto mezzo fatto.
"Cosa ti porto amico?" mi dice il barista, appena mi siedo sullo sgabello.
"Uno scotch", dico senza guardarlo in faccia.
Prende un bicchiere e sceglie una delle bottiglie dietro di lui, appoggiate ad uno scaffale specchiato.
Incontro i miei occhi.
Non bere, mi dicono.
Solo un bicchiere, rispondo.
Sei un coglione.
Distolgo lo sguardo, colpevole.
______________
Il bicchiere si posiziona davanti a me, e mi perdo nel colore aranciato. Ne bevo un sorso, piccolo.
Voglio dimenticare, non voglio sentire questo dolore. E poi il sorso diventa più lungo. E poi interminabile. E poi il bicchiere si riposa vuoto sul bancone di legno scuro.
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Fidati di me
ChickLit[COMPLETA. IN REVISIONE] Anna arriva a New York delusa dalla vita, dall'amore e dall'amicizia. Insomma, deve ricostruirsi una nuova vita e dimenticare il passato. Qui incontra David: "Fidati di me", le dirà più volte. Ma farà bene a fidarsi? È giov...