62 - Ventiquattro ore prima

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Lei sembra non capire a che cosa mi riferisco.

Avevo usato una frase in codice, e in meno di trenta secondi Simon entra spaccando la porta. Katie dallo spavento lascia cadere il coltello a terra, ma appena vede John avvicinarsi lo riprende in mano, allontanandosi verso la finestra.

L'ultimo ad entrare è David. E, grazie a dio, entra per ultimo, furioso come non mai. "Quanto cazzo di tempo ci hai messo a farci entrare?" mi urla.

Volevo solamente farla parlare il più possibile, farle confessare il confessabile.

Ma non dico niente, il suo sguardo e la sua ira si precipitano immediatamente su Katie, che però non molla. Tiene il coltello ben stretto in mano. La furia nei suoi occhi è ben visibile, e non sembra intenzionata a concludere qui la cosa. John si sposta da me, e prende David per le spalle, allontanandolo da lei

Katie mi guarda impazzita. "Come?" urla. "Ho controllato, cazzo! Sei arrivata da sola" grida cercando di nuovo di avvicinarsi a me, incapace di comprendere come sia stata presa in giro

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Ventiquattro ore prima

Rileggo il messaggio di Mercedes, ora che sto riscorrendo le notifiche insieme a David.

"Mmm strano" dico.

"Che succede?" mi dice mentre prende un pezzo del mio brownie, addentandolo.

"Stavo guardando le foto di Mark e Luis, e stavo leggendo un messaggio che mi è arrivato ieri da Mercedes".

"E cosa c'è di strano?" dice, mandando giù con un sorso il caffè, "insomma, Mercedes è un po' particolare ma.."

"Sì, infatti..." continuo a pensare, "vedi, io la sera le ho mandato un messaggio in cui le mostravo una foto dell'abito e della cavigliera che mi hai regalato..."

"Molto bella aggiungerei" mi dice alzando il sopracciglio.

"David" lo guardo di traverso, "ascoltami seriamente, per un attimo".

Continuo, "non ha fatto neanche un commento".

"Strano, non è da lei" dice dall'altra parte dell'isola riempendosi un bicchiere d'acqua.

"Anche il messaggio.. Sono abituata ai suoi "hola", "cara", è come se ci fosse qualcosa che non mi tornasse", rifletto, bevendo anch'io un sorso di caffè. "Forse sono solo paranoie dovute al periodo...".

David mi ha ascoltata con attenzione. "Chiamala" mi suggerisce.

"Sì, così mi prende ufficialmente per pazza".

Si risiede accanto a me, prendendomi la mano. "Se ti fa sentire più tranquilla, chiamala. E poi, in questo momento, è meglio essere prudenti, sempre".

Forse ha ragione, cerco il suo numero in rubrica, pronta ad inventarmi qualcosa nel caso siano state solamente mie paranoie.

Squilla e non risponde. Guardo David preoccupata.

"Magari è con Jeff" dico cercando di calmarmi.

"Chiamiamo lui" suggerisce lui.

"E se fossero solo mie paranoie?"

"Anna, anche se lo fossero non ti devi preoccupare, sono sicuro che Mercedes capirà".

Annuisco, e mi tranquillizzo al sorriso di David.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora