21 - Megalomane

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Sono passate quasi tre settimane dall'ultima volta che ho visto David, dopo quel lunedì non sono più tornata in ufficio, mi sono presa una pausa e avevo detto a Cloe di essere in viaggio. Avevo continuato a lavorare, solitamente a casa, ogni tanto andavo al Kool. Gli articoli che avevo pubblicato erano piaciuti molto, e Finn continuava a fare un ottimo lavoro con la grafica. Con Patty stavamo organizzando il primo articolo cartaceo, che sarebbe uscito il mese prossimo. Avevo raccontato tutto quello che era successo ad Angelica, che si era sorbita ore di miei pianti, e aveva pianto anche lei, forse a causa degli ormoni. Lei e Pablo hanno dovuto ritardare di un po' il viaggio in Italia, a causa di delle visite per il bambino, ma ero pronta a raggiungerli. David mi manca da morire, ma non posso stare con un uomo sposato, che mi aveva ferita e mi aveva mentito. Nonostante questo la sua presenza nella mia vita è costante. Gli spostamenti che faccio sono minimi, sto spesso a casa o al caffè, e qualche volta vado da Mercedes o da Mark e Luis. Ma in tutti gli spostamenti c'è John. Gli avevo detto che non era più necessario che mi seguisse, ma mi aveva risposto che quelli erano gli ordini del suo capo. Avevo smesso di discuterci, e sapevo che prima o poi David si sarebbe stancato. Nonostante fossi perseguitata dal bodyguard lui non mi aveva mai più richiamata, né mi aveva scritto. Mi sono sempre più resa conto di quanto quest'uomo sia pericoloso per me. Non sa nemmeno lui cosa vuole, non mi cerca, ma vuole che io abbia un bodyguard. È vero che ho avuto diversi incontri con qualche fotografo, e che John abbia fatto il suo lavoro, ma potevo tranquillamente gestirli da sola. E tra poco anche loro si sarebbero stufati di cercarmi.

Questa mattina mi ero svegliata abbastanza presto, nonostante la lezione di yoga di ieri fosse stata impegnativa. Il matrimonio di Luis e Mark si stava avvicinando, e Luis era più nervoso che mai. Oggi volevo andare a lavorare al Kool, approfittando della bella giornata. Questa sera sarei dovuta uscire, anche se controvoglia. Mercedes festeggia i suoi trent'anni e voleva festeggiare al Flagorous con tutti quanti, anche Cloe e Peter, con cui si era incontrata qualche volta dopo che le avevo presentato la mia collega. Le avevo regalato una magnifica borsa di Dior, sotto consiglio di Mark. La storia con Julius sembra continuare, ma ancora non aveva accennato a lasciare la moglie. Mi rendo contro di trovarmi nella stessa situazione della mia amica, ma io non ce l'ho fatta a stare con David, anche se io lo desiderassi da morire. Aveva passato diverse serate a casa mia, e non erano mancate le discussioni con Jeff, quando arrivava e le chiedeva di aspettare che confermassi il suo arrivo. Erano gli unici momenti spensierati e divertenti che avevo vissuto nelle ultime settimane.

Mi vesto per andare al caffè, mi metto un paio di jeans attillati ma comodi e una camicetta rosa. Prendo la borsa con il laptop e scendo nella hall. Vedo alcuni muratori e qualche telo per terra. "Buongiorno Jeff" dico al portiere.

"Buongiorno Anna" mi dice mentre mi accompagna alla porta.

"Cosa succede?" chiedo, guardando i muratori.

"Hanno venduto lo stabile"
"Come hanno venduto lo stabile?". Non ne sapevo nulla e nei giorni precedenti non avevo letto niente a proposito.

"Si, ma non si preoccupi Anna. Non penso che cambi nulla per lei. È successo tutto all'improvviso, pensi che il palazzo non era nemmeno in vendita!".

"Scusi Jeff, ma adesso a chi dovrei pagare l'affitto?"

"Al nuovo proprietario, comunque riceverà tutte le informazioni in questi giorni".

Inizio ad andare nel panico, l'attico in cui vivevo era dei genitori di Katie, e adesso avrei dovuto iniziare a pagare un affitto altissimo a qualcuno. Dovrò vedere se potrò permettermelo, oppure dovrò cercare un altro posto.

"Va bene Jeff, grazie"

"Buona giornata" mi dice mentre mi apre la porta.

Esco e vedo alcuni muratori che scambiano le insegne. Tra questi vedo Finn, con uno di quei berretti antiinfortunistici.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora