63 - Toglietemi le mani di dosso

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"Fai uscire questa cazzo di gente!" urla Katie, in direzione di David. Lentamente si avvicina a noi, tenendo il coltello ben stretto tra le mani.

Con uno scatto si precipita verso di me, tirandomi per un braccio.

Perdo l'equilibrio e per poco non cado a terra.

Sono bloccata nella sua presa, mentre sento la punta del coltello pungermi sul fondo della schiena.

"Fai uscire questa cazzo di gente o ti giuro che l'ammazzo qui!" grida impazzita.

"La senti la lama vicino alla tua carne?" mi dice all'orecchio, ma in modo che tutti possano sentire.

Guardo David con gli occhi lucidi. Paura, è questo che provo. E non riesco più a nasconderlo.

Lui mi guarda, e nei suoi occhi non scorgo nient'altro che furia. Sono scuri, pieni di rabbia. Una rabbia che si porta dietro da mesi ormai.

David, che è abituato ad avere sempre tutto sotto controllo.

David, che è abituato a decidere ogni cosa.

David, che ha cercato di proteggermi dal giorno in cui ci siamo conosciuti.

David. Ora, si sente impotente.

Passa dal guardare me, al guardare Katie.

"Non sto scherzando" ci intima lei, ancora una volta.

David stringe i pugni, mentre serra la mascella. Vede il coltello vicino alla mia spina dorsale.

"Uscite" dice lentamente.

"David" risponde Simon, che mantiene alta la pistola, puntata su Katie.

"Uscite, cazzo!" urla, facendomi tremare.

Anche se contrariati John e Simon si allontanano, con un cenno d'intesa. Il poliziotto cerca di passare l'arma a David, ma lei se ne accorge. "Non ci provare".

Simon alza le mani, e si allontana, uscendo dalla porta. Mi fa segno che rimarrà dietro la porta.

Per quanto questo debba farmi sentire più al sicuro, non smetto di tremare.

____

"Adesso lasciala" dice senza distogliere lo sguardo. Non ho il coraggio di dire niente, spero solo che tutto finisca.

"Lasciala!" le urla.

Improvvisamente sento la lama del coltello allontanarsi da me. Mi da uno spintone, che mi spinge a qualche metro da lei, fortunatamente.

"David" dice lei puntando il coltello sul palmo della sua mano, facendolo roteare, "io proprio non riesco a capirti... Faccio tutto questo per te, e tu arrivi qui a gridare contro di me? Cioè contro di me? Ti rendi conto?" fa un lungo sospiro, facendo segno di no con la testa, delusa.

"Ma che cazzo dici?" risponde lui furioso.

"Non capisco come tu sia diventato così debole, davvero... piegarti alla volontà di una donna, di una come Anna poi..." commenta, "perché non vuoi capire che io sono qui solo per aiutarti?".

"Sei una cazzo di pazza Katie"

Ma lei sembra non ascoltare nessuno.

"David Lockwood non si sarebbe mai comportato così, io lo conosco bene" dice lei.

"Non mi conosci per niente, ti sei fatta delle fantasie insistenti".

Ed eccola che scoppia di nuovo a ridere.

"Smettila di ridere! Cazzo!" urla lui. I suoi nervi sono poco saldi ormai. Lo vedo dallo sguardo, dai movimenti della mano.

Non l'ho mai visto trattenersi così tanto. Il problema è quel cazzo di coltello, penso. Dobbiamo riuscire a toglierglielo.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora