50 - La cintura

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Sono passate da poco le nove di sera, e l'appartamento sembra quasi vuoto da quando tutti se ne sono andati. Abbiamo cenato prendendo qualcosa dal thailandese da cui ordinavo sempre i primi mesi in cui sono arrivata a New York. Devo dire che mi sarei aspettata di tutto tranne vedere Bones strafogarsi di spaghetti di riso. Io ho preso dei semplici ravioli di verdura, non avendo molto appetito.

Abbiamo riprovato a richiamare Katie, ma senza risultato. Il telefono risultava sempre staccato. Non so se sia stato un bene o un male.

La sua risata mi ha pietrificata, era quasi irriconoscibile. Mi rendo conto di come, ancora una volta sono stata tradita da un'amica. Certo, la situazione è ben diversa da quella che si era creata con Giulio e Viola. Inoltre, i miei rapporti con lei erano praticamente finiti da un po' di tempo.

A volte mi capita di pensare a cosa sarebbe successo se lei avesse continuato a vivere con me, mentre io frequentavo David. Si sarebbe comportata allo stesso modo? Avrebbe reagito diversamente? O forse mi sarei allontanata prima io, magari venendo a scoprire delle sue dipendenze.

Ma ora è inutile farsi domande a cui non ci sarà mai risposta.

Gli ultimi ad andarsene sono stati Peter e Cloe. Cloe è stata gentilissima tutto il tempo, e si sente ancora in colpa per non essersi accorta di qualcuno di strano nell'ufficio. Non posso, però, avercela con lei. È sempre impegnata, e dal nostro ufficio passano centinaia di persone ogni giorno. Il fratello ha cercato di far ragionare David che, dopo la telefonata non è più riuscito a calmarsi. Continuava a chiedermi scusa, dandosi del coglione averle fatto credere una cosa impossibile. Ma non capisce che io non ho bisogno delle sue scuse, ma solo che lui mi stia accanto, come io sto cercando di fare con lui.

Certo, sono spaventata a morte, ma non più di prima. Non essendoci più segreti, sono convinta che le cose andranno per il meglio.

Mentre David si occupa di rispondere ad alcune mail di lavoro, tralasciate per ovvi motivi durante la giornata, decido di chiamare Mercedes per raccontarle le novità. Sinceramente, quando mi risponde non ho idea di dove si trovi, sento solo voci che parlano di manovre shiatsu. Come abbia fatto a trovare qualcuno disponibile per un massaggio a quest'ora lo sa solo lei.

"Che cosaaa?" urla improvvisamente quando le spiego di Kate.

"Già" le rispondo, comprendendo bene la sua reazione.

"Non ci credo!" dice con la sua solita esplosività. "Signorina deve rimanere completamente sul lettino per effettuare questa manovra" sento dire da qualcuno vicino a lei. "Sì, sì" risponde lei.

"Comunque io l'ho sempre detto che era una zoccola cara" dice mentre sento, o per lo meno, immagino, che si rimetta nella posizione richiesta. "Io mi ricordo quella volta che non ti fece entrare in casa mentre stava facendo quella festa" inizia a raccontare, mentre io cerco di mettere a fuoco quale delle tante volte non riuscivo ad entrare in casa. "Che poi..."festa"...te lo dico io cosa faceva quella...".

"Mercedes! Sei incredibile" le dico, contenta che almeno lei riesca a farmi tornare il sorriso.

"Spero bene che John segua il tuo culo ovunque d'ora in poi, soprattutto dopo oggi".

Annuisco, sapendo bene cosa mi toccherà in questi giorni, finché la vicenda non arriverà alla fine.

Concludiamo la telefonata dandoci appuntamento tra qualche giorno, ovviamente in compagnia di John.

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Sarà passata più di un'ora e David è ancora davanti al pc. Mi fermo ad osservarlo mentre finisco di bere il vino che mi era rimasto nel bicchiere. La camicia è sbottonata e i capelli sono umidi di doccia. Lo sguardo è fisso sullo schermo, mentre con la mascella rigida ascolta qualcuno parlargli al telefono. Intanto si morde il labbro. Dio, come fa ed essere sexy anche mentre è incazzato nero?

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora