76 - Capodanno (seconda parte)

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Un remix di Kygo rimbomba dallo stereo del living, mentre saluto gli ultimi amici di David ad essere arrivati.

Mercedes ha fatto il suo ingresso pochi minuti di fa, avvolta in quello splendore di vestito che si è comprata stamattina. Inutile dire che ha fatto voltare tutti una volta entrata, e non solo per il vestito. Il suo holaaaa, non è passato inosservato.

Il catering non si è occupato solamente di bevande e cibo, che purtroppo non sono riuscita ancora ad assaggiare, ma anche di piccole decorazioni dorate, che hanno abbellito la casa. Ora dovunque mi giri vedo oro.

Il via vai di camerieri, le chiacchere e la musica mi riportano indietro nel tempo, a mesi fa. Quando Mercedes mi aveva trascinata a quella festa in terrazza a Brooklyn. Chi l'avrebbe mai detto che quella pazza della mia amica, per una volta non avrebbe avuto una buona idea. Quella serata mi ha cambiato letteralmente la vita.

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Adocchio un vassoio con qualche salatino con i gamberi. Forse è meglio mettere qualcosa nello stomaco con tutto l'alcool che ho già ingerito. Però, non ho potuto rinunciare a del vino buono, soprattutto se italiano.

Da quando l'appartamento si è riempito di gente, io e David ci siamo divisi tra i nostri amici. Lo osservo mentre parla con Drew e alcuni ragazzi che ho visto chiacchierare con lui e Peter in ufficio un paio di volte. Il suo viso e il suo corpo sono rilassati e scambia battute come se fosse un normale ragazzo di ventinove anni ad una festa.

Sarà una cavolata, sarà il vino che ho bevuto, sarà il sorriso sulle labbra che gli compare appena nota che lo sto guardando, ma è questa la felicità?

È un sentimento così strano, talmente particolare che a volte le persone lo vivono senza accorgersi che quello che stanno provando è proprio felicità. Per me, quest'attimo in cui sento il cuore pieno, in cui vorrei sorridere senza un motivo... beh, per me questo vuol dire essere felici.

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"Ehi" mi viene incontro David. La sua bocca si avvicina delicatamente alla mia.

"Come hai detto che si chiama questo rossetto?" mi chiede, una volta staccatosi dalle labbra rosso fuoco.

"No transfer" suggerisco. Con lui non c'è altra soluzione che usare questo tipo di cosmetico.

"Interessante. Quindi non lascia il colore proprio su niente?" sorride, mentre mi immergo nei suoi occhi.

"Così dicono" faccio spallucce.

"E qualcuno ha mai testato adeguatamente questo prodotto?" alza il sopracciglio.

Ah, adesso si interessa di cosmesi.

"Suppongo di sì. Ma sono sicura che i test che hanno fatto non siano esattamente quelli a cui stai pensando tu", mi mordo il labbro arrossendo.

"Probabile" commenta umidificandosi il labbro inferiore, "ma da bravo uomo d'affari, so che è sempre meglio provare adeguatamente i prodotti che si acquistano" sorride. "Propongo uno stress test". 

"Anna!!" sento urlare.

Mercedes. Lasciarla da sola per cinque minuti è come avere la possibilità di fermare un uragano e non farlo.

David sorride, per poi lasciarmi andare.

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"Perché non mi hai detto che quello stronzo di Julius ti aveva chiamata!" mi dice prendendomi in disparte, trascinandomi verso la vetrata.

Oddio, non ci avevo più pensato. In effetti mi aveva chiamato tempo fa, ma con tutto quello a cui ho dovuto pensare mi sono dimenticata di riferirglielo.

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