30 - Toglile le mani di dosso

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La repulsione per quell'uomo, per fortuna, non prende il sopravvento; quindi, decido di ignorarlo completamente ed entrare in casa.

"Aspetta" mi dice prendendomi per l'avambraccio. Non ho nessun interesse a parlare con lui, per cui gli do uno scossone ed entro in casa lasciandolo fuori. Rientro in casa, prendo un respiro profondo e accendo la luce. Lo sento bussare da fuori. Lo ignoro completamente e vado in cucina.

Seduta al tavolo con solamente una piccola lampada accesa c'è Angelica, mia salvazione. "Sai chi c'è fuori, vero?" mi dice.

"Sì, l'hai visto?" lo dico, mentre mi siedo a fianco a lei.

"Mm-mm", annuisce mentre si porta alla bocca uno dei biscotti avanzati, "so che mi sto uccidendo, ma sono troppo buoni" mi dice colpevole. "Comunque... hai fatto bene a lasciarlo fuori quel pezzo di.."

"Angelica! Sei incinta! Non iniziare a insegnare queste parole al bambino" la prendo in giro.

Scoppiamo a ridere. Ma ci fermiamo quando continuiamo a sentire Giulio bussare alla porta.

"Che palle" sospiro.

"Ci penso io" dice mentre lentamente si alza dalla sedia accarezzandosi il pancione. La accompagno vicino alla porta, ma poi mi allontano, per evitare che pensi che possa avere delle speranze.

Mia sorella apre la porta.

"Angelica", dice sorpreso, "cazzo, sei incinta!".

"Cazzo, sei perspicace!" gli risponde lei stizzita, con il mio pieno appoggio. "Cosa vuoi?"

"Parlare con Anna, ho bisogno di parlare con lei".

"Lei non ha intenzione di parlare con te, per lei vali zero, e anche per me".

"Ti prego, è una cosa importante, devo assolutamente parlarle".

"Sì certo, importante. E guarda caso le devi parlare giusto adesso che è tornata da New York?!", lo zittisce lei, "Senti, ascolta, raccogli quel briciolo di dignità che ti è rimasta e vai a casa". E gli chiude la porta in faccia. Boom, questa è mia sorella.

______________

Ieri sera ho fatto fatica a prendere sonno. Tra la storia di mia madre, Giulio e le lettere di minaccia, iniziava di nuovo a salirmi l'ansia, così ho deciso di chiamare David, che però non mi ha risposto. Questo non ha di certo aiutato, anzi. È molto strano che non risponda ai miei messaggi o alle mie chiamate. A mettere il dito nella piaga è stato un messaggio di Giulio, arrivato e letto perché pensavo fosse di David.

Lo so che non mi vuoi vedere, ma ci sono dei problemi gravi. Hanno a che fare con Viola. Ti prego, vediamoci.

Per carità, ci mancava anche Viola. Non rispondo, ma dopo poco torna alla carica, con una serie di chiamate. Metto la vibrazione e mi metto a letto. Dopo una mezzoretta, sono in pieno dormiveglia e sento vibrare di nuovo il telefono. Così rispondo istintivamente, preoccupata per David:

"Ehi" dico assonnata.

"Anna, finalmente hai risposto" mi dice, "non riattaccare!" dice subito, anticipando quello che stavo per fare "ti prego".

Lo lascio continuare, per pura pietà. "Possiamo vederci? Ti devo parlare, sono successe un sacco di cose in quest'ultimo anno. Viola è stata male, io non sono riuscita ad aiutarla... Ti supplico, lo so che non merito niente da te, ma penso che tu debba sapere alcune cose.." fa una pausa di qualche secondo, "Ascolta vediamoci in un posto tranquillo, se ti va bene domani pomeriggio magari, al bar di tua madre. Io sarò lì, spero verrai". Aspetta una mia risposta, ma io riattacco.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora