46 - Magnetismo

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"Mercedes!" urlo spaventata, appena riconosco la persona che sta violentemente aprendo le tende davanti a me. Ormai non ha più problemi con Jeff, quindi entra più che tranquillamente.

"Mi vuoi dire che succede?" mi chiede, mentre gira per tutta la casa, a fare luce.

La guardo confusa.

"Beh, posso anche arrivarci da sola, sai cara?" mi dice una volta finito il tour. 

"Vediamo un po'..." fa finta di doverci pensare, "non esci di casa dall'altro ieri – ti ricordo che mi faccio il portiere quindi posso ottenere tutte le informazioni che voglio. Sei tornata nel tuo vecchio appartamento e David esce di casa ogni mattina più incazzato".

David esce di casa ogni mattina più incazzato, le mie orecchie sentono solo questo.

"Non voglio scuse, adesso ti vesti e vieni da me. Stasera abbiamo un matrimonio, non vorrei te lo fossi scordato". Scordato no, ma non è quello a cui ho pensato negli ultimi due giorni.

"Quindi..." inizio a dire mentre mi alzo dal divano, ormai diventato il mio letto.

"David è di cattivo umore, sì". La guardo, aspettando nuove informazioni, se ne ha. "Esce per andare in ufficio e torna, Jeff mi ha detto che fa solo questo. Non vedendoti con lui mi ha avvisato subito. Quindi ho capito che c'era qualcosa che non andava".

"Senti, io non so cosa combiniate voi due. Chi vi capisce è davvero bravo. Ma oggi si sposa mio fratello, quindi alza il culo e vieni ad aiutarmi". Elegante, come sempre.

Essendo le undici passate non c'è pericolo di incontrare David. 

Fortunatamente la bufera sembra essere sparita, l'unico ricordo che ha lasciato è la città innevata. "Ci porta il gentile signore?" mi chiede arrivate al piano terra, indicando John. "Beh in ogni caso non guardare me, sono arrivata in metro". Grazie a dio esiste Mercedes a questo mondo.

"Sì, ci può accompagnare John" le dico, sorridendo a lui, abituato ormai alle uscite della mia amica.

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Da quant'è che non vengo a casa di Mercedes... penso appena entro, mentre lei sistema le borse con il mio abito in camera da letto. Mi ero dimenticata di quanto il suo appartamento rispecchiasse la sua persona. Muri bianchi? Arredamento minimal e sobrio? Ecco, sono proprio da dimenticare. La parete rossa e i due divani arancioni con le coperte viola non smetteranno mai di sorprendermi, per non parlare dello specchio sul soffitto in camera da letto. "Io lo faccio a 360 gradi cara" mi aveva detto la prima volta che le ho chiesto spiegazioni.

La raggiungo in camera, camminando sul tappeto nero. Mercedes sta accendendo lo stereo, da cui parte sparata The Business. Okay, si prospetta una giornata impegnativa.

Trascorriamo praticamente tutta la fine della mattinata al telefono con Mark, mentre di nascosto Luis mi manda messaggi.

Se la sta cavando Mark?, mi scrive

Penso che tra un po' verrà qui. Rispondo scherzando.

Sono andato da mia madre, anche se non so chi è più elettrizzato tra lei e Mark.

Gli rispondo con delle emoji che ridono. Purtroppo non ho tempo di fare altro, perché Mercedes e il fratello continuano ad interpellarmi per qualsiasi cosa. E da una parte è un bene. Evito di pensare troppo a David.

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Verso le quattro del pomeriggio siamo noi ad andare da Mark. Ha bisogno di essere tranquillizzato, è sull'orlo di una crisi d'ansia.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora