Mi sveglio alle nove, grazie alla sveglia che mi ero messa prima di uscire ieri sera. Ho tutto il tempo di farmi una doccia e fare colazione prima del colloquio con Patty Davon, del New York Post.
Le notizie che avevo letto ieri notte mi hanno lasciato con l'amaro in bocca, e non faccio altro che pensarci. Ovviamente David è uno a cui le donne piacciono, e gli piace anche cambiarle spesso. I titoli che avevo letto erano tutti degli scorsi mesi, e le ragazze nelle foto erano sempre diverse. Non è il genere d'uomo che vorrei accanto, soprattutto dopo quello che ho passato con Giulio, e dopo tutto il tempo che ci ho messo per rimettermi in piedi.
Non capisco però perché non mi abbia baciata, perché non mi abbia portata a letto come le altre per poi sparire dalla mia vita, come aveva accennato la sera prima. Il mio cervello mi dice di lasciar perdere, rischio di incasinarmi la vita. E poi, inizio a pensare che non mi voglia. Ne ha avute di opportunità per avermi, io non mi sarei tirata indietro, e lui lo sapeva.
Finito di fare colazione mando un messaggio a Luis per ricordargli della lezione di Yoga di quella sera. Mi risponde che mi sarebbe passato a prendere in macchina, una volta uscito dal lavoro.
Vado in camera da letto dove prendo dall'armadio una gonna nera non troppo corta, ma attillata, e una maglietta di seta color cipria. Mi raccolgo i capelli in uno chignon non troppo tirato, mi trucco leggera e vado a scegliere le scarpe.
Mentre vado verso la scarpiera sento il cellulare squillare. È mia sorella.
"Angelica ciao!"
"Ciao Anna! Scusami non sono riuscita a rispondere alla tua mail, sono un po' incasinata in questi giorni"
"Non ti preoccupare, tutto bene?" le chiedo. "Sisi tutto bene! E tu?"
"Bene, sto per uscire per andare al colloquio con il New York Post!"
"Anna, sono così felice per te! Mi raccomando scrivimi subito appena sai qualcosa! Mia sorella scriverà per il New York Post! Hai sentito Pablo?" dice entusiasta al suo compagno.
"Ehi aspetta! Vado solo a fare il colloquio!" le dico.
"Andrà benissimo, ne sono sicura! Lo hai detto a mamma e papà? E com'è finita con quel Loodwook?"
"Non ancora, sperano ancora che da un momento all'altro io prenda un aereo per tornare in Italia" dico eludendo la domanda su David.
"Sto aspettando..." mi dice, non ricevendo risposta.
"Non lo so, quando sono con lui non sono me stessa. Mi prosciuga completamente, ma è un tipo troppo lunatico, non capisco cosa voglia! E ieri sera ho letto una serie di articoli non proprio a suo favore" le dico.
"Cioè?"
"Cambia una ragazza a settimana. Non ho bisogno di un uomo così nella mia vita!"
"Anna, vedi come va. Secondo me dovresti divertirti un po', sei giovane!" mi dice.
"Anche tu lo eri quando hai conosciuto Pablo, e ora tu sei in Spagna da più di dieci anni e non vi siete più lasciati. Anche io vorrei una storia come la vostra" le dico sincera.
"Arriverà il momento anche per te" mi dice serena. "Tra un paio di mesi vado a trovare mamma e papà" mi dice.
"Cosa?" chiedo sbalordita. Angelica non tornava in Italia da quasi cinque anni. "Torni in Italia, e io non ci sono".
"Puoi sempre venire Anna" mi dice.
"Lo so, se avrò il lavoro, e mi pagheranno verrò. Mi manchi tanto".
"Anche tu."
"Perché?" le chiedo, "Perché vai a trovare mamma e papà?".
"Aspettiamo un bambino".
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Fidati di me
ChickLit[COMPLETA. IN REVISIONE] Anna arriva a New York delusa dalla vita, dall'amore e dall'amicizia. Insomma, deve ricostruirsi una nuova vita e dimenticare il passato. Qui incontra David: "Fidati di me", le dirà più volte. Ma farà bene a fidarsi? È giov...