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Capisci l'importanza di una persona solo dopo averla persa.
Lei lo sapeva, lo provava, sentiva che un una parte del suo cuore era svanita, poiché colui che la abitava non c'era più.
Aveva ora un enorme vuoto da colmare.
Sarebbero servite troppe persone per occupare quello spazio e trovarne anche solo una sarebbe stato troppo difficile.
Aveva bisogno di stare bene, ora.
C'erano troppi paesi da visitare, troppi concerti, interviste, il tempo libero era poco ma tutti questi impegni non le impedivano di pensare a lui.
Lo stesso lui che le aveva fatto toccare il cielo con un dito riempiendo la sua adolescenza di amore, l'amore quello vero, puro, incasinato e soprattuto doloroso.
Prima di lui era una ragazza poco conosciuta, con i soliti amici, sempre in skateboard e con la matita nera negli occhi.
Una ragazza solare, vogliosa di scoprire ciò che la vita ha in serbo per lei.
Dopo di lui è diventa più se stessa di quanto non fosse mai stata, semplicemente Victoria De Angelis.
Dal giorno in cui si sono incontrati era se stessa solo con lui al suo fianco.
Un ragazzo condannato dall'amore che prova per lei.
Un sognatore in grande, Damiano.

vic's pov
*20 gennaio 2022*
Avrei potuto stare ferma a guardare mentre lo perdevo e per un breve periodo l'ho anche fatto, ma dopo svariati mesi mi sono rifiutata di pensare che sarei riuscita a lasciarlo andare via così facilmente.

Come si può essere così vicini ed allo stesso tempo così lontani?

Sono sdraiata sul letto di una camera d'hotel sperando che qualcuno venga a chiamarmi per qualche motivo, distraendomi da questi pensieri silenziosamente assordanti.
Questo succede, poco dopo qualcuno bussa alla mia porta.
Mi alzo velocemente, chiedo chi è ma non aspetto risposta e apro.
È il mio lui, che mio, non è più.
- ei- dice guardandomi dalla testa ai piedi, facendomi così sentire priva di ogni indumento.
- oi dam dimmi- apro ancora un po' la porta e lo invito ad entrare.
Si siede su una poltrona accanto alla scrivania e guarda fuori.
Tutte le volte che si sofferma sul paesaggio è perché ha qualcosa di importante da dire e lo sta formulando nella sua mente.
Mi siedo di fronte a lui sulla panca davanti al letto e aspetto.
Abbassa la testa, giocherella con le dita della mano intrecciate e prende parola:
- noi non... non parliamo da un po'-
allora l'hai notato anche tu...
Lo guardo e rispondo.
- già...-
C'è imbarazzo nell'aria, prima non succedeva, chiacchieravamo costantemente senza mai fermarci, ci vediamo tutti i giorni da sei anni e nonostante questo avevamo sempre qualcosa da raccontare.
- come stai?- tenta di iniziare un discorso.
- bene te?-
Non risponde alla mia domanda, ma mi fa notare che non gli sembra vera la risposta che gli ho dato.
- mi hai chiesto come sto, non se sono felice-
- non sei felice?- fissa i miei occhi
- non ho detto questo-
- che hai?-
Non riesce più a capirmi.
- anni fa non ci sarebbe stato bisogno che te lo dicessi, ti bastava guardarmi-
Torna a guardarsi le mani e prosegue.
- se sono qui è perché mi manca ciò che avevamo-
i verbi al passato...
- sai perché non lo abbiamo più- ribatto
- dai la colpa alla sbandata che ho preso per quella ragazza?-
Giorgia...
- chiamala sbandata, non m'hai più cagata di striscio- ho un tono basso, tranquillo, pronto però ad esplodere se ce ne fosse bisogno.
- mi sto scusando-
- sicuro? non ho sentito la parola "scusa" uscire dalla tua bocca-
Perché mi comporto così se voglio che siamo ciò che eravamo.
- vic cerca di venirme incontro-
Sorrido ammirando il paesaggio di Los Angeles dalla finestra.
- ti ricordi quando da ragazzini andavamo nel campo che c'era fuori Roma, ci arrampicavamo su quella quercia e stavamo lì a scrivere per ore- gli ricordo
- la nostra quercia, chissà se ci sono ancora le nostre iniziali-
Un giorno d'autunno abbiamo scritto "D+V=<3" sul tronco di quel grande albero dai colori aranciati.

Dopo di te. ||DAMORIA||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora