Capitolo sessantatré.

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"Davvero? Qual è l'oscura ragione?" scherzò Hayley.
"Ho ripensato alle tue parole e sono d'accordo", risposi facendo spallucce e Hayley mi guardò per qualche secondo.
"Sì, farò finta di crederti. Quando vorrai mi spiegherai perché stai piangendo", continuò.
"Si, certo. Lo farò", dissi sorridendole.
"Cambiando argomento: sai qual è la vera chicca?" mi chiese, io scossi la testa e la guardai con espressione interrogativa.
"La festa si tiene nella confraternita di Dean! Non è grandioso? In quella confraternita non ce n'è uno brutto", fangirlò e scoppiai a ridere.

Era così tranquilla, non aveva paura di dire niente, ecco. "Meglio così!" risposi.

Ad interrompere la nostra conversazione fu qualcuno che bussò alla porta, andai ad aprire e vidi mia madre. "Ciao tesoro", mi salutò con tono dolce. Ma chi si crede di essere?
"Cosa ci fai qui?" le chiedo, scocciata.
"Sono venuta a portarti gli ultimi vestiti", rispose posando gli indumenti sul mio letto.
"Grazie", dissi solamente.

Hayley stava guardando la scena, poi mia madre le si presentò e dopo che parlarono per qualche minuto, mia madre finalmente se ne andò.
"È gentile", commentò Hayley.
"Sì, come una vipera", risposi facendola ridere.

Presi i vestiti e li sistemai meglio nell'armadio. "Io scendo a fumarmi una sigaretta, vieni?" mi chiese Hayley, prendendo il suo pacchetto di Winston blu.
"Certo", risposi prendendo il mio di Marlboro.

Uscimmo dalla stanza e uscimmo nel campus, sedendoci su una panchina. "Tu che mi racconti di te invece?" dissi io, accendendo la mia sigaretta.
"Che dire, non è molto emozionante la mia vita. Vivo qui a Chicago praticamente da quando sono nata e i miei genitori non li vedo da un po'", spiegò tirando dalla sua sigaretta.
"In che senso?" domandai.
"I miei sono fuori Chicago per lavoro, e non li vedo da un po' di tempo", rispose.
"Da quanto?"
"Un po', diciamo" 
"Oh, mi dispiace", risposi.

Finita la sigaretta, mi fermai al filtro e la gettai a terra.
"Nah, non ti preoccupare, sto molto meglio qui con i miei amici. E comunque è un grosso 'sti cazzi', per me e per loro", rispose scrollando le spalle.

Non credo abbia ragione. Insomma, tutti i genitori amano i propri figli e viceversa, quindi non credo che non gliene importi nulla. "Sono sicura che ti pensano", risposi.
"Sì? Io non più ormai", concluse buttando la sigaretta ormai finita a terra e ci alzammo.
"Allora, sai cosa mettere stasera?" mi chiese cambiando discorso.
"Beh, no. Non ho idee", risposi.
"Cosa?! Tra tipo due ore dobbiamo essere pronte!" si agitò Hayley.

Mi afferrò la mano e mi trascinò nella nostra stanza, iniziando a frugare tra i miei vestiti. "Accidenti! Nemmeno a dire che ti presto qualcosa io, ti starebbe sicuramente largo", disse.

Hayley era più alta di me e di conseguenza i suoi vestiti non mi sarebbero stati molto bene.
Iniziò a camminare avanti e indietro per la camera, quando a un tratto si fermò.
"Ho un'idea, seguimi", disse camminando per il dormitorio femminile.
"Dove andiamo?" le chiesi.
"In camera di una mia amica", rispose solamente continuando a camminare velocemente.

Ci fermammo dopo qualche minuto davanti ad una porta, con sopra scritto il nome 'Rachel', si sentiva la musica fino a qui fuori. Hayley bussò e una ragazza bionda aprì la porta.
"Hay, ciao!" salutò la mia compagna di stanza.
"Ehi, Rachel! Lei è Alison", mi presentò.
"Ciao, sono Rachel", mi strinse la mano.

Subito dopo ci invitò ad entrare. La sua stanza era un po' più grande della nostra e la musica era ad altissimo volume. Nella camera c'erano altre due ragazze che si stavano provando dei vestiti.
"Allora, la mia amica qui non ha nulla da mettere stasera, pensateci voi", disse solamente sdraiandosi sul letto.
"Certo, conta su di me", rispose Rachel facendo un sorriso e avevo ufficialmente paura.
"Ve la lascio, io vado a prepararmi. A dopo", disse Hayley facendomi l'occhiolino ed uscì.
"Bene bene, cosa preferisci indossare?" mi chiese una delle sue amiche.
"Non ho preferenze, mi abbandono completamente a voi", risposi.
"Adorabile", aggiunse Rachel che iniziò a truccarmi, mentre le altre due cercavano qualcosa nell'armadio.
Tirarono fuori alcuni vestiti, magliette e pantaloncini, ma niente che mi piaceva.
"Sei difficile eh", disse Rachel mentre mi metteva l'eye-liner.
"Si lo so", risposi facendola ridere.

In tutto ciò stavo per diventare sorda con tutta quella musica.
"Che dici di questo?" disse all'improvviso l'amica e spalancai gli occhi.
"No no, assolutamente no", risposi.

Aveva un paio di pantaloncini neri a vita alta strappati, una maglietta leggera bianca che arrivava appena sopra l'ombelico e per finire un giacchetto corto di pelle nera e le borchie che contornavano le tasche.
"Dai prova! Staresti benissimo", disse. Sbuffai e presi il tutto, chiudendomi nel bagno.

Indossai tutto velocemente ed uscii. "Wow, guardati!" disse Rachel che mi trascinò davanti allo specchio e mi guardai.
"Non voglio sembrare una escort", risposi guardando la mia immagine.
"Ma zitta, stai benissimo! Rilassati, ti lamenti troppo", rispose Rachel ballando a ritmo di musica.
"E per finire... questi", continuò tirando fuori un paio di tacchi neri.

Li indossai e mi guardai di nuovo. Mi piacevo, lo ammetto, ma no era troppo eccessivo? Decisi di non indossare i tacchi ma i miei anfibi.
"Tranquilla, sei uno schianto comunque. C'è gente che si veste più spogliata di così e poi questi abbigliamenti sono adatti", spiegò Rachel come se mi avesse letto nella mente.

Lei e le sue due amiche iniziarono a vestirsi e truccarsi, ed erano veramente belle anche loro. Dopo aver finito tutto, mi stirò i capelli, arricciando le punte.
"Okay, abbiamo finito", disse soddisfatta.

Non sembravo nemmeno io, però mi piacevo. "Beh grazie mille, sono in debito con te", risposi sorridendole.
"Tranquilla, puoi offrirmi un caffè domani mattina prima dell'inizio delle lezioni", rispose.
"Vengono molte ragazze da te?" le chiesi.
"Molte? Tesoro sono venute tutte almeno una volta a vestirsi da me", rispose.

La ringraziai di nuovo e mi avviai verso la mia camera. Quando entrai, Hayley era pronta.
"Wow, Alison che ti hanno combinato?! Sei bellissima", si complimentò facendomi sorridere.

Hayley indossava un vestito corto nero molto carino, con dei tacchi.
"Anche tu sei niente male. Sono adatta?" le chiesi, facendo una giravolta.
"Certo. Che dici, andiamo? Tra una cosa e l'altra si sono fatte le otto", rispose.
"Sì, dai", risposi.

Uscimmo dalla stanza e ci avviammo verso quella di Rachel per vedere se erano pronte, e lo erano. Tutte insieme ci avviammo verso la confraternita, che non era molto lontana.
"Cazzo, non siamo nemmeno entrate che già si sente la musica", disse Hayley elettrizzata.

C'era tantissima gente, troppa. C'era odore di alcol, fumo e sudore. Ci facemmo spazio tra la gente che ballava, tappandoci il naso e raggiungemmo il bancone delle bevande.
Ci sedemmo e ordinammo cinque bicchieri di Scotch.
"Ehi, Alison, giusto?" sentii dire dietro di me, mi voltai e vidi Dean.
"Esatto, vedo che ti ricordi", risposi.

Dean si sedette accanto a me e lo guardai, era vestito con una semplice camicia bianca e un paio di jeans chiari. Stava bene.
"Sei riuscito a togliere le macchie di caffè dalla maglietta?" dissi, facendolo ridere.
"Beh, ci ma a poco. Come stai? Ti trovi bene qui?" rispose, ordinando il suo drink.
"Grandioso. Sto bene, direi. E mi trovo davvero benissimo, mi sono fatta alcuni nuovi amici", spiegai prendendo un sorso dal mio bicchiere.
"Fantastico, davvero. Buona fortuna per tutto allora", disse guardandomi negli occhi.
"Grazie, è reciproco", risposi.

Ci fissammo per alcuni secondi, ma lo distolsi subito dopo.
"Vado a salutare altra gente, ci vediamo in giro", concluse facendomi l'occhiolino.

Gli sorrisi un'ultima volta e lo guardai allontanarsi. "Wowo, qualcuno ha conquistato un ragazzo", disse Hayley dandomi delle gomitate.
"Ma smettila! Piantala, abbiamo solo parlato", risposi dandole anche io una gomitata.
"Si, hai visto come ti guardava?" continuò Hay, ridendo ma continuai a negare.

Ma anche se fosse non mi interessava, per me contava solo e soltanto Cameron.
E non potevo dimenticarlo così facilmente.


Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora