Capitolo quarantasei.

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Mi alzai velocemente dal letto, mi rivestii all'interno del bagno e in compagnia di Taylor vagammo per quella casa in cerca di qualcuno, ma sembrava essere vuota.
"Tay ma non so proprio dove guardare, troppe stanze", sussurrai guardandomi intorno.
"Dividiamoci e apriamo tutte le porte", rispose andando verso sinistra.

Io andai alla parte opposta ed iniziai ad aprire porte su porte, inutilmente. C'era gente sul letto, a terra o addirittura nelle vasche da bagno. Preservativi, scarpe, vestiti a terra... di tutto. Un macello. Continuai ad aprire le tante porte del corridoio, con scarsi risultati.

Aprii l'ultima porta e vidi Aaron che dormiva, con accanto una ragazza, e bravo Aaron.
Salii al piano di sopra, ricominciando ad aprire porte.

All'interno della quarta vidi Jade e Nash, avvolti dalle coperte. Mi avvicinai a lei, scuotendole la spalla. "Jade, svegliati! Oh gesù", la chiamai e Jade si svegliò, guardandosi intorno.
"Eh? Che succede?" rispose. 
"Beh, dimmelo tu! Che avete fatto voi due?" domandai, incrociando le braccia.
"Ehm... io e Nash..."
"No, lascia perdere, o rischio di vomitare", la interruppi assumendo un'espressione di disgusto.

Jade si alzò in piedi, iniziando a cercare gli altri con me. Nella porta accanto c'era Cameron, era sdraiato sul letto in orizzontale con la testa fuori dal letto, che russava come se non ci fosse un domani. 
"Cameron svegliati!" urlai facendolo cadere dal letto, spaventato.
"Non farlo mai più", rispose con voce roca, Gesù. Scossi la testa per tornare sul pianeta Terra e piano piano trovammo tutti gli altri. 
Per fortuna nessuno ha tradito nessuno, sennò sarebbero stati guai. 
Recuperammo tutte le nostre cose e scendemmo al piano di sotto, dove trovammo altra gente buttata a terra. 
"Andiamocene, subito", disse Matthew marcando l'ultima parola.

Uscimmo tutti dalla casa, camminando verso la nostra. Saranno state le quattro del pomeriggio, credo. Il sole era alto e faceva abbastanza caldo. Sperai di non rivedere più quel tizio, Tyler, se continuava così avrebbe portato tutti allo sfascio.

Arrivammo a destinazione dopo pochi minuti. Salii subito in camera mia e di Cameron, andandomi a fare una bella doccia calda per svegliarmi, ci voleva proprio.
"Ali sbrigati, devo farla anche io", disse Cameron bussando ripetutamente alla porta.

Sbuffai, sempre a rompere. Dopo pochi minuti uscii dalla doccia, vestendomi subito.
"Contento?" gli chiesi, accendendo il phon.
"Si, grazie", rispose soddisfatto aspettando che uscissi.
"Tranquillo, non guardo. Devo asciugarmi i capelli", dissi subito sorridendogli.

Cameron alzò gli occhi al cielo e fece la doccia anche lui. "Comunque sono contento che non sei andata a letto con nessuno, essendo ubriaca marcia", disse Cam dopo un lungo silenzio.
"Ho ancora mal di testa. Anche io sono contenta. Insomma, di non essere andata con nessuno ma anche perché tu non sei andato con nessuno, almeno spero", pensai ad alta voce.

Cameron rise. "Tranquilla, amore. Non sono andato con nessuna", rispose mettendosi un asciugamano in vita. Lo fissai per qualche secondo, non mi aveva mai chiamata così.
"Che c'è?" chiese.
"Niente, solo che non mi hai mai chiamata in quel modo", risposi arrossendo leggermente.

Cam si avvicinò, accarezzandomi le guance. "Beh, abituati allora, perché se è una cosa che ti rende felice, allora lo ripeterò fino a quando non mi stancherò", disse dandomi un lungo bacio sulla fronte.

Amo quando fa così, questi piccoli particolari mi migliorano la giornata. "Bene, vado a bere tanta acqua, a dopo", dissi scendendo di sotto. Dovevo smaltire la sbornia in qualche modo, e bere tanta acqua era uno dei rimedi.

Vidi Nash sdraiato a terra che si lamentava. "Brutta la sbornia eh? Bene, almeno adesso sappiamo come pulire il pavimento", dissi prendendo la bottiglia d'acqua dal frigo.

Nash mugugnò qualcosa che non capii, sicuramente mi ci ha mandato.
"Stasera mangiamo al mare?" chiesi, improvvisamente.
"E perché mai?" rispose Matt, sdraiandosi sopra di Nash.
"Non lo so, sarebbe bello", feci spallucce tornando a bere acqua.
"Dai, non è una cattiva idea", intervenne Bethany.
"Vedi? Qualcuno d'accordo con me", ribattei battendo il cinque a Bethany.

Sentii Jade urlare il mio nome. "Che razza di foto hai pubblicato?! Eliminale!" urlò di nuovo.

Ops, ha visto le foto a tradimento. "Ti voglio bene Jade!" risposi, ridendo.

***

Si è fatta sera, ero in camera a vestirmi. Mi vestii molto semplicemente, non mi andava di mettere cose vistose. Mentre mi truccavo davanti allo specchio, guardai la collana che mi aveva regalato Cameron.

La toccai con le dita, sorridendo. Quanto amavo quel ragazzo.
"Sei pronta?" disse Cameron, facendomi sobbalzare.
"Sì, andiamo", conclusi scendendo di sotto dagli altri.

Camminammo fino ad un ristorante sulla spiaggia, meraviglioso. "Facciamo una pazzia?" domandò JackJ e tutti lo guardammo con aria interrogativa.

Che voleva fare? Di pazzie ne girano tante nelle loro teste. Una volta preso tutta la roba da mangiare, tra cui pesce di tutti i tipi, carne e frutta, ci avviammo verso gli scogli.

Salimmo sopra due grandi scogli quasi attaccati. I Jacks tirarono fuori due grandi asciugamani, da mettere sotto le cose da mangiare. "Ecco perché gli asciugamani", notai stendendone uno con l'aiuto di Cam.

È perfetto, non c'è cosa più bella. "Grande selfie", disse Nash per poi sollevare il telefono verso l'alto, scattando una serie di foto.
"Jack, è magnifico", disse Beth mettendo un braccio intorno alle spalle di JackJ, il quale fece un sorriso soddisfatto.

Mangiammo lì, rilassandoci, cullati dal rumore delle grandi onde del mare blu e dal leggero vento salato d'estate, a ridere e scherzare. Volevo che quel momento non finisse mai.


Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora