Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.

Capitolo sessantasei.

Tornai subito nel dormitorio, entrando in camera. "Ehi, che succede?" mi chiese Hayley, preoccupata.
"Cameron mi ha lasciata. Beh, non proprio, dice che è una pausa", risposi tra un singhiozzo e l'altro.
"Oh Dio, mi dispiace, vieni qui", rispose abbracciandomi subito dopo.
Mi sentivo vuota. "Voglio solo andare a dormire", dissi a bassa voce.

Hayley annuì comprensiva e mi stesi sul letto sotto le coperte, cercando di dormire, ma so già che non ci riuscirò.

Cameron's point of view.

Ma che cazzo ho fatto?
Sono un idiota.

Però da una parte è meglio per entrambi. Ero steso sul divano di un locale, che tra poco sarà pieno di fans, non avevo le forze di fare niente.
"Forza Cam! Tra quindici minuti dobbiamo entrare!" mi disse JackG, posizionandosi davanti a me.
"Non ne ho voglia, andate voi" risposi, mettendomi una mano sugli occhi.
"Come? No, non puoi. Sei Cameron Dallas, parte integrante del gruppo. Ricordatelo", rispose.
"Certe volte vorrei non esserlo", dissi a bassa voce ma abbastanza forte per farmi sentire da Jack.
"Lo so. Che hai combinato?" mi chiese.
"Mi sono preso una pausa da Alison", risposi subito.
"Tu cosa?!" gridò.
"Shh! Si l'ho fatto, è meglio per entrambi", spiegai.
"No, assolutamente. Non potete..."
"Sì invece, Jack. Non potevamo andare avanti così, cazzo, credi che io stia bene adesso? Eh? Credi che sia stato facile fare questa scelta? Beh, ti svelo un segreto, non è stato affatto così. Perciò ora, anziché dirmi quello che mi hanno detto tutti, ti consiglio di salire su quel fottuto palco e lasciarmi qui", lo interruppi rimanendo quasi senza fiato.
"Non ti riconosco più amico", rispose solamente lasciando la piccola stanza.

Aveva ragione, neanche io mi riconosco più.

Alison's point of view.

"Ali? Allora ti alzi o resti qui?" sentii dire da Hayley.

Aprii gli occhi e guardai l'ora sul telefono: le 9:15. "Resto qua, non me la sento di andare a lezione", risposi sistemandomi nel letto.
"Va bene. Ci vediamo dopo", concluse dandomi un bacio sulla guancia ed uscì.

Mi alzai svogliatamente dal letto e andai in bagno posizionandomi davanti allo specchio, avevo gli occhi neri per via del trucco sbavato, e gonfi.

Mi diedi una ripulita e ritornai nel letto, non ho voglia di fare niente oggi, solo dormire.
Messaggiai un po' con Jade e Beth, saltando il discorso 'Cameron'.

Stetti così fino a mezzogiorno, quando ricevetti un messaggio da Hayley:
'Pranzo con Rachel e gli altri, non mi aspettare'

Magnifico. Dovrò digiunare oggi, non uscirò mica in queste condizioni. Buttai il telefono sul letto, sbuffando ripetutamente. Dopo qualche secondo, sentii bussare alla porta. 
"È aperto, io non mi alzo", dissi svogliatamente. La porta si aprì e vidi Dean.
"Ma che cazzo...", disse lui fissandomi.
"Ciao anche a te", risposi facendo un falso sorriso.
"Come mai stamattina non sei venuta a lezione?" mi chiese, chiudendo la porta della camera.

Si sedette sulla scrivania in attesa di una mia risposta.
"Non mi andava, insomma guardami", risposi.
"È successo qualcosa?" domandò.
"Si, ma non voglio parlarne. Puoi anche immaginare", risposi.
"Oh", disse.
"Già", risposi.
"Bene. Tu adesso ti alzi e ci andiamo a mangiare una pizza", disse cercando di tirarmi su.
"Non ci penso nemmeno", risposi mettendomi le coperte fino a sopra la testa.
"Allora sarà la pizza a venire da noi", disse prendendo il cellulare.

In pochi minuti arrivarono le nostre pizze con due lattine di birra. Ammetto che Dean mi ha fatto distrarre e questo lo apprezzo moltissimo, scherzammo tutto il tempo.
"Grazie Dean, sei il migliore", dissi mangiando l'ultimo pezzo di pizza.

Però purtroppo, Cameron mi torna in testa. Non ne posso più, mi sta tormentando.
"Lo so, grazie. Ma non starai mica qui dentro tutto il giorno", rispose.
"Dobbiamo uscire? A quale scopo?" risposi, sbuffando.
"A prendere una boccata d'aria? Forza, tirati su", spiegò.

Mi prese per le mani e mi tirò forte, per farmi mettere in piedi. "Certo che pesi!" scherzò lui.
"Bastardo, non è vero", risposi tirandogli un pugno.

Presi un paio di pantaloncini di jeans e un crop top bianco. "Non sbirciare", mi raccomandai, andando in bagno e indossai rapidamente il tutto ed infilai le mie vans nere.

Non mi truccai, non ne avevo assolutamente voglia. Legai i capelli in una crocchia fatta a caso e uscimmo.
"Però non voglio stare tanto in giro", mi raccomandai mentre camminavamo per le strade di Chicago.
"Sisi, poi inizierai a fare shopping e non vorrai più tornare al college", rispose Dean.

Alla fine è stato Dean a far compere, mentre io andai dal parrucchiere per rifarmi il colore, che era ormai rovinato. Dopo aver mangiato un gelato enorme, tornammo al college per le otto di sera.
"Ti sei divertita, ammetti", disse. Ci fermammo davanti al dormitorio femminile.
"Si, va bene. Ammetto", risposi, ridendo.
"Grazie, davvero. Per tutto", continuai facendolo sorridere.
"Nah, figurati. Non è niente", rispose chiaramente imbarazzato.

Ci guardammo per qualche secondo e subito lo abbracciai. Oltre ad Hayley, era l'unico che mi faceva sentire meglio.
"Dai, vai che c'è il coprifuoco", disse sciogliendo l'abbraccio.
"Va bene. A domani", conclusi.

Lo abbracciai velocemente un'ultima volta e raggiunsi la mia camera. Quando entrai vidi Hayley guardare la televisione sul suo letto mangiando un panino.
"Ehi! Hai fame?" mi chiese.
"No, tranquilla. Ho appena mangiato un gelato", le risposi e lei annuì solamente, continuando a mangiare la sua cena.
Mi misi il pigiama, ovvero una canottiera random e un paio di pantaloncini della tuta e mi sdraiai nuovamente sul letto. Presi il telefono, per vedere se Cameron o qualcuno mi avesse cercato, ma niente. Dovevo aspettarmelo.

Spensi il telefono e lo poggiai sul comodino di fianco al mio letto.
"Ali?" sentii dire.
"Mh?"
"Allora venerdì vieni?" 
"Dove?" domandai, confusa.
"Alla casa al lago di Rachel", mi ricordò. Merda, me n'ero dimenticata!

Di sicuro mi farà bene andare ad una festa, no?
"Sì, penso di si", risposi.
"Ti svagherai, tranquilla", mi rassicurò, speriamo.