Capitolo quarantasette.

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Purtroppo, i giorni passano velocemente: questo sarà il nostro ultimo giorno a Saint Martin.
Nei giorni precedenti andammo alle feste che organizzavano sulla spiaggia, ma senza esagerare, sennò qualcuno di noi si sarebbe ritrovato sperduto in acqua chissà dove.

Dopo quella sera sugli scogli ci era piaciuta talmente tanto che tornammo molte altre volte. Ovviamente Shawn era con la sua solita chitarra, chi aveva dubbi? Siamo di nuovo in spiaggia, stavolta attrezzati di asciugamani e costume per fare il bagno notturno che non facemmo, per precisare.

Shawn suonò varie canzoni, era bravissimo. Io ero appoggiata alla spalla di Cameron, che era appoggiato a quella di Jade, che era appoggiata a quella di Nash e così via.

Facemmo anche altre foto a caso, la maggior parte con le smorfie, il mare era bellissimo. 
Era rilassante sentire le onde che sbattevano sugli scogli, schizzandoci qualche volta.

Stemmo lì per minimo due ore. "Ragazzi si è fatto tardi e comincia a tirare un po' di vento, torniamo?" disse Carter, rompendo un lungo silenzio.
"Sì, però poi prima di tornare a Mooresville ci torniamo un'ultima volta, chiaro?" rispose subito Jade.
"Tranquilla, certo", intervenne Nash scendendo dallo scoglio, seguito da tutti noi altri.

Cameron mise il suo braccio intorno alle mie spalle, dandomi un bacio sulla testa. "Guarda quante stelle", sussurrò al mio orecchio, alzai lo sguardo e fissai il cielo.

Era blu, quasi nero. Era pieno di stelle di ogni dimensione e la luna era piena, grande.
"È bellissimo", risposi sorridendo.

Dopo poco arrivammo a casa, si erano fatte le due del mattino. Salii velocemente le scale per andare in camera. Urlai un 'buonanotte' generico per poi mettermi una canottiera e un paio di pantaloncini corti che usavo per dormire.

Non avendo sonno, iniziai a fare la valigia, almeno avrei passato il tempo. "Non puoi aspettare domani?" disse Cameron, entrando in camera.
"Non ho sonno e mi annoio, così la faccio ora, ma non tutta", risposi sdraiandomi sul letto accanto a lui.

Si sdraiò sul fianco destro, verso di me. "Dai, abbiamo ancora domani", ribatté accarezzandomi la testa.
"Sì, va bene smetto. Mi mancherà molto questa città", ammisi facendolo sorridere.

Si avvicinò a me, abbracciandomi. "Anche a me. Dai dormiamo, buonanotte amore", disse dandomi un bacio. Sorrisi, mi aveva chiamata di nuovo amore, che dolce.

Mi posizionai meglio tra le sue braccia, addormentandomi subito dopo.

***

Ed ecco l'ultimo giorno, poi le nostre vite torneranno ad essere monotone e noiose. 
Mancano circa due mesi al diploma, perciò essendo all'ultimo anno dovremmo iniziare ad impegnarci. Era mattino tardi, così scesi di sotto e trovai tutti gli altri a parlare.

Praticamente ero l'unica che ancora dormiva. "Che succede qua?" domandai, inarcando le sopracciglia.
"No niente, stavamo decidendo cosa fare oggi", rispose Bethany facendomi segno di raggiungerli.

Mi sedetti a terra davanti al tavolino da caffè e ascoltai le loro idee. C'era una grande mappa posta sul tavolino, marchiata di pennarello rosso, però poi iniziarono a litigare, come sempre.
"Bene bene, zitti un attimo. E se andassimo in una città qui vicina? Poi torniamo qui la sera", proposi io.
"E dopo andiamo allo sfascio con gli alcolici", mi interruppe Taylor, battendo il cinque ad Aaron, che deficienti.
"Senza esagerare", disse Cameron "comunque un posto che non sia troppo lontano, tipo questo", continuò indicando un piccolo punto nero sulla mappa.
"Saint... Barth? Si legge così?" rispose Mary, cercando di leggere il nome.
"Perfetto, metto il navigatore sul cellulare e andiamo", concluse JackG alzandosi in piedi.

Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora