Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.

Capitolo venti.

"Devo ammettere che mi sei mancato", confessai ancora abbracciata a Cameron. 
Ci siamo riparati sotto una specie di tendone che stava sul retro dell'hotel.
"Ma tanto lo sapevo già, non ci puoi stare senza di me", rispose ridendo.
"Non montarti la testa, scemo. Comunque volevo dirti che mi dispiace per tutte le cose brutte che ti ho detto", ammisi.
"Vuoi scherzare? Tu non devi proprio scusarti di niente, è stata colpa mia. Non so che mi è preso"
"Non pensiamoci più, però promettimi che non lo rifarai più e se proprio devi almeno fallo quando non staremo più insieme"
"Cioè tra tanto tempo, perché io" e mi stampò un bacio sulle labbra. "ti" un altro bacio. "amo" altro ancora. "tanto" e l'ultimo. 
"Mh si, anche io, credo", dissi scherzando.
"Acida. Oh quasi dimenticavo, credo rivorrai questa", disse frugando nella tasca della sua giacca, era la collana. Alzai gli occhi al cielo e mi girai, per farmela agganciare.

Improvvisamente iniziò a squillare il mio telefono. "Ali torna subito su che la prof sta facendo in controllo", disse velocemente Jade, che attaccò subito dopo.
"Cam devo tornare su che se mi beccano qua mi uccidono. Quando ci rivedremo?"
"Questo non lo so proprio, domani ripartiamo. Ci sentiamo per telefono va bene?" chiese conferma e annuii, non volevo separarmi di nuovo da lui.
"Vieni qui", disse allargando le braccia e lo strinsi forte, i suoi abbracci sono qualcosa di stupendo.
"Ciao piccola", concluse dandomi un ultimo e veloce bacio.
"Ciao Cam", lo salutai, avviandomi verso la mia camera di corsa.

***

"Ti abbiamo coperta dicendo che eri in bagno... ma ti sei buttata in una fontana?" rise Jade, che era in chiamata con Nash, su FaceTime.
"No, ha iniziato a piovere, lasciamo stare. Ciao Nash!" lo salutai.
"Alison! Com'è andata con Cameron?" mi domandò.
"Bene, abbiamo quasi risolto. Ma la prossima volta qualcuno dovrebbe inventarsi scuse migliori", dissi guardando la mia amica, la quale fece un sorriso imbarazzato.
"Alison la prof ripasserà, se ti vede così sei fottuta", mi ricordò Jade.
"Giusto, ci penso io. Ci sentiamo Nash", salutai velocemente ed andai in bagno per farmi una doccia veloce, dopodiché mi misi le prime cose che mi capitarono sotto mano e mi misi sotto le coperte.

La professoressa bussò. "Tutto bene qui?" 
"Si prof", risposi.
"Domani mattina alle otto e mezzo abbiamo la colazione e subito dopo andremo a fare un'escursione, staremo fuori tutta la giornata, buonanotte", e se ne andò.  Jade ripese a parlare con Nash e io navigai un po' su Instagram.

Io e Jade ci stavamo preparando per scendere di sotto a fare colazione. Nel mentre mi chiamò Beth, voleva sapere come stavamo e come andavano le cose. 
"Dai, scendiamo o faremo tardi", dissi per poi prendere tutta la mia roba e scendere di sotto. 
C'era vasta scelta di cibo, dal latte, ai succhi di frutta, alle uova al bacon. Decisi di bere solo un po' di succo all'arancia, non ero in grandissima forma.
Messaggiavo con Cam, che mi mandava i selfie appena scattati in aereo, che belli che sono.
"Forza ragazzi, iniziamo ad andare", ci avvertì la prof e sbuffando mi alzai dalla sedia e andammo a visitare Dublino: ci hanno portati alla fabbrica della Guinness, abbiamo visitato dei musei e ci hanno lasciato circa due ore di tempo libero per fare shopping e visitai quasi tutti i negozi.

Dopo ci portarono a Galway e a Cork, città bellissime, anche lì due orette di tempo libero.
"Non credevo che l'Irlanda fosse così bella", ammise Jade che era sdraiata sul prato. 
Eravamo su un prato di un verde acceso, sotto un grande albero, davanti ad un laghetto. 
"Che bello qui è rilassante", dissi buttando fuori del fumo dalla bocca appena aspirato.

Jade notò che ero pensierosa, così si avvicinò a me. "Ehi, andrà tutto bene, stai tranquilla. Torneranno presto e la distanza non vi separerà", disse sotto voce abbracciandomi.

Appoggiai la testa sulla sua spalla. "Ti voglio bene Jade, tanto", ammisi per poi socchiudere gli occhi.