Capitolo ventotto.

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La mattina seguente mi svegliarono le carezze di Cameron, non esisteva risveglio più bello.
Cameron era sdraiato sul fianco destro che mi accarezzava i capelli, dandomi qualche bacio sulla fronte ed io non potevo fare altro che sorridere.
"Buongiorno", lo salutai a bassa voce, stiracchiando le braccia.
"Il miglior regalo di Natale in assoluto", disse lui.
"Il miglior risveglio in assoluto", risposi allungandomi per stampargli un bacio sulle labbra.
"Credi... si insomma... credi che siamo andati troppo di fretta?" chiese Cam, grattandosi nervosamente la nuca.
"No, secondo me no. E secondo te?"
"Affatto. E poi avevo bisogno di sentirti mia, ed ora siamo un'unica persona", ammise, facendo un piccolo sorriso.
"Anche io. Bene, vado giù", conclusi, alzandomi dal letto e mi abbassai per prendere la maglietta nera di Cameron. "Che fai, guardi?" chiesi a Cam, che mi stava letteralmente guardando il mio lato B.
"No, cosa ti salta in mente? La mia ragazza è in mutande e reggiseno, si abbassa per prendere la mia maglietta e io non guardo sai? Non sono un cattivo ragazzo", rispose sarcastico.
"Molto divertente", dissi lanciandogli un cuscino e scesi di sotto, trovando Jade sveglia.
"Buongiorno mia cara e bellissima Jade!" le dissi, mettendole un braccio intorno al collo.
"Che... che cosa vuoi?" rispose fissandomi con sguardo stranito.
"Oh niente di importante...l'ho fatto con Cam"
"Si lo so", rispose versando il caffè nella sua tazza.
"Cosa? Davvero? Come?" dissi imbarazzata.
"Beh sai, ho sentito le tue grida di gioia mentre andavo in bagno", ribatté sedendosi sul divano.
"Ehi non... lasciamo perdere", dissi sedendomi vicino a lei. Notai un biglietto appeso sul frigo, così lo aprii e capii che era da parte dei miei, erano andati via, non avevo fatto nemmeno in tempo per salutarli.

 Ad interrompere i miei pensieri fu mio fratello che lo guardi scendere le scale di corsa.
"Nash dove corri?" domandai.
"Dal tatuatore, come regalo di compleanno", disse cercando disperatamente le chiavi, molto probabilmente della sua auto.
"Che cosa?! E me lo dici così? Voglio venire anche io", risposi.
"Me lo dovevi dire prima, ormai mi hanno preso l'appuntamento", ribatté Nash trovando finalmente le chiavi della sua auto. Speravo non le trovasse.
"Ma io che come facevo a sapere che tu oggi saresti andato a farti un tatuaggio?"
"Va bene, scusa. Non pensavo volessi venire anche te. Mi farò perdonare", concluse dandomi un bacio sulla guancia; Jade fece lo stesso ed uscirono di casa.
"Stronzo", sbottai bevendo il caffè.
"Non ti incazzare troppo, ti vengono le rughe", mi prese in giro Cameron posizionandosi esattamente dietro di me, forse anche troppo. 

Mi girai e lo fulminai con lo sguardo. "Non infierire grazie", risposi cingendogli il collo con le braccia.
"Mh, però mi diverte tanto stuzzicarti", mi sfidò con voce rauca.
"Stamattina di dice male tesoro", risposi. Cam sbuffò e mi sollevò, facendomi sedere sul tavolo della cucina.
"Parliamo di cose serie. Io qui avrei un problemino...", disse guardando verso il basso. Lo imitai ma ritrassi subito lo sguardo. "Potresti aiutarmi a risolverlo?" continuò lui, soffermandosi sul mio collo.
"Vedremo cosa possiamo fare", scherzai e mi baciò.

***

Per il resto della mattinata Cameron mi aiutò a sistemare casa a causa della sera precedente, quindi pulimmo e lavammo tutto.
All'improvviso iniziò a suonare il campanello più volte durante la giornata, e non potevamo credere a quello che stava succedendo.
"E... e questo macello cosa diamine è?!" urlò Nash con occhi e bocca spalancati: il salotto non esisteva più, perché era sommerso da pacchi. Pacchi piccoli, medi, grandi ed enormi.
"I 'regalini' di Natale delle nostre fan", rispose Cameron ridendo e Nash chiamò a rapporto i ragazzi, che arrivarono in pochi minuti.
"Troppo pochi", scherzò Matthew.

Gli altri erano praticamente a bocca aperta da mezz'ora. "Io qui non pulisco, chiaro?" mi raccomandai, ferma sulle scale a braccia conserte.
"Facciamo un video dove li apriamo, no? Almeno facciamo qualcosa", intervenne Carter e i ragazzi annuirono e si sistemarono sul divano e per terra, sommersi da quegli enormi scatoloni.

Cameron fece segno di sedermi vicino a lui, davanti al divano e così feci.
Li aiutammo ad aprire tutti quei pacchi e c'era di tutto: caramelle, cappelli, occhiali, cartelloni, fan art, di tutto. "Ragazzi buttiamo quelli vuoti così respiriamo un pochino", disse Jade tossendo.
"Non vorrei dire nulla, ma cara Jade... sei seduta sulle mie caramelle!" urlò Matthew.
"Ma zitto che ti sei abbuffato come un maiale!", replicò Jade.
"Non è vero, se ho sempre fame è colpa del mio stomaco. E per inciso, mangio quanto mi pare e piace", ribatté facendo il finto offeso.

Per tutta risposta Jade lo spinse dal divano, facendolo cadere all'indietro e noi altri eravamo piegati in due per la caduta di Matt. "Quanto sei scemo Matt", dissi continuando a ridere.

"Ragazzi... non per rovinare questo magico momento, volevo ricordarvi che domani dobbiamo andare agli AMA's e io non mi sono esercitato, dobbiamo partire presto e non ce la farò mai", disse velocemente.
"Cazzo è vero, merda", rispose Cameron.
"Okay, comincia a cantare no? E problema risolto", intervenne Taylor.
"Non sei d'aiuto Tay, grazie", ribatté Shawn. Noi tutti crediamo in lui e sappiamo che ce la farà, altrimenti se non gli volevamo così tanto bene non avremmo mai passato quasi tutta la notte qui fino alle due del mattino.
Grazie Shawn!

Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora