Capitolo trentasei.

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"Wow, avete fatto proprio un bel lavoro", dissi a Jade soddisfatta.

Eravamo appena arrivate a scuola, che era tutta sotto sopra. I professori e i bidelli erano fuori di testa, non riuscivano nemmeno a guardare l'edificio, erano a dir poco avvelenati.
"Eh già, sono fiera di noi", rispose Jade battendomi il cinque.

Essendo in ritardo entrammo subito a scuola e camminammo per il corridoio vuoto. "Io ho storia, sono anche in ritardo. A dopo", mi salutò e si avviò nella sua classe.

Io mi fermai al mio armadietto per prendere il materiale di matematica e in lontananza vidi una figura che si avvicinava a me... Cameron. Decisi di evitarlo, così mi sbrigai e velocemente mi incamminai nella parte opposta. "Alison, fermati", mi chiamò facendomi girare.
"Cosa vuoi? Non dovrei nemmeno rivolgerti la parola", risposi.
"Lo so. Dammi un'altra possibilità", insistette.
"Tu proprio non capisci, eh? Ti rendi conto della situazione? Ti stavi strusciando con un'altra ragazza. Delle scuse non bastano, vuoi capirlo? Ti ho già dato una seconda possibilità, non te ne darò una terza", spiegai incrociando le braccia al petto e mi girai dalla parte opposta, avrei fatto tardi a lezione. 
"Senti, per quanto tu possa odiarmi ora, mi ami ancora e non puoi starmi lontana, non ci riesci. E nemmeno io", rispose seguendomi e mi voltai di nuovo, stavo per perdere la pazienza.
"È vero, ma non posso perdonarti. Non posso Cameron, non ci riesco e non voglio"
"Questo cosa significa?" domandò e non risposi, ci fu un lungo silenzio.

Le lacrime iniziarono a scendere. "Addio Cameron", conclusi girandomi e andando via, piangendo più forte.

Io lo amo. Ma per quanto possa amarlo, non posso perdonarlo.

***

"Alison tu sei una cogliona", disse Bethany spingendomi leggermente.
"Ma ti rendi conto di quello che mi ha fatto? Non posso passarci sopra! Aveva una seconda possibilità e se l'è bruciata", risposi sedendomi sul muretto con la solita sigaretta tra le dita.
"Dico sul serio, perdonalo e basta! Non puoi andare avanti così", ribatté lei.
"Non è così facile, Beth. Ma non lo capisci? È una cosa che non si fa e Alison ha tutte le ragioni del mondo per essere incazzata in questo momento. Poi si vedrà come si svilupperà la situazione, ma per il momento penso che Ali debba stare un po' da sola e pensare bene a questo fatto. Se ci passerà sopra come se niente fosse Cam potrebbe rifarlo, avendo la convinzione che Alison lo perdonerebbe sempre. Non so se mi spiego", intervenne Jade e aveva capito esattamente cosa provavo.
"Okay, sotto questo punto di vista non ci avevo pensato. Comunque cambiando discorso, ci accompagni a casa?" mi chiese Beth e le accompagnai, avviandomi infine verso la mia.
"Sono a casa!" urlai per farmi sentire da mio fratello.
"Ehi, ciao. Senti, devo dirti una cosa", rispose subito Nash "questa è per te", concluse porgendomi una grande busta bianca. La girai tra le mani, era quello che pensavo?

Non era una grande busta bianca, era La grande busta bianca. La busta del college.
Guardai Nash con gli occhi spalancati, e lui stava fremendo.

"Aprila!" disse. Okay, il mio futuro è dentro questa busta. La aprii lentamente, tirando fuori il foglio.

'Cara signorina Grier, le nostre più volute congratulazioni...' non volevo leggere nemmeno il resto, mi è bastato leggere la prima frase per urlare e saltare per casa come una scema.
"Mi hanno presa, mi hanno presa!" urlai, abbracciando Nash.

Chiamai Jade per sapere se lei è stata ammessa, e mi ha urlato di si minimo cinquanta volte.
"O mio Dio. Tra poco saremo delle collegiali!" urlò, seguita da me.
"Lo so! Okay, respiriamo. Ci vediamo dopo, porta lo champagne!" risposi salutandola e attaccando.

Appena in tempo, arrivarono Taylor, Matt, Carter e... Cameron. Ormai Nash dovrebbe capire che se continua a invitare Cameron a casa prima o poi lo prendo a schiaffi.
Dopo aver parlato con mio fratello di questo fatto ha litigato con Cam per quasi una settimana, poi però ha sentito anche la sua versione e non dico che ora è dalla sua parte, ma vorrebbe che noi parlassimo di questa situazione, solo parlare. Nash sta in mezzo tra me e Cam, diciamo. Lui sa che il suo migliore amico ha sbagliato ma sta cercando anche di vedere la cosa sotto una prospettiva più razionale, perché Nash è così. Cerca di vedere le cose sotto più punti di vista per trovare poi una spiegazione logica.

"Ragazzi mi hanno accettato la domanda del college!" urlai abbracciandoli tutti, tranne Cameron.
"Eri tanto in ansia, complimenti", si congratulò Cam.
"Si, grazie", risposi cercando di essere più indifferente possibile.

Sapevo che prima o poi l'avrei perdonato, ma non prima di avergliela fatta pagare per bene.

Nel frattempo arrivarono anche le ragazze. "Bene bene. Tra 99 giorni io e Alison staremo ufficialmente delle collegiali in stanza insieme. Il che vorrà dire feste, feste e ancora feste!" disse Jade.
"Già, non vedo l'ora di andare alle feste per conoscere nuova gente e chissà, magari anche un ragazzo", risposi e Jade rise. Avevo gli sguardi di tutti addosso e potevo sentire quello di Cam trapassarmi la schiena.
"Ehi, bada a come parli!" intervenne Nash riferendosi a Jade, abbracciandola.
"Quindi... brindiamo alle nuove collegiali e ai 99 giorni che mancano alla fine della scuola!" disse Shawn, alzando il bicchiere in alto, seguito a ruota da tutti noi.
"Bene, auguri e figli maschi, vi rubo Alison un secondo", disse all'improvviso Cameron afferrandomi il braccio e trascinandomi via.
"Che intenzioni hai?" dissi, staccandomi dalla sua presa. Non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai le labbra di Cameron sulle mie, ma lo spostai qualche secondo dopo.

"Scusa, non ho resistito", si scusò. Mi erano mancate le sue labbra.
"Già...", risposi fredda.
"Vedi? Se mi odiavi adesso non mi baciavi", disse facendo l'occhiolino.
"Vai a fanculo, Cameron. Ti ho scansato in tempo. Ti conviene smetterla di fare così, altrimenti stai certo che non ti vorrò più nella mia vita", risposi convinta.

Ad interrompere la nostra 'conversazione' fu la chiamata di mia madre. "Pronto, mamma?" risposi.
"Ciao tesoro. Io e tuo padre stiamo arrivando"
"Che succede?"
"Dobbiamo parlare. Seriamente"

Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora