Capitolo undici.

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Prima ora: compito di matematica e non ho studiato niente. Avevo la testa totalmente altrove e non riuscivo proprio a pensare alla scuola. So già che andrà male, e non è da me andare male a scuola, ma pazienza. Mi vestii con le prime cose che trovai: una felpa larga nera dei 'Guns 'N Roses', jeans non molto scuri e le Dr. Martens.

Legai i capelli in una treccia, non mi andava di portarli sciolti. Misi abbondante mascara e scesi di sotto per fare colazione. "Buongiorno Nash", lo salutai sbadigliando subito dopo.
"Ehi. Dormito bene?" mi domandò, sorseggiando il suo solito caffè.
"Per niente, ho il compito in prima ora e non so nulla", ammisi e versai un po' di caffè nella mia tazza azzurra, ricevendo uno sguardo fulmineo da parte di Nash.
"Volevo chiederti una cosa: quando... si ecco... partiremo, te la caverai da sola?" mi domandò nuovamente.

Dopo il 'quando partiremo' sentii una fitta allo stomaco, mancavano soltanto 5 giorni.
"Sì tranquillo. Ogni tanto verrà Jade, sicuramente", conclusi fingendo un sorriso.

Dopo qualche minuto vennero Taylor e Gilinsky a casa, saremmo andati a scuola tutti insieme. Ma dov'era Cameron? Una volta arrivati lì, entrai subito in classe, seguita invece da Matthew.

"Ehi Grier, hai studiato?" mi chiese e poggiai una mano sulla sua spalla, in segno di conforto.
"No, faremo schifo entrambi. Stay strong Espinosa" risposi ridendo, seguita da Matt.

***

Il compito era andato una merda, ma si sapeva. Andai al mio armadietto per prendere la roba dell'ora successiva, quando incontrai Jade.
"Ho un'idea!" quasi urlò Jade. "Buongiorno anche a te", scherzai.
"Che ne dici di partire con i ragazzi?"
"Escluso. Jade siamo quasi a metà semestre e siamo all'ultimo anno, sinceramente non mi va di saltare scuola. E poi loro vanno lì per lavorare, mica per farsi una vacanza", le spiegai e Jade abbassò lo sguardo, segno che avevo ragione.

***

Ultima ora e sto pensando a Cameron, chissà perché non è venuto oggi. Non mi ha nemmeno mandato un messaggio, ma cercai di dargli poca importanza.
Qualche minuto dopo suonò la campanella, segno della fine delle lezioni, così presi tutte le mie cose e mi avviai verso la macchina di Nash.

Vidi una figura di un ragazzo familiare: era Cameron. Sorrisi a 360° e corsi verso di lui, saltandogli in braccio e abbracciandolo. "Oh, ti sono mancato così tanto?" rise, stringendomi a sé.
"Sembrerà strano ma si", ammisi ridendo anche io. Rimisi i piedi a terra, rimanendo con le braccia intorno al suo collo e lo baciai.
"Volevo farti una sorpresa. Stamattina sono andato a fare delle cose per i video e ti sono venuto a prendere. Mangiamo fuori", disse tenendo le mani sui miei fianchi.
"Davvero? E che aspettiamo, andiamo!" dissi salendo in macchina. Inviai un messaggio a Nash:

'Non aspettarmi a pranzo, sono con Cameron. A dopo! x'.

***

Arrivammo ad un ristorante circa 15 minuti dopo ed era molto carino.

Cameron aveva già prenotato il tavolo, che amore che è. Mentre mangiavamo, gli raccontai un po' la mia mattinata: il compito andato male, le lezioni... insomma un po' tutto.
Ci scattammo alcune foto, che pubblicammo su Twitter: 'Lunch with my bae', scriveva Cam.

Dopo mangiato, andammo al nostro posto, sotto il salice. Ci sdraiammo sull'erba, ad occhi chiusi, cullati dal rumore del salice quando era colpito dal vento, con una sigaretta accesa tra le dita senza pensare a nient'altro.

Tornammo a casa dopo due orette e trovai anche Jade, insieme avevamo mandato la domanda d'ammissione per due college, il Cleveland Community College, situato sempre nella Carolina del Nord e al Los Angeles Valley College. Abbiamo scelto gli stessi e stavamo aspettando con ansia la risposta.

Teoricamente dovrei studiare, praticamente gioco a Just Dance con i ragazzi e ho battuto Cameron, passando un pomeriggio veramente tranquillo.
"Ragazzi domani è sabato, dormiamo al mare", disse improvvisamente Carter.
"Sì e come?" domandai.
"E che ci vuole, su", ribatté alzando gli occhi al cielo. Non era male come idea e nulla farà cambiare idea a Carter, è fatto così. Stavamo parlando, cantando e giocando, quando Cameron mi abbracciò da dietro.
"Vieni un attimo con me", sussurrò al mio orecchio, annuii e andammo nel giardino.
"Che succede?" domandai incuriosita.
"Diciamo che ti ho mentito prima: stamattina non sono venuto a scuola non per i video, ma per darti questo", concluse e tirò fuori una scatolino blu scamosciata.
"Cameron..."
"Aprila dai", disse leggermente arrossito, come me. Lo guardai un attimo, poi decisi di aprire la scatolina e rimasi a bocca aperta: era una collanina a forma di cuore, con su scritto 'You're my Once Upon A Time'. Subito dopo lo abbracciai, piangendo.

Mi faceva sentire bene, sempre, anche con un sorriso, o con piccoli gesti.
"È perfetto", gli sussurrai all'orecchio. Prese la collanina, mi girai e me la mise sul collo, agganciandola.

Mi girai nuovamente. Cameron aveva lo sguardo basso ed era calato un gran silenzio poi rialzò lo sguardo.
"Ti amo Alison", confessò, guardandomi dritto negli occhi. Sentii lo stomaco sotto sopra.
"Ti amo anche io Cam." Ed annullai completamente quei pochi centimetri che mi separavano da lui.

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Buonasera gente, eccomi tornata con l'undicesimo capitolo? Che ne pensate? Scusate se è brutto/scritto male ma ho fretta perché devo uscire. Se vi piace lasciate un voto, mi raccomando! E vi ringrazio per le 3K visualizzazioni, you're amazing!

Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora