Capitolo tre.

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Alla fine, restando buttata sul letto mi addormentai, ma dopo mezz'ora finalmente tornò Nash, ovviamente non da solo.
"Aaron, cazzo, la telecamera devi metterla prima del divano, almeno registriamo in comodità!" sentii urlare.
"Va bene però calmati, Nash! Rilassati. Abbiamo ancora dieci minuti, dopodiché registriamo"
"Sapete tutti cosa fare e dire, giusto? Abbiamo provato tutto!" e in coro dissero tutti 'sì'.

Decisi di scendere di sotto per assistere, avevo assistito solo a due video e mi sarebbe piaciuto assistere ad altri, ma prima di scendere di sotto decisi di darmi una sistemata, che ero peggio di un mostro. Mi sciacquai la faccia, mi legai i capelli e scesi di sotto sedendomi sul primo scalino.
"Ehi ciao, sono tornato tardi, scusami!"
"Lo so Nash, me ne sono accorta!" ridacchiai.
"Assisti alle riprese?" mi chiese.
"Sì, non ho nient'altro da fare"

Cameron mi sorrise. Dio santo, vorrei che la finisse di fare quei sorrisini che sicuramente usa per far cadere le ragazze ai suoi piedi, ma io non cederò mai.
Dopo essersi sistemati iniziarono a registrare le loro cretinate, tanto per cambiare ed io stavo anche ridendo, che qualcuno mi aiuti. Intanto lanciavo qualche sguardo a Cameron, che lui ricambiava.

***

La durata del nuovo video era di quindici minuti circa e devo ammettere che nonostante le cretinate erano simpatici e anche bravi. Guardai l'ora sul mio telefono, le quattro del pomeriggio. Dovevo iniziare a studiare, così alzai di scatto.
"Scusate ma devo assolutamente andare a studiare!" dissi velocemente e di corsa salii le scale.
Dovevo studiare storia e fare gli esercizi di matematica, aiuto. Mi sistemai tutti i libri, quaderni e il resto che mi serviva sulla scrivania quando bussarono alla porta.
"Nash ti prego ho un sacco di cose da fare, qualunque cosa sia può aspettare!"
"Non sono Nash, sono Cameron! -disse ridendo- Posso?" mi girai con la sedia verso di lui.
Aveva una maglietta nera attillata che faceva intravedere un po' il suo fisico, il suo bellissimo fisico, aggiungerei.
"Certo. Ma non so quanta attenzione potrò darti perché devo fare questi esercizi di algebra e non ci capisco niente. Come mai sei qui?"
"In realtà non c'è un motivo valido, di sotto ci stiamo annoiando e sono salito. Vuoi una mano? Quest'argomento l'ho fatto", propose avvicinandosi alla scrivania e controllando il mio quaderno.

Di certo la sua presenza mi avrebbe distratta ancora di più, ma non potevo permettermi di rifiutare un aiuto per matematica.
"Sì grazie, magari", accettai, così prese un'altra sedia e si sedette vicino a me, iniziando a spiegarmi come risolvere i quesiti.

***

"Finalmente ho finito! Bene, adesso devo studiare storia", dissi poggiando la testa sulla scrivania. Grazie a Cameron avevo capito come fare gli esercizi, era davvero bravo ma per concentrarmi ho dovuto fare uno sforzo che non immaginate.
"Devi prenderti una pausa. Sul serio, si sono fatte le cinque del pomeriggio", disse e si alzò in piedi, sbadigliando.
"Si, forse hai ragione... No, no e poi no, non posso!" quasi urlai e aprii il libro di storia.

Subito dopo Cameron prese il libro e lo lanciò sul letto. "Tu adesso metti da parte i compiti e usciamo per prendere un po' d'aria perché sei troppo stressata"
"Dai, ti prego, davvero non posso!" dissi riprendendo il libro di storia.
"Tesoro, ma non stavo chiedendo", disse Cameron e subito dopo rise.
"Ma... E va bene. Ma torniamo subito!" dissi puntando il dito contro di lui, così andammo di sotto e non c'era più nessuno. Ma...?

"Si sono teletrasportati o cosa? Perché non ho sentito porte aprirsi o chiudersi. Scusa chiamali e raggiungili, no? Non ti hanno avvertito!"
"Non ha importanza", disse sorridendomi.
"Okay, andiamo", risposi e presi la mia borsa, le chiavi ed uscimmo di casa.
A piedi andammo a prenderci un gelato e subito dopo andammo al parco, dove c'era anche un laghetto, era un posto veramente carino.
Ci sedemmo seduti sull'erba sotto un grande albero, accendendoci una sigaretta e parlando delle nostre vite e di noi stessi. Parlammo per ore, non ci stancavamo mai di conoscerci meglio.
Abbiamo riso, scherzato, urlato, ci siamo schizzati con l'acqua e ci siamo anche confidati qualche segreto. Mi parlò della sua famiglia, dei suoi hobby e sembrava davvero un bravo ragazzo e mi interessava sempre di più.
"Okay, entrambi abbiamo diritto ad un'altra domanda, sennò il gioco non finisce più! Allora, vediamo: a scuola dicono che sei uno che si fa una ragazza ogni giorno... È la verità?" gli chiesi facendo una faccia buffa.
"In parte sì. Insomma, sono uscito con delle ragazze, certo, ma per provare emozioni, diciamo, volevo innamorarmi. Ma nessuna di loro poteva darmi quel che volevo perché non erano attratte da me, ma erano interessate solo al mio fisico e alla mia poca e iniziale fama. In poche parole volevano solo fare sesso con me ed io inizialmente ci stavo, ma poi ho capito che non mi andava di continuare a farlo con qualcuno che non mi ama veramente, capisci? A scuola dicono cazzate, come sempre. Voglio amare qualcuno che mi ami, ecco", confessò strappando l'erba, sembrava sincero ed io voglio credergli.
"Non ti facevo così sdolcinato, Dallas!" ammisi ridendo. "Tocca a te!" ci pensò due minuti, dopodiché prese parola.
"Ci sono! Non avendo in mente altre domande perché non mi va di pensare, te ne chiedo una facile, sei innamorata?" chiese, guardandomi negli occhi, quegli occhi che sembra ti guardino dentro e ti leggano l'anima.
"No, non sono innamorata. Lo sono stata una volta, ma sto cercando di dimenticare"
"Davvero? Racconta, sono curioso", si accese un'altra sigaretta.
"Due anni fa, mi sono fidanzata con un ragazzo, Zack. Ero follemente innamorata di lui. Siamo stati insieme un anno e cinque mesi. Credevo che lui mi amasse, ma non era così. Forse si, all'inizio, ma poi mi ha tradita con un'altra e mi ha lasciata"

Senza accorgermene iniziai a piangere.
"Oddio scusa, non intendevo darti piangere, scusami", disse Cameron avvicinandosi a me.
"Tranquillo non è colpa tua", dissi cercando di sorridere e per davvero non era colpa sua.
"Si invece, ti ho chiesto io di parlarmene. Ascoltami -disse alzandomi il viso ed asciugò le mie guance e le mie lacrime- Questo Zack dev'essere proprio un coglione se ha avuto il coraggio di lasciare una ragazza come te. E so cosa stai provando, ora come ora hai paura di innamorarti di nuovo, ma devi guardare avanti e vedrai che col tempo passa tutto. Chiaro?"

Annuii. Dio, era come se mi avesse letto nel pensiero. È stato molto carino da parte sua. "Okay sto meglio. Si è fatto tardi, torno a casa"
"Ti accompagno se vuoi", mi propose pulendosi i pantaloni neri dall'erba, annuisco di nuovo e ci avviammo a casa mia. Durante il tragitto Cameron cercò di farmi pensare ad altro e ci riuscì.
Dopo circa dieci minuti, arrivammo.
"Grazie di tutto, sono stata benissimo", ammisi.
"Anche io. È stato il mio miglior appuntamento", disse ridendo.
"Non era affatto un appuntamento", lo corressi subito dopo.
"Potrebbe diventarlo", disse alzando le sopracciglia in segno di risposta.
"Vedremo. Ora vado, dato che per colpa tua non ho studiato storia. Ci vediamo", dissi ridendo e lo salutai con due baci sulle guance.
"Ciao, Alison. A domani", disse sorridendo un'ultima volta e salì in macchina.

Ora posso ufficialmente dire di conoscere Cameron Dallas e non potevo essere più felice.

Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora