Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.

Capitolo ventuno.

Controllai l'orologio, erano passate quasi due ore. "Ci siamo rilassati troppo, dobbiamo tornare", avvertii gli altri, che sbuffando si alzarono e ci incamminammo verso il centro, dove ci aspettavano gli autobus, che ci avrebbero riportati all'hotel. Sentii squillare il mio telefono: era Zayn e un po' perplessa, risposi. "Ehi Zayn"
"Alison, come va lì in Irlanda? È bella?"
"Va molto bene ed è veramente stupenda. Tu come stai?"
"Non c'è male, dai. Quando torni ci vediamo"
"Assolutamente. Devo raccontarti tante cose e giuro che prima o poi ti faccio conoscere i miei amici"
"Anche io devo dirti tante cose e ti farò conoscere i miei di amici", rise.
"Ora devo andare, ci sentiamo dopo?"
"Certo, quando vuoi. Ciao bella", mi salutò ed attaccò.

Dopo l'appello salimmo sull'autobus e dopo essermi seduta vicino a Jade, mi addormentai.

***

"Alison, siamo arrivati", mi svegliò la voce di Jade, che mi scuoteva piano la spalla. Dopo qualche secondo scendemmo dall'autobus e ci avviamo verso la reception per ritirare la nostra chiave ed andammo nella nostra stanza. Appena entrata dovetti fare il giro di chiamate: chiamai prima Cameron, poi mia madre, poi Mary ed infine mio fratello.
"Alison?" disse pensierosa Jade e mi girai verso di lei.
"E se quando tornano i ragazzi facciamo una bella vacanza?", continuò guardando il soffitto.
"Non pensarci troppo, e poi loro sono già abbastanza impegnati. E sentiamo, dove vorresti andare?" domandai.
"Devo ancora pensarci bene", rispose.
"Bene. Quando hai deciso fammi uno squillo", la presi in giro "prima però parliamone con i ragazzi e vediamo se sono d'accordo e cosa più importante se sono disponibili", spiegai.
"Sì, hai ragione, chiamo Nash su FaceTime", rispose aprendo l'app sul cellulare "ragazzi, Alison vuole farvi una domanda", continuò. 
In videochiamata c'erano quasi tutti, mancavano solo Aaron e JackJ. "Grazie, Jade. Digliela tu, è stata una tua idea, non mettermi sempre in mezzo", scherzai e Jade gli spiegò tutto e i ragazzi si lanciarono degli sguardi d'approvazione. "Tanto le vacanze ce le lasciano fare, quindi si. Quando torniamo organizziamo tutto", disse Shawn.

Parlammo un po' con loro e dopo andammo a letto, domani dovremo andare a visitare Kilkenny, ma ero troppo contenta di andare in vacanza con i ragazzi e non vedo l'ora.

***

Siamo sull'autobus per raggiungere Kilkenny e domani torneremo a Mooresville. Cinque giorni passano in fretta, purtroppo. Nell'hotel c'erano tanti altri studenti di tutto il mondo: irlandesi, inglesi, asiatici, russi e ho conosciuto molta gente. 
Arriviamo in città dopo circa un'ora e mezza di viaggio e appena scesa, il vento gelido mi percosse il viso, facendomi venire i brividi.

Dopo aver visitato due musei, molto interessanti, i prof ci danno due ore libere. Io e Jade camminavamo per i negozi ed entrammo in quasi tutti i negozi presenti.

Il tempo libero purtroppo passò troppo velocemente, così iniziammo a tornare verso l'autobus, pensando a quanto rimasi soddisfatta dalla gita.

***

"Ragazzi, potete salire un attimo nelle vostre camere per posare gli zaini e le buste, poi però scendete subito nell'atrio", annunciò la nostra insegnante, così seguimmo le sue istruzioni.

Posai tutta la roba e scesi subito e la professoressa aspettò tutti gli altri, poi prese a parlare.
"Dato che è l'ultima sera, l'atrio è tutto vostro. Potete fare quello che volete: guardare la partita di calcio, uscire ma non troppo lontano, mangiare, mettere musica... insomma è tutto vostro, buonanotte. Ovviamente non fate troppo casino", concluse e tornò di sopra. 

Tutti gli altri scelsero cosa fare, mentre io decisi di stare seduta a messaggiare con Cameron, mi mancava già tanto. Non riuscivo proprio ad essere incazzata con lui, ci provai, ma con scarsi risultati, Cameron è il mio punto debole e mi sento così impotente.

"Ehi Ali, stiamo facendo il gioco della bottiglia, vieni?" mi chiamò Jade, ma rifiutai, continuando a pensare.