Capitolo due.

110K 4.6K 1.9K
                                    

Sono passati due giorni da quando sono arrivata a Mooresville. Avevo sistemato meglio la mia roba e i miei vestiti, i trucchi e tutto quello che avevo e oggi purtroppo è il mio primo giorno alla nuova scuola ed ero molto, forse troppo agitata.

Ero sveglia nel letto a pensare da un bel po', non mi andava di alzarmi e presi il mio telefono per controllare l'ora: 7:45, ma le lezioni sarebbero iniziate alle 8:30, quindi avevo altri dieci minuti per dormire.
"Alison svegliati, c'è la colazione!" urlò Nash al piano di sotto e lo odiai per aver gridato di prima mattina, così per non sentirlo più decisi di alzarmi dal letto e di andare di sotto.
"Buongiorno fratello rompi palle", dissi prendendo una tazza.
"Buongiorno simpatica e dolce sorella. Come va la vita?" disse sorridendo, dando un morso alla sua brioche.
"Non male, ma andrebbe meglio se tu non mi svegliassi urlando, grazie", feci una smorfia e versai un po' di caffè nella tazza e mi sedetti sul divano.
"Sei nervosa per il primo giorno eh? Lo sono anche io", disse sedendosi vicino a me.
"Si ma almeno tu hai già degli amici e già frequenti la scuola, io non conosco ancora nessuno"
"Ma vedrai che te li farai gli amici, non preoccuparti. Ah, dimenticavo, non farmi fare figuracce, ho una reputazione da difendere!" rise ed io ricambiai con una smorfia.
"Ah guarda tranquillo, farò finta di non conoscerti. Vado a vestirmi, a dopo", concludo alzandomi dal divano, posai la tazza ormai vuota nel lavandino e andai in camera.

Cosa potevo mettermi? Stetti ferma davanti all'armadio per minuti. Per non perdere l'autobus optai per una semplice maglietta nera a maniche corte, giacchetto dello stesso colore, skinny jeans chiari e le Converse nere, mi truccai con un filo di mascara, mi pettinai i capelli e scesi di sotto con lo zaino.
L'autobus era arrivato.
"Nash io vado, ci vediamo a scuola", urlai per farmi sentire.
"Sì, buona fortuna Ali!"
Nash sarebbe andato in macchina con i suoi inseparabili amici.
Salii sull'autobus e misi le cuffiette nelle orecchie, come sempre.

***
Dopo circa venti minuti arrivai a scuola ed entrai guardandomi intorno sbalordita, era davvero una bellissima scuola, la Mooresville High School. Era molto grande e c'era tantissima gente.
Stavo camminando all'indietro quando andai a sbattere contro qualcuno e mi girai di scatto.
"Oh scusami io... non ti avevo vista, scusami!" dissi io aiutando la ragazza a raccogliere le sue cose.
"Tranquilla, non fa niente! - mi sorrise - Sono Jade, Jade McCarter"
"Alison Grier, piace..."
"Sei parente di Nash Grier?!" disse spalancando gli occhi.
"Ehm... si, è mio fratello", dissi accennando un sorriso e Jade si mise una mano sul petto.
"O mio Dio, non ci credo. Tu non sai quanto sei fortunata ad esserlo! Non ti ho mai vista da queste parti", rispose la ragazza.
"Mi sono appena trasferita da Los Angeles in realtà", confessai.
"Da Los Angeles sei venuta qui a Mooresville?Cavolo, ci vuole coraggio", scherzò Jade.
"Nah, non è male questa città, mi piace e non è dispersiva come Los Angeles", risposi.
"Decisamente non è dispersiva come Los Angeles. Oddio, sono arrivati", continuò. Mi girai e vidi Nash con il suo gruppo camminare nel corridoio, ma in questa scuola sono una specie di idoli o cosa?

Si fermarono davanti a me.
"Ali, ciao! Vedo che hai già fatto amicizia", mi disse Nash.
"Sì lei è... -Jade si era paralizzata- non importa... vado, che ho lezione", sorrisi e i miei occhi incontrarono quelli di Cameron, che mi fecero arrossire.
"A-allora ciao", dissi frettolosamente avviandomi verso l'aula di storia e una volta entrata andai all'ultimo banco, insieme a Jade.
Fortuna che avevamo lezione insieme. Una volta esserci sedute, entrò l'insegnante.
"Buongiorno a tutti ragaz... Dallas sei di nuovo in ritardo". Ecco, la sfortuna è dalla mia parte.
Cameron nel mio stesso corso, fantastico.
Camminò verso il suo banco, quello vicino al nostro e mi vide, accennandomi un sorriso, che ricambiai e il professore iniziò a spiegare.
"Jade, ma tu cosa sai di Cameron Dallas?" sussurrai.
"Ah, Cameron. Lascialo perdere, è un coglione. Non è un ragazzo serio, si fa una ragazza quasi ogni sera, insomma, una cosa così, botta e via. È sempre stato così, anche ora che stanno iniziando ad essere conosciuti. Diciamo che qui a Mooresville siamo abituati a vederli in giro. Perché? Ti piace?"
"No, ero solo curiosa"

Lo sapevo, sono tutti così.

***

Dopo la lezione di storia, di inglese, biologia e di matematica finalmente arriva la pausa pranzo.
Io e Jade abbiamo subito stretto amicizia, a mensa abbiamo approfondito i discorsi e mi piace molto. Vidi mio fratello e il suo gruppo due tavoli avanti al nostro e vidi di nuovo Cameron, ormai li vedo ovunque.

"Vado fuori in cortile a fumare una sigaretta, ci vediamo tra un po'", mi alzai ed andai fuori. Presi dalla tasca una sigaretta e me l'accesi.
"Tuo fratello sa che fumi?" sentii e mi girai di scatto, era Cameron.
"Così mi fai prendere un infarto. Non che siano affari tuoi, comunque si che lo sa. Perché me lo chiedi?"
"Mi preoccupo per te", sorrise fissando il mio pacchetto di sigarette.
"Stento a crederci. Vuoi una?" allungai il pacchetto verso di lui, ne prese una e se l'accese.
Accidenti, è attraente anche quando fuma.
"Che c'è?" chiese ridendo e scossi la testa per tornare sulla Terra.
"Niente, niente. Pensavo", risposi e ci fu un lungo silenzio.
"Comunque volevo venire a parlarti", disse buttando fuori il fumo dal naso.
"Ah si? Come mai?" chiesi e fece spallucce.
"Volevo conoscerti meglio. Sai, non è una cosa da tutti i giorni vedere ragazzi nuovi qui. È una città piccola, bene o male tra ragazzi ci si conosce", disse girandosi verso di me e sorrisi senza accorgermene, ma ripensai alle parole di Jade: 'Non è un ragazzo serio, si fa una ragazza quasi ogni sera, insomma, una cosa così'.
Non volevo illudermi né tantomeno non volevo essere un'altra da aggiungere alla sua collezione.
"Devo tornare in classe", dissi freddamente e buttai la sigaretta ormai finita a terra.

Mi guardò perplesso ma non mi importava. E se diceva sul serio? Se voleva veramente conoscermi? Non mi importava.
Finite le lezioni mi riaccompagnò a casa Jade con la sua macchina e appena arrivata a casa salii in camera mia e mi buttai sul letto, cercando di non pensare a nulla.

Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora