Capitolo dodici.

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Io, Jade e Nash abbiamo finito di preparare le borse da portare in spiaggia, dormiremo lì.
"Nash li hai presi tre sacchi a pelo?" domandai.
"Sì, certo. Tra poco partiamo, quindi muovetevi", ci raccomandò.
Io e Jade ci chiudemmo in camera ed iniziammo a vestirci, saremmo stati tutto il giorno in spiaggia, anche perché era una bella giornata di sole.

Mi piazzai davanti allo specchio per vedere come stavo e guardai ancora una volta la collana che mi aveva regalato Cameron la sera prima, era bellissima. Sorrisi, pensando a lui.
Scossi la testa per tornare in me e iniziai a scendere di sotto con la borsa. Nash e Jade erano già pronti, così salimmo in macchina, accendendo la musica a tutto volume e finalmente partimmo.

***

Arrivammo in spiaggia circa 15 minuti dopo e già c'erano tutti, tranne Matthew. Dov'era finito?
I miei pensieri furono interrotti dalla bellissima vista che avevo davanti gli occhi: Cameron senza maglietta. Gli corsi incontro, abbracciandolo e dandogli piccoli baci ripetutamente.
"Sei felice di vedermi oggi?" mi chiese.
"Sono sempre felice di vederti", ammisi. D'un tratto fece l'occhiolino a Nash e subito dopo mi prese sulle spalle ed avanzò verso l'acqua.
"Merda Cameron che cazzo fai mettimi giù!" urlai tirando pugni sulla schiena di Cameron.
"Non ti sento!" rise e SPLASH, mi buttò in acqua. Cercai di farlo andare sott'acqua per non farlo respirare, ma con scarsi risultati.
Alla fine si buttarono tutti e stemmo a mollo per un po' di tempo e appena usciti, ci asciugammo e sistemammo gli asciugamani.

Vidi da lontano Matthew, che era con una ragazza. "Ciao ragazzi, scusate il ritardo. Lei è Bethany, la mia ragazza", disse scherzosamente Matt. Matt aveva una ragazza? Era carina.
Ci presentammo tutti a lei, successivamente io, lei e Jade iniziammo a parlare ininterrotamente ed era davvero una ragazza simpatica e dolce. Ci sdraiammo tutti sugli asciugamani e facemmo un mega selfie, che pubblicò Aaron.

***

Stava facendo buio, così iniziammo a sistemare i sacchi a pelo, le coperte, le tende... ed accendemmo il fuoco. Ero seduta vicino a Cameron, con la testa sulla sua spalla, avvinghiata a lui. Shawn come al solito aveva portato la sua amata chitarra ed iniziò a suonare 'Wonderwall', degli Oasis e diamine, era troppo bravo. Dopo aver arrostito e mangiato wurstel, andammo nelle tende che abbiamo impiegato vent'anni a sistemarle.
"Che freddo", dissi mettendomi nel sacco a pelo e Cameron si avvicinò per abbracciarmi.
"Va meglio?" mi chiese e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Molto meglio", risposi e mi addormentai.

***

La mattina dopo ci svegliammo tutti verso le undici e decidemmo di andare a fare colazione, quindi prendemmo tutta la nostra roba e mettemmo tutto a posto, ma non tutto va sempre bene: dopo pochi minuti, arrivarono due tipi che sembravano ubriachi.
Si avvicinarono sempre di più.
"Merda", sussurrai.
"Che succede?" chiese Gilinsky ai due ragazzi.
"Ma niente, vogliamo solo quelle tre puttanelle", disse uno di loro.
Si riferiva a noi, ma non avevamo la forza per rispondere, ma i ragazzi si e vidi Cameron che strinse i pugni.
"Se ve ne andate è meglio", disse Cameron, sfidandoli.
"Sennò cosa mi fai, ah?" disse l'altro e dopo neanche due minuti Cameron e Nash iniziarono a picchiarsi con i due ragazzi, non volevo andasse a finire così.
Jade iniziò a singhiozzare, non potevo lasciare che Cameron e Nash continuino a picchiarsi, così avanzai verso di loro e mi misi in mezzo.
"Ragazzi basta, non risolvete niente così!" urlai cercando di spostare Cameron, spingendolo indietro e uno dei due ragazzi mi spinse via, ma io mi rimisi tra di loro.
"Volete smetterla?! Cameron, smettila, ti prego!" urlai di nuovo, spingendolo indietro con più forza. Il ragazzo biondo mi diede una spinta molto più forte, facendomi cadere a terra e sbattei pesantemente la testa su una roccia.

Vedevo sfocato, quasi nero, sentivo solo delle voci, che piano piano si allontanavano.

Nash's point of view.

Presi subito il telefono e chiamai l'ambulanza, ero preoccupatissimo ed iniziai a piangere, silenziosamente. Ero terrorizzato, è tutta colpa nostra, non avremmo mai dovuto picchiarci.
Notai che Cameron guardava in basso, lo sguardo perso e una lacrima gli rigò il volto.
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai, senza dire niente.
Dopo pochi minuti venne l'ambulanza e scesero due tizi che presero Alison e la misero sulla barella e poi nell'ambulanza.

"Qualcuno di voi vuole salire? Solo due persone", disse l'infermiere. Guardai Cameron che annuì, quindi salimmo io e lui e gli altri ci seguirono con la macchina.
"Non doveva andare così. Doveva essere una bella giornata,", disse con voce tremolante.
"Andrà tutto bene, vedrai", tranquillizzai Cameron, che era diventato pallido, dandogli una leggera pacca sulla spalle e mi rispose con un sorriso debole.
Arrivati all'ospedale presero la barella con sopra Alison e la portarono in una stanza.Io e gli altri andammo nella sala d'attesa, ancora sconvolti per l'accaduto.

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Buonasera gente! Ecco il capitolo 12, non odiatemi. Se vi piace lasciate un voto e vi ringrazio ancora una volta per tutti i voti e per le visualizzazioni, siete fantastici!

Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora