Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.

Capitolo uno.

"Alison svegliati, hai l'aereo tra due ore e sei ancora a letto, muoviti!" mi svegliò mia madre scuotendomi a destra e sinistra.

Mi chiamo Alison, ho sedici anni e stavo per cambiare vita, mi trasferirò a Mooresville da mio fratello Nash che ha sedici anni come me, siamo gemelli.
Lui, insieme alla sua crew pubblicano video su Vine e da poco sono diventati conosciuti nella maggior parte della nazione e non potrei esserne più fiera.
Si sono trasferiti proprio per questo motivo ed io andrò lì perché i miei genitori lavoravano 24 ore su 24 e rimanevo sempre a casa da sola e loro non approvano, 'dovevo aprirmi al mondo', dicevano.

Dopo qualche minuto decisi di alzarmi dal letto e di vestirmi, indossando una felpa di mio fratello rossa, leggins neri e le mie amate Vans rosse.
Infine legai i miei lunghi capelli neri in una treccia che ricadeva sulla spalla destra, misi un po' di mascara e scesi di sotto con la mia valigia e la mia borsa.

Mangiai frettolosamente il mio cornetto ed io ed i miei genitori ci avviammo alla macchina, salutando per l'ultima volta la mia amata casa. Da una parte ero felice di poter stare con mio fratello che non vedevo da quasi due anni, ma dall'altra ero triste perché mi sarebbe mancata Los Angeles, ma per scacciare via i miei pensieri per un po', indossai le cuffiette nelle orecchie.

***

Dopo qualche ora, tra check-in, attesa, abbracci ai miei genitori, imbarco e volo finalmente arrivai all'aeroporto del North Carolina ed ero stanca morta, in quanto Mooresville si trovava praticamente dall'altra parte della California.

La voce meccanica iniziò a farsi sentire, così presi tutta la mia roba e scesi dall'aereo.
Dopo aver preso la valigia, vidi finalmente da lontano mio fratello.
"Nash!" urlai correndo verso di lui.
"Ciao Ali, mi sei mancata tanto!" disse stringendomi in un abbraccio.

C'erano due ragazzi con lui che si presentarono con i nomi di Matthew e Carter, che salutai con un abbraccio ed andammo verso la macchina di Nash. Dopo un'ora e mezza di viaggio arrivammo alla casa, che era enorme: aveva due piani, era elegante ma semplice allo stesso tempo ed aveva un salotto abbastanza grande, mi piaceva molto.

Appena entrata andai di sopra e vidi che su una porta c'era scritto 'Alison' e senza pensarci due volte entrai: era bellissima, c'era un matrimoniale, pareti arancioni, un bagno tutto mio, una finestra abbastanza grande, una scrivania ed una sedia dello stesso colore delle pareti.

Avevo appena finito di sistemare la mia roba, così mi sedetti alla scrivania e accesi il mio portatile entrando su Twitter,quando sentii bussare alla porta.
"Avanti!"
"Ali stanno arrivando i miei amici, vieni a conoscerli. A proposito, ti piace la camera?"
"Moltissimo, grazie Nash. Tra poco scendo", risposi sorridendo e Nash uscì.

Ero proprio curiosa di conoscere questi famosi Magcon. Dopo una ventina di minuti il campanello suonò e Nash aprì subito, così decisi di recarmi al piano di sotto.
"Ehi ragazzi lei è mia sorella Alison, ve ne ho parlato, ricordate?" mi presentò Nash. Odiavo stare al centro dell'attenzione, ma ormai.
"Oh certo, ciao Alison, è un piacere", accennò un ragazzo che si chiamava Shawn Mendes, colui che era molto bravo a cantare. Mi era capitato di vederlo in uno dei video di mio fratello.
"Ciao Shawn, piacere mio", lo salutai con due baci sulle guance. Salutai tutti quanti, uno per uno.
"Oh Ali, lui non lo conosci. È Cameron, è da poco che sta tra noi, ma è il mio migliore amico da quando sono qui", continuò Nash e dovevo ammettere che era un ragazzo molto carino.
"Piacere, Alison. Sono Cameron", si presentò sfoggiando un bellissimo sorriso.
"Piacere mio, Cameron", ricambiai. Ci fissammo per alcuni secondi, ma l'imbarazzo iniziava a farsi spazio nella stanza, così distolsi lo sguardo e decisi di tornare di sopra per continuare quello che avevo in programma di fare, ovvero navigare sui social e approfittarne per riposare un po', il viaggio era stato lungo e straziante.
Cominciai a salire le scale quando mi voltai verso i ragazzi, erano tutti dei tipi apposto. Mi accorsi che Cameron mi lanciò un'occhiata ma non ci feci molto caso.