Erano le undici di sera e gli altri stavano già dormendo. Io ero rimasta fuori, davanti al fuoco.
Ancora mi batteva forte il cuore per lo scherzo che mi avevano fatto poco tempo prima, non era stato affatto divertente.
Sentii dei passi avvicinarsi sempre più a me ma non mi voltai, immaginavo chi fosse: Cameron.
"Posso sedermi?" mi chiese ma non risposi, mi limitai ad annuire e si sedette vicino a me.
"Sei arrabbiata per lo scherzo?" continuò e di nuovo e mi limitai a fissare il fuoco.
Cameron continuò.
"E dai, era solo uno scherzo...", parlò di nuovo e mi voltai di scatto verso di lui, serrando la mascella.
"Okay, okay... non per te. Mi perdoni?" chiese facendo labbruccio.
"Come faccio a dirti di no?" sorrisi e gli diedi un leggero bacio sulle labbra e subito dopo andammo a dormire.***
La mattina dopo ci svegliammo presto, verso le cinque del mattino, per sistemare tutto e per andare direttamente a scuola. Dopo aver sistemato le tende, sacchi a pelo e il resto, finalmente partimmo ed arrivammo a scuola verso le sette e mezzo, appena in tempo, non avevamo tempo di posare tutto a casa.
Ci guardavano tutti e non capivo il perché. Camminai verso il portone principale della scuola mano nella mano con Cameron, gesto che mi fece venire le farfalle nello stomaco.
In prima ora avevo arte, insieme a Caniff. Mi piaceva l'arte, mi appassionava.
Ci avviammo insieme verso l'aula.
"Bella esperienza tutto sommato, no?" chiese Taylor.
"Sì, soprattutto l'infarto in quella maledetta casa", risposi e Taylor scoppiò a ridere.
Entrammo in aula, ci mettemmo vicini ed iniziò la lezione.Cameron's point of view.
Ero in classe vicino a Nash, ora di trigonometria. Il professore parlava, parlava e ancora parlava.
Non riuscivo a stare attento alla lezione, mille pensieri ronzavano nella mia testa.Mi girai verso Nash e gli diedi una leggera gomitata al braccio e si girò di scatto.
"Che c'è Cam?", mi rispose e guardai il professore, non ci avrebbe visti parlare perché era troppo impegnato a spiegare.
"Nash, io non ce la faccio, non posso più aspettare. Ci penso sempre e la voglia di dirglielo cresce ogni giorno di più", dissi a bassa voce e Nash spalancò gli occhi.
"Se ti azzardi a dirle qualcosa ti ammazzo, letteralmente", mi minacciò convinto.
"Nash lo capisci che non ci riesco?"
"Sì, lo capisco, nemmeno io ce la faccio, ma dobbiamo aspettare un altro po' di tempo. Adesso Alison è felice dopo tanto tempo e sta guardando finalmente avanti. Non l'ho mai vista con un sorriso così, lo ha da quando ha conosciuto te e ti ringrazio infinitamente per questo, ma ti prego di aspettare ancora un altro po'. Non farle scomparire il sorriso proprio adesso che lo ha tutti i giorni. Dobbiamo passare più tempo con lei, sopratutto io e te", spiegò Nash e aveva ragione, non potevo dire ancora nulla.
Non riuscirei mai a mentire ad Alison, ma lo sto già facendo.Alison's point of view.
Durante la pausa pranzo stetti seduta sul prato con tutti gli altri del gruppo, ormai stavamo sempre insieme, non avevo mai avuto così tanti amici e sono contenta di aver incontrato loro, Jade per prima, ma non c'ero molto con la testa: finalmente dopo tutti questi giorni messaggiai con mia mamma, ma solo per 10 minuti perché doveva tornare a lavoro, ma a me sono bastati quei 10 minuti.
Finite le lezioni tornai a casa con Cameron, Nash e Jade, per mangiare insieme e più tardi sarebbero venuti gli altri per l'ennesimo video. Gli 'affari', se potevano essere chiamati così, aumentavano e di conseguenza il lavoro. Appena arrivati a casa mangiammo velocemente un panino ed iniziammo a studiare, in due ore gli altri sarebbero arrivati.
***
Iniziarono a girare il video, ma questa volta in giardino e io e Jade eravamo davanti a loro, dietro la telecamera a riprendere. Notai che Cameron mi guardava ogni tanto, ma con sguardo assente, strano. Nash ha guardato prima me e poi Cameron e prese parola.
"Stoppate, facciamo una pausa", annunciò e mi girai verso Jade.
"Jade, non ti sembra che Cameron e Nash si comportino in modo... strano?"
"No, affatto. Perché questa domanda?" mi sorrise.
"Non lo so, era curiosità"
"Sono sicura che non c'è niente che non va, tranquilla", mi rassicurò convincendomi ed entrai in casa per prendere una bottiglia d'acqua, quando sentii qualcuno parlare.
"Smettila di fare così, salta tutto sennò!" gridò leggermente una voce, credo sia quella di Nash.
Presi la bottiglia e lentamente avvicinai l'orecchio alla porta dello studio di Nash.
"Scusami, davvero. Non lo faccio apposta! Tu non sai che sforzo sto facendo", rispose un'altra voce: Cameron? Di cosa stavano parlando? Volevo e dovevo sapere, così continuai ad ascoltarli."Ti prego, Cam. Impegnati- disse Nash, abbassando la voce- Alison non deve sapere, non ancora", continuò e spalancai gli occhi dopo quella frase. Senza pensarci aprii la porta con un colpo.
"D'accordo, ci prove... Alison?! Cosa... cosa ci fai qui?" disse Cameron spaventato e Nash era immobile.
"Che cos'è che non dovrei sapere? Non vi faccio uscire di qui finché uno dei due non parla". Da Cameron e sopratutto da Nash non mi sarei mai aspettata un comportamento simile.
STAI LEGGENDO
Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.
Fanfiction[COMPLETA] TRATTO DAL LIBRO: "Sai, Alison, è da un po' che ti penso. Abbiamo passato insieme veramente tanto tempo, ci siamo conosciuti. Forse sto correndo troppo, forse è presto perché ci conosciamo da poco, ma voglio che tu sappia alcune cose- fe...