24. TI HO PENSATA GINEVRA.

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È notte fonda e non riesco a dormire, sono agitata.
È la quarta volta che mi alzo dal letto e per far passare il tempo decido di  accendere il cellulare.
Non appena si accende, leggo sette chiamate perse da lui.
Sono le 02:00 di notte...lo chiamo?
Ci provo.
Squilla più volte e sto quasi per riattaccare quando sento la sua voce.
"Pronto?" risponde assonato.
"Sono io."
"Finalmente hai acceso il cellulare, di certo non mi aspettavo che lo facessi a quest'ora della notte." ride.
Mi prende in giro?
"L'ho acceso perché non riuscivo a dormire."
"O forse perché avevi voglia di sentirmi?"
Mi farà perdere la testa.
"Ti dai troppa importanza Brian."
"E tu pensi troppo."
"Cosa significa?"
"Non sono riuscito a chiamarti perché sono stato fuori città."
"Per lavoro?"
O con la sua ex?
"Si esatto, poi ti spiegherò."
"Va bene."
Sospira.
"Ora puoi dormire serena."
Che stronzo!
"Dormo tutte le notti serena e lo farò anche stanotte."
"Ti ho pensata Ginevra, ho pensato al bacio e non vedo l'ora di vederti."
Menomale che non può vedermi adesso...sono imbambolata.
Nessuno mi ha mai detto queste cose così belle.
Certo, tanti suoi atteggiamenti non mi piacciono ma i difetti vanno accettati,  perché infondo anche quelli fanno parte della sua persona...ed io accetto lui.
"Mi fa piacere che tu l'abbia fatto Brian. Ti ho pensato anch'io."
Mi sto strozzando, certe cose non sono abituata a dirle.
"Sono contento."
"Ora vado a dormire, ho sonno."
"Va bene, buonanotte piccola ribelle."
"Buonanotte Brian."
Chiudo la chiamata.
Finalmente la mia felicità è riapparsa e sono pronta per andare a dormire spensierata, senza nessun tipo di problema.
Chiudo gli occhi e penso a lui.

QUELLA RISATA CHE MI HA RUBATO IL CUORE ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora