38. IL PADRE DI BRIAN.

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Sono sveglia da tantisime ore mentre osservo Brian che dorme come un piccolo angelo. Dopo avergli raccontato il mio passato mi sento più vicina a lui, connessa alla sua mente.
Mi sento fortunata, tanto.
<<Brian.>>
È arrivato il momento di svegliarsi.
<<Svegliati.>>
Niente da fare, non si sveglia.
<<E va bene.>> sospiro <<ti lascio dormire altri cinque minuti.>>
Mi alzo dal letto per andare in bagno ma il suo cellulare squilla.
È un numero privato.
<<Brian, ti stanno chiamando.>> sussurro.
Sta dormendo così profondamente che non riesce a sentirmi?!
Sbuffo e decido di rispondere.
"Pronto?"
"Chi è?"
È una voce maschile.
"Mi chiamo Ginevra, lei è?"
"Mi chiamo Carmine, sono il padre di Brian."
Il padre?
Come mai non aveva il numero salvato?
"È un piacere."
"Il piacere è tutto mio."
"Brian sta dormendo, gli dirò di chiamarla non appena si sveglia."
"No, non farlo."
Perché?
"Ci vediamo presto Ginevra. Buona giornata."
Riattacca.
Che strano.
<<Brian, svegliati!>> urlo.
<<Non urlare, piccola ribelle.>> sbadiglia.
<<Ha chiamato tuo padre.>>
Di scatto di alza dal letto.
<<Cosa?!>>
Il suo viso è pieno di rabbia.
<<Non ti svegliavi e così ho deciso di rispondere. >>
<<Che ti ha detto?>> domanda serio.
<<Ha detto che si chiama Carmine.>> tentenno <<e di non dirti della sua telefonata.>>
<<Tipico.>> afferma con disprezzo.
<<Scusami, non dovevo rispondere.>> gli dico dispiaciuta.
<<Tranquilla, con mio padre non ho un buon rapporto.>>
L'ho notato.
<<Come mai?>> mi avvicino.
<<Non si è mai comportato come tale.>>
<<Mi dispiace.>>
<<Sono abituato alla sua assenza.>>
<<Ti comprendo però ricorda, è pur sempre tuo padre.>>
<<Quanto sei dolce, Ginevra.>> mi sorride <<hai sempre una parola di conforto.>>
<<Adesso basta parlare di lui.>> gli do un bacio a stampo <<l'escursione ci aspetta.>>
Ci prepariamo e andiamo al punto d'incontro per l'escursione.
Ma proprio nel momento in cui saliamo sulla barca squilla di nuovo il suo cellulare.
<<È mio padre.>> mi dice infastidito.
<<Non vuoi rispondere?>>
Mi guarda e poi risponde.
"Cosa vuoi, Carmine?"
Lo chiama anche per nome.
"Cosa?!" alza la voce.
È infuriato.
Riattacca.
<<Lui è qui!>> esclama arrabbiato.
Come ha fatto a sapere che siamo a Palinuro?
<<Perfetto.>> affermo sarcastica.
<<Ci ha invitati a cena.>>
<<Dove?>>
<<Noi non ci andremo.>>
<<Va bene.>> gli sorrido <<la scelta è tua.>>
È così arrabbiato che non mi va dirgli nulla, la scelta spetta soltanto a lui.
Io sarò la sua spalla, un suo conforto fino alla fine.

QUELLA RISATA CHE MI HA RUBATO IL CUORE ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora