ORDINE GIÀ PAGATO.

62 8 0
                                    

Sto girando per tutta casa da quando Chiara mi ha informata su Carmine.
Non posso ancora crederci che sia qui, mi auguro di non vederlo.
Esasperata esco per comprare qualcosa da mangiare, non ho voglia di cucinare. Entro in una pub e ordino un panino wurstel e patatine.
Mentre aspetto il mio ordine, chiamo Brian per vedere se Chiara l'ha informato su suo padre.
"Ehi, stavo giusto per chiamarti." mi dice con voce bassa.
"Mi leggi nel pensiero quindi." rido.
"Già..ho saputo di Carmine." il suo tono adesso è aggressivo.
"Si, anch'io."
"Ginevra, lo so che non ho nessun diritto di dire quello che sto per dirti...ma..."
"Ma cosa?" lo esorto a parlare.
"Non scendere stasera, aspetta me domani."
Ma che cavolo.
"Brian non puoi chiedermi questo. Non è detto che io possa incontrarlo."
"Si ma potrebbe succedere e non voglio che tu stia da sola con lui." il tono è sempre più alto.
È già successo.
"Non lo so..." gli dico incerta.
Insomma, già sono al pub.
"Ti prego."
"E va bene, se ti fa stare più tranquillo."
"Si, grazie."
"Però, se domani non riuscissi a venire, io scendo." lo avverto.
"Si, va bene."
"A domani piccola ribelle, ti amo."
"A domani, ti amo."
Stacca la chiamata e poso il cellulare sul tavolo.
Ho mentito di nuovo, lui crede che mi trovo a casa in questo momento ma la realtà è ben diversa.
Non c'è la faccio più...troppe bugie.
<<Uff...>> bisbiglio.
Nel frattempo arriva il cameriere con il mio panino.
<<Grazie.>>
<<Signorina, il suo ordine è stato già pagato.>>
Come?
<<E da chi?>>
<<Da quel signore.>> lo indica con la testa.
Mi giro dall'altro lato e vedo lui...CARMINE...ma che sfortuna!!
Mi saluta da lontano con quel sorriso spavaldo e si avvicina al mio tavolo.
<<Che piacere vederti Ginevra.>>
Che bastardo.
Non gli rispondo e mi alzo...sto per andare via, non m'importa di mangiare.
<<Dove vai?>>
<<A casa mia.>> rispondo a denti stretti.
<<Per favore, siediti.>>
<<Oppure cosa fai? Afferri di nuovo il mio polso con violenza?>>
<<Con violenza?>> ripete ridendo.
<<Si, hai sentito bene.>>
<<Non sono stato violento, attenta a come parli.>> mi dice con tono minaccioso.
<<Mi stai minacciando?>>
<<No...ma adesso siediti, dobbiamo parlare di Brian, è importante.>>
<<No, io me ne vado.>>
Lo supero.
<<Sono a conoscenza dell'investigatore privato.>> urla alle mie spalle.
Cosa?!
Come ha fatto a scoprirlo?!
Mi giro verso di lui sconvolta...così torno indietro e mi siedo al tavolo.
<<Allora parliamo.>> lo guardo in cagnesco mentre prende posto anche Carmine.

QUELLA RISATA CHE MI HA RUBATO IL CUORE ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora