TI PREGO, PERDONAMI.

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Sono passati quattro giorni da quando ho visto Brian al molo e da quel momento non l'ho più rivisto.
Ho sentito la sua mancanza? SI.
Avevo voglia di vederlo? SI.
Ho cercato però, di non pensarlo per il mio bene. Non posso dire di esserci riuscita sempre, ma qualche volta avevo la mente altrove.
E lo so, lui vuole che le cose fra di noi ritornino come prima...ma io non sono pronta.
Aveva promesso di non lasciarmi più e di non farmi soffrire ma invece, è successo l'esatto contrario.
Quante altre possibilità devo concedergli?
E se dovesse rifarlo?
Adesso però, è arrivato il momento di parlagli. Devo raccontargli tutto nei minimi dettagli e fargli capire quanto Chiara sia stata falsa nei suoi confronti.
Decido quindi di mandargli un messaggio.
"Stasera ti va di parlare?"
La sua risposta non tarda ad arrivare.
"Si, ti passo a prendere."
No, mamma non deve vederlo.
"Tranquillo, preferisco venire da sola..a piedi."
Non insistere.
"Come vuoi."
ORE 21:30
Sono fuori casa di Brian e non ho il coraggio di bussare.
Fortunatamente, mi precede perché apre la porta.
<<Vuoi restare qui fuori ancora per molto?>> mi domanda sarcastico.
<<Come hai fatto...>>
<<Ti ho vista dalla finestra.>> m'interrompe.
Mi lascia entrare e ci sediamo sul divano.
<<Allora...parliamo.>> mi dice mentre fuma una sigaretta.
È il mio momento!
<<Quella sera, quando tu mi hai chiamata..ti ho mentito.>>
<<Lo so, eri con Carmine.>>
Incominciamo bene.
<<No...ero da sola.>>
Mi guarda in silenzio.
<<Tuo padre si è presentato all'improvviso.>>
<<E perché sei rimasta lì?>> domanda impaziente.
<<Perché mi ha detto che sapeva dell'investigatore privato.>>
La sua faccia parla da sola, non se l'aspettava.
<<Com'è possibile?>> domanda confuso.
<<C'è...anzi c'era una spia in azienda.>>
<<Come? Chi è?>>
<<È Chiara.>>
È scioccato e lo capisco.
<<No, non può essere lei.>>
<<Non ti mentirei mai su questo.>>
<<Cazzo! Come ha potuto farmi questo!>> urla e da un pugno sul divano.
È una scena già vista.
<<Calmati.>>
<<È la mia migliore amica!>> sferra un altro pugno.
<<Ha detto che l'ha fatto solo per non perdere il lavoro.>> gli dico cercando di calmarlo...ma è tutto inutile.
<<Mi ha tradito in questo modo!>>
Continua ad urlare...ed io non so che fare.
Vorrei abbracciarlo, dirgli che andrà tutto bene e che ci sono io con lui...ma non è così.
Io non sono pronta ad esserci per lui.
<<Brian...cerca di calmarti. Così non risolvi nulla e lo sai.>> lo rimprovero.
<<Cazzo!>>
Si alza dal divano e gira per la casa.
<<Brian...>> lo chiamo.
Mi guarda e inizia a piangere...non l'ho mai visto così indifeso.
Non posso far finta di nulla...così lo raggiungo e ci abbracciamo.
<<Mi dispiace amore mio...mi dispiace...>> mi dice a singhiozzi.
È così fragile.
<<Adesso calmati...>>
Continua a piangere.
<<Sei la parte migliore di me Ginevra..ed io sono stato così stupido da distruggerla.>>
Non rispondo, mi limito a stringerlo più forte.
<<Ti prego, perdonami. Io ti amo.>>
Purtroppo, non riesco a contenere le mie emozioni...e piango...insieme a lui.
<<Ho bisogno di tempo...per favore non insistere, non rendere le cose difficili.>> gli dico quasi senza voce.
<<Va bene, io ti aspetterò....>>
Restiamo così per tanto tempo mentre il mio cuore distrutto batte doloroso e la mia mente combatte con le mie emozioni.

QUELLA RISATA CHE MI HA RUBATO IL CUORE ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora